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» Vigilanza Rai. "Il nome giusto è Beltrandi” - INTERVISTA
Mario LANDOLFI in data 15 ottobre 2008
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» Vigilanza Rai e Consulta: i radicali disponibili a votare Orlando e Pecorella
Marco BELTRANDI in data 15 ottobre 2008
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» E dopo 9 giorni cedo al gelato. "Pronto a ricominciare, ma salvo la pelle"
Marco PANNELLA in data 14 ottobre 2008
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» Vigilanza Rai e Consulta: prendiamo atto che una nostra battaglia sta dando i suoi frutti
Marco PANNELLA in data 14 ottobre 2008
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» Decreti per due sottocamere
Luciano VIOLANTE in data 14 ottobre 2008
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» Caso Englaro. Ora c è bisogno di una legge laica. - INTERVISTA
Maria Antonietta FARINA COSCIONI in data 14 ottobre 2008
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» Consulta. Non ci facciamo illusioni. I fatti hanno mostrato che il peggio è sempre il fatto più probabile.
Rita BERNARDINI in data 11 ottobre 2008
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» Camere più veloci ma senza forzature
Pier Ferdinando CASINI in data 11 ottobre 2008
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» Caso Englaro.«Sentenza ad alto rischio No alla via giudiziaria» - INTERVISTA
Gaetano Quagliariello in data 10 ottobre 2008
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» «Il corteo del Pd va radicalmente ripensato» - INTERVISTA
Francesco RUTELLI in data 09 ottobre 2008
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» Giudice Costituzionale: noi votiamo ancora D’Onofrio
Pier Ferdinando CASINI in data 09 ottobre 2008
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» Lodo Alfano, il referendum come dovere
Arturo Mario Luigi PARISI in data 08 ottobre 2008
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» Rai, su Orlando il veto: non lo stimo, sì a una rosa di nomi.
Silvio BERLUSCONI in data 08 ottobre 2008
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» Caso Englaro: ora il parlamento assicuri una buona legge sul Testamento biologico.
Maria Antonietta FARINA COSCIONI in data 08 ottobre 2008
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» Se molliamo, se mollo, tutto finisce nel peggio. La scelta, quindi, è chiara; si va avanti.
Marco PANNELLA in data 08 ottobre 2008
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» Decreti, vigilerò con rigore.
Giorgio NAPOLITANO in data 07 ottobre 2008
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» 200 cittadini e deputati con l'iniziativa radicale.
Marco PANNELLA in data 07 ottobre 2008
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» «Confronto aperto sulle nuove regole in Senato» - INTERVISTA
Renato Giuseppe SCHIFANI in data 07 ottobre 2008
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» Vigilanza Rai: le parole di Napolitano sembrano già disattese
Marco BELTRANDI in data 06 ottobre 2008
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» Dove arriva il potere del pm
Luciano VIOLANTE in data 06 ottobre 2008
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» Riforma federale, no a scontri ideologici
Gianfranco FINI in data 04 ottobre 2008
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» Battaglia radicale sulla Rai, interviene il presidente Schifani.
Marco BELTRANDI in data 02 ottobre 2008
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» Legalità delle istituzioni:sospendo lo sciopero della fame e annuncio quello della sete.
Marco PANNELLA in data 02 ottobre 2008
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» Vigilanza Rai: positiva e potenzialmente importante la mobilitazione di Usigrai E Cdr Rai.
Marco BELTRANDI in data 02 ottobre 2008
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» «Berlusconi presidente della Repubblica? Non va bene».
Valter VELTRONI in data 02 ottobre 2008
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» Consulta: Pannella ha ragione a denunciare questo stato di cose.
Giuseppe VALENTINO in data 01 ottobre 2008
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» Consulta: "Pannella fa bene a richiamare i presidenti delle Camere.
Benedetto DELLA VEDOVA in data 01 ottobre 2008
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» "Da Napolitano ci aspettiamo di più"
Antonio DI PIETRO in data 30 settembre 2008
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» "La riforma va avanti senza nessun ricatto" - INTERVISTA
Angelino ALFANO in data 29 settembre 2008
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» Dalla mezzanotte in digiuno di dialogo con il Presidente della Repubblica.
Marco PANNELLA in data 28 settembre 2008
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» Non c’è federalismo senza riforme.
Vannino CHITI in data 27 settembre 2008
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» "Basta intercettazioni dei pm su qualsivoglia reato"
Silvio BERLUSCONI in data 26 settembre 2008
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» Adeguare le leggi compito del Parlamento, non dei giudici.
Rocco BUTTIGLIONE in data 25 settembre 2008
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» “Convocazioni ad oltranza” - INTERVISTA
Marco BELTRANDI in data 25 settembre 2008
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» Intervento al Seminario sul tema del testamento biologico.
Maria Antonietta FARINA COSCIONI in data 25 settembre 2008
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» Non ci si può affidare all'arbitrio dei giudici.
