L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Piemonte #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Piemonte e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche il Piemonte, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Piemonte nel 2020 sono 26.579 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 87mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 30,8%, al di sopra della media nazionale (27,2%) e vicino alla soglia del 33% fissata in sede Ue.

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Biella con 39,5 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Torino (33,8%), Novara (32,9%), Vercelli (29,5%), Asti (28,9%). Poco al di sotto della media nazionale le province di Alessandria (26%) e Verbano-Cusio-Ossola (25,5%), più distante Cuneo (22,4%).

Tra i capoluoghi, spiccano i comuni di Biella e Torino, con oltre 40 posti ogni 100 minori. Poco sotto tale soglia Verbania (39%) e Novara (38,1%). Attorno a un posto ogni 3 bambini l’offerta nei comuni di Asti (35,7%), Vercelli (34,8%) e Cuneo (32,2%). Al di sotto di un posto ogni 5 minori Alessandria (19,2%). Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, Moncalieri è al 28,8%, mentre Collegno e Nichelino sperano la soglia del 33%, con rispettivamente il 42 e il 34,4%.

Complessivamente, in Piemonte il 35,7% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. Con un’estensione maggiore nel biellese (75,7% dei comuni offre il servizio) e più concentrata in una minoranza di comuni nel cuneese (19,4%).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, nella regione dovrebbero arrivare con il nuovo bando 127,6 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 5,2% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la città metropolitana di Torino (37,85 milioni), seguita dalla provincia di Cuneo (33,25 milioni).

Complessivamente in Piemonte è previsto il finanziamento di 106 progetti. Di questi, 30 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 76 come riserva. Per 2 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è un intervento di demolizione e ricostruzione per il comune di Arquata Scrivia (4,32 milioni di euro, progetto classificato come “riserva” in graduatoria). Seguono, con poco meno di 4 milioni ciascuno, un altro intervento di demolizione e ricostruzione richiesto dal comune di Biella e una nuova costruzione da parte di quello di Villafranca Piemonte.

L’ente con più risorse previste è Beinasco (Torino) con 4,8 milioni di euro per 2 progetti in graduatoria, seguito da Castelletto Stura (Cuneo), 4,48 milioni per 2 interventi.

La costruzione di nuove scuole 

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 9 previste in Piemonte.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 3.249 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 2.126 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 65,44% degli edifici scolastici in Piemonte presenta quindi questo tipo di accorgimenti, più della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre in provincia di Cuneo la percentuale di edifici con accorgimenti sfiora il 77%, in quella di Alessandria si attesta al 50,16%.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spiccano Novara (80,77%), Cuneo (79,55%), Vercelli (80%) e Rivoli (90%). Mentre le percentuali più contenute si registrano ad Alessandria (11,9%) e Settimo Torinese (9,1%).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 9 le aree individuate in Piemonte, per un totale di oltre 26mila mq e un importo complessivo richiesto di 55,5 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Il 55,56% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano l’istituto comprensivo “Borgo San Giuseppe” (Cuneo) con un importo richiesto di 11,1 milioni di euro. Si tratta di una demolizione edilizia con ricostruzione sul posto, per 4.626 metri quadrati complessivi. Segue un intervento previsto dalla provincia di Cuneo per l’Iis G. Baruffi, scuola secondaria di II grado (Mondovì), il cui progetto riguarderà 6.168 mq per un valore di oltre 10 milioni di euro.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Piemonte il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato all’11,4%. Un dato inferiore alla media nazionale e a 1,3 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.

Nella regione restano comunque ampi divari educativi sugli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, circa il 30% degli studenti piemontesi in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa. Una quota che nel vercellese raggiunge il 40,45%.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, nella regione, sono destinate a 180 istituti, per un totale di circa 27 milioni di euro. Si tratta del 5,42% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Torino, con 48 istituti finanziati per un totale cumulato di quasi 7,7 milioni di euro. Seguono Novara (10 istituti, 1,73 milioni) e Asti (6, per circa un milione di euro complessivi).

L’istituto più finanziato è l’Ips J.B. Beccari di Torino (305mila euro), seguito – nella stessa città – dall’Iis P. Boselli (quasi 305mila euro) e dall’Ipsia Dalmazio Birago (294mila euro). Al quarto posto Iis G. Ferraris (Settimo Torinese).

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Nidi e poli per l’infanzia Piemonte

Nuove scuole Piemonte

Piano dispersione (I tranche) Piemonte

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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