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Dichiarazione di Emma BONINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Vicepres. Senato  


 

“Ci siamo fatti distrarre e la situazione e’ precipitata” - INTERVISTA

  • (29 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera - C. Zec. - inserita il 29 settembre 2008 da 31

    Emma Bonino, vicepresidente del Senato e storica leader radicale, conosce bene l’Afghanistan: vi fu arrestata dai talebani nel 1997, vi rimase a lungo come capo degli osservatori dell’Unione europea per le elezioni parlamentari 2005. E conosce molte sue donne, deputate, attiviste, intellettuali.
    Come commenta l’omicidio del capitano di polizia Malalai Kakar, a Kandahar?
    «Non l’ho mai incontrata personalmente, ma è chiaro che lei e altre donne coraggiose rappresentano un Paese diverso da quello sotto controllo talebano e sono quindi diventate un target di grande simbologia. Sono un obiettivo privilegiato per le forze della reazione tornate alla grande in Afghanistan mentre noi eravamo distratti».
    Gli attacchi alle donne fanno parte del peggioramento della situazione afghana in generale, quindi?
    «Certo, si inseriscono in questa complicata vicenda fatta di americani distratti in Iraq dal 2003, e non si sa poi perché; di Prt (comandi provinciali della Nato, ndr) che rispondono ognuno alla propria capitale e non si coordinano; di errori di valutazione sulle possibili vie d’uscita per questo Paese ormai in preda alle forze talebane-qaediste. L’ultimo libro di Ahmad Rashid, Discesa nel caos, descrive molto bene la situazione attuale».
    Secondo lei è possibile una soluzione? Karzai starebbe trattando con i talebani, dicono fonti internazionali.
    «Trattare con i talebani? E con chi? Piuttosto, ho detto mille volte e ripeto che l’Afghanistan non è un posto che si possa stabilizzare dall’interno, la dimensione regionale è fondamentale. Ma il Pakistan con Musharraf ha condotto un doppio gioco drammatico, mentre gli americani hanno creduto o fatto finta di credere che lavorasse con loro».
    Com’è oggi la situazione?
    «Oggi stiamo perdendo anche la guerra dei cuori, perché continuiamo a bombardare dall’alto senza avere intelligence, spesso sbagliando obiettivi, colpendo civili. Come fa Karzai, già così debole, a spiegare ai suoi che uccidiamo la gente? Per contro, i signori della guerra sono sempre più ricchi: grazie alla droga e alla nostra strategia sbagliata anche in questo campo».
    Perché sbagliata?
    «Perché l’eradicazione del papavero non funziona, come fai a dire a un coltivatore che sta a 3mila metri "sradica il papavero e coltiva banane"? Chi le compra? A quanto? Penso invece alla produzione di morfina legalizzata, con progetti pilota. Così si sta solo agevolando l’offensiva della reazione e dei tempi oscuri. In cui le donne come Malalai, per tornare alla prima domanda, sono in prima linea».

    Fonte: Corriere della Sera - C. Zec. | vai alla pagina
    Argomenti: Afghanistan, usa, violenza sulle donne, radicali al Parlamento, Nato, morfina legalizzata | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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