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Dichiarazione di Marco BELTRANDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rai: «Se mi votano non mi dimetto». - INTERVISTA

  • (16 ottobre 2008) - fonte: Liberal - Marco Palombi - inserita il 16 ottobre 2008 da 31

    Buio pesto sull'accoppiata Rai-Consulta. Una vi­cenda, va riconosciuto, che è giunta all'attenzione dell'opinione pubblica e al centro del dibattito politico solo grazie all'iniziativa dei Radicali, i cui parlamentari ancora ieri occupavano il corridoio davanti all'aula della commissione di Vigilanza sulla Rai. E' proprio da palazzo San Macuto che Marco Beltrandi, membro della commissione e secondo alcuni tra i papabili alla presidenza, spiega a libe­ral il suo punto di vista sulla vicenda: «Abbiamo detto che come Radicali siamo disponibili a votare sia Orlando che Pecorella - spiega - oggi an­cora di più dopo gli ostacoli assurdi che vengono invocati. Non ci possono essere discriminazioni nei confronti di Italia dei Valori, ma non ci possono essere nemmeno su Pecorella, che ha come unica pecca una richiesta di rinvio a giudizio per una vi­cenda iniziata nel 2002 (è accusato di favoreggiamento in un'inchiesta scaturita dal processo per la strage di piazza della Loggia, ndr)».
    Si riferisce all'inopportunità invocata dal Pd?
    Certo, non è una Procura che può decidere chi si candida alla Corte costituzionale, anche perché sulle capacità professionali di Pecorella nessuno ha niente da dire. Se poi ci si appella al suo visibile conflitto di interessi, quello di essere stato l'avvocato di Berlu­sconi, allora bisognerà parlare pu­re dei conflitti di interesse invisibili che legano gli altri giudici costituzionali ai partiti.
    Quello che sta dando la politica non è un bello spettacolo.
    Una vicenda desolante. Se analizziamo l'evolversi della situazione si deve dire che il Pdl ha avuto il torto storico di legare l'elezione del presidente della Vigilanza al riassetto dei vertici Rai e poi anche al ristabilimento del plenum alla Corte Costi­tuzionale. Orlando non èmai stato la vera ragione dell'impasse, tanto è vero che un paio di volte il centrodestra stava per votarlo.
    Questo è il torto del Pdl, e il Pd?
    Il Pd ha scelto di consegnarsi legato mani e piedi a Italia dei valori. La rigidità sulla candidatura di Orlando, che pure io continuerò a votare, non ha molto senso, forse sarebbe stata più utile una maggiore flessibilità. La verità è che gli unici che ci guadagnano da questa situazione sono proprio i dipietristi: o avranno la Vigilanza o potranno fare i martiri della libertà d'informazione.
    Non è tenero coi suoi alleati democratici.
    Tre settimane fa l'accordo era fatto, poi il Pd ha detto che però prima bisognava fare la riforma della Gasparri e della governance della Rai e ancora martedì Veltroni ha chiesto un nome sulla Consulta in cambio del sì a Orlando e ieri ha di nuovo bloccato tutto. Se per i primi mesi la responsabilità dello stallo è stata del Pdl, nell'ultimo mese le colpe le ha quasi tutte il Pd.
    Lei pensa ci siano appetiti personali nel Pd che impediscono di chiudere?
    Noi stiamo facendo questa iniziativa non violenta perché si ritorni ad un minimo di rispetto della legalità costituzionale, non voglio immergermi nella melma delle questioni o delle ambizioni personali.
    Lei sui giornali viene in­dicato come il candidato"preferito"dal Pdl.
    La mia candidatura non è nata sui giornali, ma da Alleanza nazionale e da settori di Forza Italia che, evidentemente, si erano convinti che questa fosse la soluzione migliore.
    Non si è ancora capito se lei si dimetterà nel caso la maggioranza la eleggesse presidente.
    A parte che nessuno me lo aveva ancora chiesto, no che non mi dimetterei. Sarebbe abbastanza strano visto che ho occupato la Vigilanza la prima volta il 23 luglio per chiedere l'elezione del presi­dente... Insomma se la mag­gioranza mi votasse, cosa che ritengo improbabilissima, e io dovessi dimettermi chiunque sarebbe autorizzato a dirmi 'scusa, proprio tu...'. Questa considerazione, secondo me, bilancia il fatto che in quel caso sarei eletto coi voti del centrodestra.
    Ultima domanda. Come andrà a finire?
    Giuro, non lo capisco più. Sono circondato da persone di altri partiti che, sapendo che mi occupo di questa vi­cenda disgustosa, mi dicono: tranquillo, stiamo per chiu­dere. L'ho sentito tante volte in questi mesi che non ne posso più.

    Fonte: Liberal - Marco Palombi | vai alla pagina
    Argomenti: conflitto di interessi, corte costituzionale, Candidature, partiti, Rai, radicali al Parlamento, commissione di vigilanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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