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Dichiarazione di Elisabetta ZAMPARUTTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rifiuti Campani: dichiarazioni di Berlusconi sul quinto inceneritore avventate e fuorvianti. Prima di produrre altre leggi verifichiamo l'attuazione di quelle esistenti.

  • (15 ottobre 2008) - fonte: Radicali.it - inserita il 16 ottobre 2008 da 31

    • Dichiarazione di Elisabetta Zamparutti, deputata radicale eletta nelle liste del PD

    Questa mattina, l’on. Elisabetta Zamparutti (Radicali/PD) ha presentato un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente sullo stato di attuazione della Legge 14 luglio 2008, n. 123 (Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania …”.

    Rispetto al problema dei rifiuti in Campania, sarebbe opportuno che tutti, compreso il capo del governo, si attenessero a dati di realtà e non di pura fantasia. Parlare di quinto inceneritore in Campania – come ha fatto la scorsa settimana Berlusconi a Napoli – è come parlare di asini che volano, visto che in quella regione non è ancora entrato in funzione un solo inceneritore. Auspicare poi che tale fantomatico quinto inceneritore sia a servizio anche delle regioni confinanti serve solamente ad eccitare gli animi e, visto e considerato che la questione rifiuti non è affatto chiusa, appare francamente un salto in avanti avventato e fuorviante.

    Anche la notizia di un nuovo decreto-legge in materia ci lascia perplessi; la legge 123/08, che ha tentato di dare veste organica alla pletora di provvedimenti emanati nel corso dei decenni, non ha neppure cento giorni di vita. Si tratta di verificare, innanzitutto, la sua attuazione; è quanto chiediamo con la nostra interrogazione, che si è concentrata su un solo articolo della legge, ma di grande rilevanza: l’art. 11 sulla raccolta differenziata. Una lunga serie di soggetti (presidenti province, sindaci, rappresentanti legali di enti pubblici e commerciali) erano tenuti a mettere in campo misure di incentivazione della raccolta differenziata. L’hanno fatto?.

    Di seguito, il testo dell’interrogazione:


    INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
    Al Ministro per l’Ambiente
    Al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio per la soluzione dell'emergenza rifiuti nella regione Campania
    I sottoscritti deputati, premesso che:
    - venerdì 10 ottobre, nel corso della sua ennesima visita a Napoli, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato, fra l’altro: «Il quinto inceneritore si farà. Perché non si possono impiegare anni e anni a bruciare qualcosa come 7, 8 o 10 milioni di ecoballe. E si farà anche perché potrebbe dare una mano ai problemi di crisi rifiuti denunciati dalle regioni confinanti»;
    - è stato preannunciato sui giornali un decreto-legge del governo che pare preveda inasprimenti di pena nei confronti sia dei responsabili di inquinamenti sia dei responsabili dei provvedimenti antinquinamento che non abbiano assolto adeguatamente i loro compiti;
    - sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 23 maggio 2008 è stato pubblicato il Decreto Legge 23 maggio 2008, n. 90 “Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile”; il Decreto Legge suddetto è stato convertito, con modificazioni, nella Legge 14 luglio 2008, n. 123;
    - l’art. 11 del Decreto Legge suddetto, all’oggetto “Raccolta differenziata”, contiene una lunga serie di prescrizioni rivolte a vari enti, al fine dell’incremento della raccolta differenziata nella Regione Campania;
    Interrogano i Ministri per sapere:
    - come valuta le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri relative alla costruzione di un quinto inceneritore nella Regione Campania, alla luce del fatto che in tale Regione non è ancora entrato in funzione un solo inceneritore e della constatazione che la situazione ambientale esistente non permette di prevedere, nel giro dei prossimi anni, un’evoluzione tale per cui la Campania, oltre a gestire i propri rifiuti, possa accollarsi anche quelli delle regioni confinanti;
    - come valuta il decreto-legge annunciato, alla luce del fatto che il governo ha convertito in legge solamente tre mesi fa il decreto-legge di cui in premessa, contenente una normativa organica e completa che deve essere attuata in tutte le sue parti;
    - in particolare, rispetto al dispositivo dell’art. 11 citato:
    1. quale è la situazione della raccolta differenziata in Campania, Comune per Comune e quali sono stati gli incrementi registrati dopo l’entrata in vigore del Decreto Legge n. 90/08;
    2. quali sono state le misure adottate dai Presidenti delle province della regione Campania per disincentivare l’utilizzo dei beni “usa e getta” (comma 5);
    3. quali sono state le iniziative adottate, anche in forma associata, dai Sindaci dei comuni della regione Campania, per favorire il compostaggio domestico dei rifiuti organici (comma 6);
    4. se le sedi della pubblica amministrazione, della grande distribuzione, delle imprese con personale dipendente superiore a cinquanta unità, dei mercati all’ingrosso e ortofrutticoli della Regione Campania hanno provveduto alla raccolta differenziata ed in particolare se hanno assicurato il corretto smaltimento degli imballaggi nelle piattaforme esistenti o da realizzare; se i rappresentanti legali degli enti predetti hanno comunicato i dati relativi al Sottosegretario di Stato ad hoc (comma 7);
    5. se il Ministro dell’Ambiente ha emanato il decreto contenente le modalità tecniche, finanziarie ed organizzative necessarie ad assicurare l’uniformità di indirizzo e l’efficacia delle iniziative attuative della campagna di comunicazione di cui al comma10;
    6. se il Ministro dell’Ambiente ritiene “adeguato alla popolazione residente” il progetto di raccolta rifiuti porta a porta attivato a Napoli dall’Azienda Asìa: secondo le previsioni tale progetto interesserà entro la fine del 2008 solamente 120mila cittadini napoletani.
    7. se si è esaminata, come chiesto con l’odg 9/1145-A-R/6 la possibilità di realizzare piattaforme ecologiche nelle aree di insediamento produttivo laddove non comprometta la corretta gestione delle aree medesime e quale ne è stato l’esito.

    Elisabetta Zamparutti, Maurizio Turco, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Marco Beltrandi Matteo Mecacci

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, inquinamento, pubblica amministrazione, napoli, ambiente, rifiuti campania, imprese, raccolta differenziata, radicali al Parlamento, inceneritore, ministro Ambiente, regione Campania | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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