Eugenia Maria ROCCELLA in data 25 settembre 2008
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» Sorpresi della sorpresa
Silvana MURA in data 24 settembre 2008
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» «Esame d'Avvocato inefficiente, iniquo ed ingiusto»
Giampaolo FOGLIARDI in data 23 settembre 2008
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» imporre l’alimentazione? Non mettiamo troppi paletti. - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 23 settembre 2008
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» «Bioetica: la Chiesa apre, ora il dialogo» - INTERVISTA
Eugenia Maria ROCCELLA in data 23 settembre 2008
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» «Ora si faccia una buona legge sul testamento biologico»
Maria Antonietta FARINA COSCIONI in data 17 settembre 2008
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» «I miei Dico si chiameranno DiDoRe»
Renato BRUNETTA in data 17 settembre 2008
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» La Cassazione e il rifiuto di curarsi: «Ottima sentenza»
Rita BERNARDINI in data 17 settembre 2008
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» Lettera aperta al Presidente Cossiga: bene la chiosa all'articolo di Pera, ora sottoscriva il mio ddl sull'art.1 della Costituzione.
Donatella PORETTI in data 16 settembre 2008
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» La 180, una legge da pazzi.
Marco PANNELLA in data 12 settembre 2008
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» Vilipendio nei confronti del Papa, un reato d'opinione. Appello al ministro Alfano.
Donatella PORETTI in data 11 settembre 2008
Dichiarazione di Rocco BUTTIGLIONE
Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) - Vicepres. Camera
Adeguare le leggi compito del Parlamento, non dei giudici.
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(25 settembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Rocco Buttiglione - inserita il 25 settembre 2008 da 31
Alcune recenti pronunce della Cassazione in materia di eutanasia (il caso di Eluana Englaro) e adesso anche in materia di diritto di famiglia (l’attribuzione del cognome), destano più di qualche preoccupazione, non solo e non tanto per il loro contenuto ma per una questione di principio: le leggi le devono fare le assemblee elettive e solo le assemblee elettive. L’art. 101 della nostra Costituzione recita: “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. In genere si sottolinea quel “soltanto”. I giudici non possono essere soggetti al potere politico. Essi non sono sotto il governo, ma sotto la legge. Adesso forse è opportuno sottolineare il fatto che i giudici “ sono soggetti... alla legge”. Il giudice non è il padrone della legge ma il suo servitore. Ha il diritto di avere le sue convinzioni private, ma non ha il diritto di trasformare le sue convinzioni private in atti che impongono ai cittadini nuove leggi che non sono state fatte dal Parlamento. Il giudice è vincolato dalla legge esistente. Certo, la società cambia nel tempo ed alcune norme possono invecchiare e può essere necessario che esse vengano riviste e sostituite. Il compito di procedere all’adeguamento della legislazione alle mutevoli esigenze sociali è però un compito non del giudice, ma del legislatore. Esistono cambiamenti che è giusto secondare e favorire, ma esistono anche cambiamenti a cui è giusto opporsi e che è giusto contrastare. Chi ha titolo per interpretare le nuove esigenze della società? Non il giudice, che è piuttosto il conservatore ed il difensore del diritto esistente. È la politica che deve interpretare ed indirizzare il cambiamento. Il giudizio sulle direzioni autentiche di marcia del progresso sociale non è un giudizio tecnico-giuridico, ma un giudizio politico. Infatti accade che la pubblica opinione si divida sulle innovazioni che è giusto introdurre nell’ordinamento e, fra le diverse tendenze d’opinione, si deve decidere con metodo democratico all’interno delle istituzioni rappresentative. Non può essere il giudice a scegliere fra le diverse visioni presenti nella società sulla base di un suo personale (ed arbitrario) giudizio. Questa è una regola fondamentale di una società democratica fondata sulla divisione dei poteri. Ma, si potrebbe obiettare, esistono principi costituzionali che essi pure fanno parte dell’ordinamento giuridico. Il Parlamento non può fare una legge che contraddica la Costituzione. Questo è vero, e se il Parlamento facesse una simile legge sarebbe giusto portarla al giudizio della Corte Costituzionale per ottenere che essa venga annullata. Non è invece lecito che il giudice formuli egli, di propria iniziativa, una nuova norma più confacente a suo giudizio con la norma costituzionale. I principi costituzionali abbracciano tutto l’ambito della vita politica e, proprio per questo, sono il punto di riferimento della attività della politica. Se si viene meno a questa regola i giudici si sostituiscono al Parlamento nell’esercizio della sovranità popolare. Andrebbe in pezzi, fra l’altro, quel bene fondamentale che è la certezza del diritto. Chi ha agito nella presunzione del proprio diritto sulla base della legge esistente, potrebbe trovarsi ad essere, invece, condannato da una sentenza innovativa che contraddice quanto fino a quel momento è stato accettato come conforme con la Costituzione e non incompatibile con essa. Dai giudici non ci aspettiamo che facciano le leggi, ma che applichino in modo intelligente, imparziale e rapido le leggi esistenti. È più che abbastanza per dare senso e valore alla loro altissima missione.
Fonte: Il Messaggero - Rocco Buttiglione | vai alla pagina » Segnala errori / abusi