Sono 6 le regioni che superano la soglia Ue sugli asili nido #conibambini

Nel 2019 è cresciuta l’offerta di posti nei nidi e nei servizi prima infanzia in Italia (26,9 ogni 100 bambini sotto i 3 anni). Pur in avvicinamento, mancano ancora 6 punti all’obiettivo Ue e i divari sul territorio non mancano.

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Continua il lento avvicinamento del nostro paese all’obiettivo europeo sugli asili nido. Nell’ultimo anno disponibile (2019), in base ai dati rilasciati dall’istituto nazionale di statistica, l’Italia ha offerto 26,9 posti nei servizi per la prima infanzia ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

La quota raggiunta nel 2019 si inserisce nella tendenza positiva degli ultimi anni, ma segnala una crescita piuttosto lenta. L'obiettivo fissato in sede europea, 33 posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni, resta ancora lontano sebbene in progressivo avvicinamento.

Ogni stato membro dovrebbe garantire un posto in asili nido o servizi per la prima infanzia ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni. Vai a "Che cosa prevedono gli obiettivi di Barcellona sugli asili nido"

La notizia positiva dell'aggiornamento dei dati al 2019 è che, per la prima volta dall'inizio della serie storica, sono 6 le regioni che superano la quota del 33% fissata in sede Ue. Si tratta di Valle d'Aosta (43,9), Umbria (43), Emilia-Romagna (40,1), Toscana (37,3), Lazio (34,3) e Friuli-Venezia Giulia (33,7).

Il dato presentato somma l’offerta di posti sia negli asili nido sia nei servizi integrativi per la prima infanzia.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Sono queste ultime 2 regioni ad aggiungersi al gruppo di testa, fino all'anno precedente limitato alle prime 4 appena viste. Si tratta di una novità di assoluto rilievo rispetto a quanto abbiamo avuto modo di rilevare nel rapporto Asili nido in Italia dell'aprile scorso, relativo ai dati del 2018.

Tuttavia, restano quasi invariati i divari interni che caratterizzano il nostro paese, già visibili a livello regionale. Le regioni del mezzogiorno, con l'eccezione della Sardegna, si collocano ancora tutte al di sotto della media nazionale.

10,4 posti ogni 100 bambini in Campania nel 2019.

Non solo: le maggiori regioni meridionali si trovano tutte in fondo alla classifica. Campania e Calabria si attestano poco sopra i 10 posti ogni 100 bimbi, in Sicilia sono poco più di 12. La Puglia presenta dati più elevati (18,9) ma è comunque quart'ultima nella classifica regionale.

L'offerta di nidi resta disomogenea sul territorio nazionale.

Permangono inoltre differenze molto ampie da comune a comune. Storicamente infatti l'offerta di servizi prima infanzia a livello territoriale mostra due fratture. La prima, e più evidente, è quella tra comuni dell'Italia centrale e settentrionale e quelli del mezzogiorno. La seconda è quella tra i maggiori centri urbani, dove il servizio è più diffuso (anche se soggetto a una pressione maggiore, data la maggiore ampiezza dell’utenza potenziale) e i comuni delle aree interne, dove la domanda debole e dispersa ha storicamente limitato lo sviluppo di una rete di servizi.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Non mancano tuttavia le eccezioni: anche le città maggiori possono presentare un livello di offerta complessiva largamente inferiore alla media nazionale.

Se confrontiamo i 10 comuni italiani più popolosi, ad esempio, emergono forti differenze. Si va da città come Firenze, Bologna e Roma, dove l'offerta è pari quasi alla metà dell'utenza potenziale, a comuni dove si colloca ampiamente sotto la quota di 20 posti ogni 100 minori di 3 anni.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Ed è interessante rilevare come si tratti soprattutto dei maggiori comuni del mezzogiorno. Su tutti Catania (6,8 posti ogni 100 bambini), Palermo (11,8), Napoli (12,8) e Bari (16,3).

Aumenta il livello medio ma restano ampie disuguaglianze nell'offerta di servizi prima infanzia.

Si tratta, purtroppo, di un dato non nuovo. Come abbiamo avuto modo di constatare nel corso degli approfondimenti sul tema in questi anni, il livello di offerta del servizio risulta fortemente sperequato tra le aree del paese. Un tema su cui le politiche pubbliche degli ultimi anni hanno concentrato l'attenzione, a partire dalle previsioni dello stesso decreto legislativo 65/2017 (Istituzione del sistema integrato di educazione 0-6 anni). Questa norma all'articolo 4 cita espressamente come obiettivo dell'azione pubblica non solo l'ampliamento del servizio ma anche un suo riequilibrio territoriale. In questo quadro, le risorse per l'implementazione del Pnrr devono essere l'occasione di colmare il divario nell'offerta dei servizi nei prossimi anni.

Il Piano asili nido e servizi per l’infanzia (...) si pone l’obiettivo di aumentare l’offerta di asili nido e servizi per l’infanzia e favorirne una distribuzione equilibrata sul territorio nazionale, di ridurre i divari territoriali aggredendo uno dei fattori strutturali di ritardo in alcune regioni e anche fornendo un concreto supporto alle famiglie.

La capacità di ridurre la disomogeneità dell'offerta di asili nido sarà uno degli aspetti principali - insieme all'estensione del numero di posti complessivo - su cui valutare l'efficacia dell'azione pubblica su questo fronte.

228.000 i posti aggiuntivi nei nidi e nei servizi per la prima infanzia previsti dal Pnrr.

L'argomentazione portata avanti per molto tempo, per cui alcuni territori avrebbero strutturalmente meno bisogno di asili nido, per ragioni sociali o culturali, oggi non tiene più. Poiché è nei primi mesi di vita che i bambini gettano le basi di tutti gli apprendimenti successivi, è necessario che i servizi prima infanzia siano disponibili su tutto il territorio nazionale, senza eccezioni.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi ad asili nido e servizi prima infanzia sono di fonte Istat.

Per conoscere quanto è ampia l’offerta di asili nido e servizi per la prima infanzia nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Foto Credits: Flickr Università Campus Bio-Medico di Roma - Licenza

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