I capi di gabinetto degli ultimi ministri dell’interno

Le carriere dei capi di gabinetto dei ministri dell'interno una volta cessato il loro incarico.

I capi di gabinetto degli ultimi ministri dell’interno hanno avuto importanti percorsi di carriera dopo aver concluso il loro incarico.

Luciana Lamorgese ha ricoperto questo ruolo con 2 diversi ministri. Nel 2017 poi è diventata prefetto di Milano e nel 2018 è stata nominata ministro dell’interno nel secondo governo Conte, confermata poi dal governo Draghi.

Matteo Piantedosi è stato nominato capo di gabinetto da Matteo Salvini. Nell’estate del 2020 Lamorgese lo ha nominato prefetto nell’ufficio territoriale del governo più prestigioso d’Italia, ovvero quello della capitale.

Il percorso di Mario Morcone invece è stato del tutto particolare. Nel 2011 è stato candidato sindaco a Napoli sostenuto dal Partito democratico (Pd), poi ha svolto diversi importanti incarichi al ministero e nel 2017 è diventato capo di gabinetto di Minniti. Da quel momento i suoi successivi incarichi sono stati esterni alla carriera prefettizia: presidente del Cir, presidente del cda della greenenergy holding spa e nel 2020 assessore alla sicurezza della regione Campania.

Il capo di gabinetto dirige l’ufficio di gabinetto e più in generale coordina l’attività di tutti gli uffici di diretta collaborazione di un ministro. Il suo è dunque un ruolo fondamentale affinché l’indirizzo politico stabilito dal ministro possa poi essere trasmesso all’appartato burocratico amministrativo. Mentre in altri ministeri può essere nominato capo di gabinetto anche un esterno, il decreto legislativo 139/2000 (art 2 comma 1 e allegato B) stabilisce che la qualifica di capo di gabinetto del ministro sia conferibile solo agli appartenenti alla carriera prefettizia con carica di prefetto.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 21 Settembre 2021)

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