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Dichiarazione di Rocco BUTTIGLIONE

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC)  - Vicepres. Camera  


 

Adeguare le leggi compito del Parlamento, non dei giudici.

  • (25 settembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Rocco Buttiglione - inserita il 25 settembre 2008 da 31

    Alcune recenti pronunce della Cassazione in materia di eutanasia (il caso di Eluana Englaro) e adesso anche in materia di diritto di famiglia (l’attribuzione del cognome), destano più di qualche preoccupazione, non solo e non tanto per il loro contenuto ma per una questione di principio: le leggi le devono fare le assemblee elettive e solo le assemblee elettive. L’art. 101 della nostra Costituzione recita: “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. In genere si sottolinea quel “soltanto”. I giudici non possono essere soggetti al potere politico. Essi non sono sotto il governo, ma sotto la legge. Adesso forse è opportuno sottolineare il fatto che i giudici “ sono soggetti... alla legge”. Il giudice non è il padrone della legge ma il suo servitore. Ha il diritto di avere le sue convinzioni private, ma non ha il diritto di trasformare le sue convinzioni private in atti che impongono ai cittadini nuove leggi che non sono state fatte dal Parlamento. Il giudice è vincolato dalla legge esistente. Certo, la società cambia nel tempo ed alcune norme possono invecchiare e può essere necessario che esse vengano riviste e sostituite. Il compito di procedere all’adeguamento della legislazione alle mutevoli esigenze sociali è però un compito non del giudice, ma del legislatore. Esistono cambiamenti che è giusto secondare e favorire, ma esistono anche cambiamenti a cui è giusto opporsi e che è giusto contrastare. Chi ha titolo per interpretare le nuove esigenze della società? Non il giudice, che è piuttosto il conservatore ed il difensore del diritto esistente. È la politica che deve interpretare ed indirizzare il cambiamento. Il giudizio sulle direzioni autentiche di marcia del progresso sociale non è un giudizio tecnico-giuridico, ma un giudizio politico. Infatti accade che la pubblica opinione si divida sulle innovazioni che è giusto introdurre nell’ordinamento e, fra le diverse tendenze d’opinione, si deve decidere con metodo democratico all’interno delle istituzioni rappresentative. Non può essere il giudice a scegliere fra le diverse visioni presenti nella società sulla base di un suo personale (ed arbitrario) giudizio. Questa è una regola fondamentale di una società democratica fondata sulla divisione dei poteri. Ma, si potrebbe obiettare, esistono principi costituzionali che essi pure fanno parte dell’ordinamento giuridico. Il Parlamento non può fare una legge che contraddica la Costituzione. Questo è vero, e se il Parlamento facesse una simile legge sarebbe giusto portarla al giudizio della Corte Costituzionale per ottenere che essa venga annullata. Non è invece lecito che il giudice formuli egli, di propria iniziativa, una nuova norma più confacente a suo giudizio con la norma costituzionale. I principi costituzionali abbracciano tutto l’ambito della vita politica e, proprio per questo, sono il punto di riferimento della attività della politica. Se si viene meno a questa regola i giudici si sostituiscono al Parlamento nell’esercizio della sovranità popolare. Andrebbe in pezzi, fra l’altro, quel bene fondamentale che è la certezza del diritto. Chi ha agito nella presunzione del proprio diritto sulla base della legge esistente, potrebbe trovarsi ad essere, invece, condannato da una sentenza innovativa che contraddice quanto fino a quel momento è stato accettato come conforme con la Costituzione e non incompatibile con essa. Dai giudici non ci aspettiamo che facciano le leggi, ma che applichino in modo intelligente, imparziale e rapido le leggi esistenti. È più che abbastanza per dare senso e valore alla loro altissima missione.

    Fonte: Il Messaggero - Rocco Buttiglione | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, corte costituzionale, giudici, Costituzione, legge, Cassazione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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