Il ministro Piantedosi e la nomina dei prefetti Mappe del potere

Tra le molte importanti nomine che competono al ministro dell’interno ci sono quelle dei prefetti e in particolare di coloro che sono posti alla guida di una prefettura o ufficio territoriale del governo.

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A quasi un anno dall’entrata in carica del governo Meloni, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha già nominato nuovi prefetti in quasi la metà degli uffici territoriali del governo (Utg). Il movimento dei prefetti nelle diverse sedi territoriali, come anche negli incarichi centrali al ministero dell’interno o in altre amministrazioni, è uno dei più importanti poteri di nomina del ministro dell’interno.

Quando sono nominati a capo di una prefettura (o ufficio territoriale del governo) i prefetti sono i rappresentanti del governo a livello locale. La scelta di chi ricoprirà questi incarichi dunque compete al Viminale ma riguarda tutto l’esecutivo.

Il prefetto è il massimo grado della carriera dei funzionari del ministero dell’interno. Possono ricoprire vari incarichi, tra cui quello di capo di un ufficio territoriale del governo, o prefettura. Vai a “Che cosa fa il prefetto”

Le nomine dei prefetti in carica

Da quando è entrato in carica il nuovo esecutivo, il ministro Piantedosi ha rinnovato il vertice di ben 44 dei 105 uffici territoriali del governo (tecnicamente 103 più i 2 commissariati del governo di Trento e Bolzano). Tra questi peraltro rientrano anche 10 prefetture di capoluoghi di regione. Strutture queste in cui il prefetto ha poteri ancora più rilevanti.

44 su 105 i prefetti al vertice di un ufficio territoriale del governo che sono stati nominati da Piantedosi.

La maggior parte dei prefetti con quest’incarico però risulta ancora nominato dalla ex ministra Luciana Lamorgese (57), inclusi 7 prefetti di capoluogo di regione.

Ma ancora oggi alcuni incarichi derivano dal primo governo Conte o addirittura dal governo Gentiloni. Infatti sono ancora in carica 3 prefetti nominati dal ministro Matteo Salvini, tra cui quello di Milano. Da oltre 6 anni invece il ruolo di commissario del governo di Bolzano è ricoperto dal prefetto Vito Cusumano nominato in quella sede dal ministro Minniti. Un tempo considerevole per un incarico che in media ha una durata poco superiore ai 2 anni.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 20 Settembre 2023)

Ministri e nomine

Ciascuno di questi ministri, nel corso del suo mandato, ha nominato molti prefetti. Quanti dipende da molte cose tra cui ovviamente la durata in carica del ministro. Non stupisce ad esempio che considerando gli ultimi 4 ministri dell’interno Lamorgese sia quella che ha fatto più nomine, essendo rimasta in carica circa 3 anni mentre sia l’incarico di Salvini che quello di Minniti sono durati poco più di un anno.

Per questo può essere utile analizzare la media mensile di nomine. Da questo punto di vista in effetti emergono differenze non trascurabili. Salvini risulta il ministro che ha nominato più prefetti, con una media di 4,7 al mese. Un dato simile risulta per l’attuale ministro Piantedosi (4,5). I ministri Lamorgese e Minniti invece si sono fermati a 3 nomine al mese il primo e 3,3 il secondo.

FONTE: openpolis

Certo le ragioni che determinano la necessità di nuove nomine possono essere diverse e non tutte legate a scelte di natura politico amministrativa. Quando alcuni prefetti vanno in pensione, ad esempio, il loro posto deve essere riassegnato e questo può portare a una serie di nomine a cascata. Lo stesso effetto però si determina anche nel caso in cui un prefetto sia assegnato ad altro incarico a seguito di una considerazione politico amministrativa.

Prefetti e disparità di genere

Quanto alla quota di donne che ricopre la posizione di vertice in un ufficio territoriale del governo, attualmente sono 37 su 105, ovvero il 35,2%. Un dato che si riduce ulteriormente se si considerano solo le prefetture dei capoluoghi di regione. In questo caso infatti le donne sono solo 4 su 18, pari al 22,2%.

Per quanto basso resti questo dato bisogna comunque riconoscere che in molti ambiti di vertice della politica e della pubblica amministrazione la questione di genere resta ben più squilibrata.

Al contempo però, rispetto a solo pochi anni fa, bisogna registrare una decisa marcia indietro in questo ambito. Nel 2017 infatti le donne al vertice di una prefettura erano quasi la metà (46,7%) e superavano ampiamente i loro colleghi uomini se si limita l’analisi ai capoluoghi di regione (66,7% nel 2018).

FONTE: openpolis

Nel corso degli anni però questo dato ha iniziato a ridursi fino ad arrivare al 2021 quando complessivamente erano solo il 31,7% e nei capoluoghi di regione appena il 17,6%.

Alla fine del 2022 i valori hanno registrato un timido aumento, rimasto invariato nel corso del 2023 nonostante non siano mancati gli avvicendamenti.

Foto: ministero dell’interno

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