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Dichiarazione di Enrico MORANDO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Meno tasse sul lavoro e Patto più flessibile» - INTERVISTA

  • (07 ottobre 2008) - fonte: Il Mattino - Maria Paola Milanesio - inserita il 07 ottobre 2008 da 31

    Morando:la proposta D’Alema contiene sollecitazioni da cogliere
    «Servono interventi massicci»

    “Questa crisi investirà l’economia reale in modo molto pesante e lascerà segni profondi non solo sulle regole di funzionamento del mercato azionario. Il cambiamento sarà radicale, anche se avranno successo le politiche concepite come terapia d’urto di fronte al male. Saranno indispensabili interventi regolatori da parte dello Stato tesi a modificare l’impostazione precedente”. Dalle parole di Enrico Morando, senatore del Pd, traspare appieno tutta la gravità del momento.
    Un pesante impatto sull’economia reale. Che cosa accadrà per le famiglie nel quotidiano?
    “Senza interventi adeguati, la prospettiva è la distruzione di posti di lavoro e il fallimento di migliaia di imprese. Può accadere negli Stati Uniti, se non avrà successo la terapia messa in atto dopo lunghi tentennamenti, e può accadere in Europa. Il vertice di Parigi è fallito: la proposta, debolmente sostenuta da Sarkozy e da Berlusconi, di un intervento europeo per la ricapitalizzazione delle banche è stata respinta. Ci si è limitati a fare cenno a non meglio precisate azioni di coordinamento in un contesto, però, in cui i singoli Stati preferiscono agire da soli, inseguendo il fallimento di singole banche o istituzioni finanziarie. Una politica che, a mio parere, non avrà successo. Per ridurre il rischio servono piuttosto interventi a dimensione comunitaria”.
    Ridurre la pressione fiscale sui redditi medio – bassi, come ha proposto Massimo D’Alema può essere una prima cura?
    “Ribadisco che la crisi finanziaria è talmente grave che la possibilità di affrontarla con pieno successo è vicina allo zero. Tanto più se i rimedi non hanno dimensione europea e, in termini di regolazione del mercato finanziario, mondiale. Ma se vogliamo restare nell’ambito nazionale, allora sì, dovremmo realizzare ciò che il Pd ha proposto già a luglio scorso: un significativo intervento di riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro, per almeno 6 miliardi di euro finanziati con riduzione della spesa corrente primaria. Il governo, però, a cui già nelle prossime ore porremo la questione, ha fatto orecchio da mercante. Aggiungo che nell’ambito della riduzione della pressione fiscale, noi proponemmo anche di ridurre l’Irpef sulla quota di salario da contrattazione di secondo livello, cosa che avrebbe evitato il fallimento della trattativa sulla riforma della contrattazione collettiva”.
    La rigidità del Patto di stabilità rischia di imbrigliare lo sviluppo?
    “L’intero Patto va rivisto partendo da queste due scelte: un intervento massiccio delle istituzioni europee per ricapitalizzare le banche, in modo tale da ricostruire un rapporto di fiducia, necessario affinché il credito affluisca alle famiglie e alle imprese; investimenti e infrastrutture finanziati con Eurobond, una proposta che già fu di Jacques Delors (ex presidente della commissione europea, n.d.r.) ma che è rimasta inascoltata. Se si seguissero entrambe queste strade, si potrebbero allentare i vincoli del Patto di stabilità europeo ma lo si farebbe in un contesto di stabilità finanziaria. Consentire solo di sfondare sul versante del debito significherebbe, invece, versare benzina sul fuoco”.
    Quanto incide l’aspetto psicologico sull’attuale crisi?
    “Molto perché la fiducia è componente fondamentale per il buon funzionamento del sistema economico mondiale. La fiducia era già a livelli molto bassi prima dello scandalo dei mutui subprime negli Stati Uniti, ma ora siamo proprio al collasso. Per questo garantire la ricapitalizzazione delle banche significherebbe ridare fiducia ed evitare il panico”.

    Fonte: Il Mattino - Maria Paola Milanesio | vai alla pagina
    Argomenti: usa, economia, europa, mutui, banche, redditi, economia nazionale, unione europea, pressione fiscale, Sarkozy Nicolas, crisi finanziaria | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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