I nuovi capi di gabinetto del governo Meloni Mappe del potere

I capi di gabinetto dei ministri e della presidente del consiglio sono figure poco note ma molto importanti per il funzionamento dell’esecutivo.

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I capi di gabinetto sono i vertici dell’ufficio di gabinetto e più in generale coordinano le attività di tutti gli uffici di diretta collaborazione dei ministri.

Gli uffici di diretta collaborazione sono organi dei ministeri preposti a coadiuvare l’attività di indirizzo politico-amministrativo del ministro. Vai a “Che cosa sono gli uffici di diretta collaborazione dei ministri”

A seconda dei ministeri e dei loro regolamenti cambiano anche i requisiti necessari per poter accedere all’incarico. In alcuni casi ad esempio si tratta necessariamente di funzionari del dicastero stesso (come per i ministeri della difesa, dell’interno o degli esteri).

A ogni modo la scelta del capo di gabinetto compete al ministro, che lo nomina sulla base di un rapporto fiduciario. Per questo con la nascita dell’esecutivo Meloni, ogni ministro ha dovuto nominare un nuovo capo di gabinetto.

La trasparenza sugli uffici di diretta collaborazione

Dei 25 ministri che compongono il governo Meloni, a oggi risultano presenti informazioni su 22 nuovi capi di gabinetto. All’appello infatti mancano il collaboratore del ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani e quello della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. In entrambi i casi si tratta di ministri senza portafoglio. È probabile infatti che le nomine siano avvenute ma che non risultino sul sito istituzionale della presidenza del consiglio che, al momento, risulta ancora in aggiornamento.

D’altronde, già con lo scorso governo, la presidenza del consiglio aveva dimostrato scarsa attenzione alla trasparenza per quanto riguarda questo tipo di incarichi.

Situazione diversa invece per il capo di gabinetto del ministro della difesa Guido Crosetto. A oggi infatti il ruolo risulta ancora ricoperto dal generale Antonio Conserva, già capo di gabinetto del ministro Guerini. Sul sito tuttavia la data di aggiornamento risale al 2021 e non è chiaro se il ministro abbia ufficialmente confermato la nomina o meno.

Chi aveva già ricoperto l’incarico

Nella loro scelta è frequente che i ministri individuino figure che già hanno ricoperto il ruolo di capo di gabinetto in precedenza.

9 su 22 i capi di gabinetto dei ministri del governo Meloni che già avevano ricoperto questo tipo di incarico.

Tra questi ad esempio Alfonso Celotto, capo di gabinetto della ministra per le riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia), e Caro Lucrezio Monticelli, capo di gabinetto della ministra per la famiglia Eugenia Maria Roccella (Fratelli d’Italia), che hanno ricoperto questo stesso tipo di incarico già 3 volte nella loro carriera.

Celotto prima con i ministri per la coesione territoriale Fabrizio Barca e Carlo Trigilia (Partito democratico) e poi per la ministra della salute Giulia Grillo (Movimento 5 stelle). Per altri tre diversi ministri inoltre (Emma Bonino, Roberto Calderoli, Federica Guidi) era stato a capo dell’ufficio legislativo.

Monticelli invece è stato inizialmente capo di gabinetto del ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali Maurizio Sacconi (Forza Italia). Quando nel 2009 il ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato scorporato da quello della salute ha poi continuato a ricoprire l’incarico con lo stesso ministro. Successivamente, con la nascita del governo Monti, è stato chiamato a svolgere lo stesso ruolo presso il ministero dell’ambiente dal nuovo ministro Corrado Clini.

FONTE: openpolis

Altri 3 capi di gabinetto invece avevano già ricoperto l’incarico 2 volte. Giuseppe Recinto, nominato dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara (Lega), in passato aveva ricoperto il ruolo per i ministri dell’università Gaetano Manfredi e Maria Cristina Messa.

Giacomo Aiello ha ricevuto la nomina dal ministro delle politiche agricole Francesco Lollobrigida (FdI), mentre in passato era stato alla guida del gabinetto di altri due ministri di centrodestra: Maria Rosaria Carfagna (sud e coesione territoriale) e
Maurizio Lupi (infrastrutture).

Vincenzo Nunziata invece, prima di essere nominato da Paolo Zangrillo (pubblica amministrazione) aveva ricoperto il ruolo in due diverse occasioni negli uffici della ministra Mariastella Gelmini.

Ma avevano già ricoperto questo incarico una volta anche altri degli attuali capi di gabinetto. Si tratta di Stefano Varone (che guida gli uffici del ministro dell’economia Giorgetti), Marcella Panucci (con la ministra dell’università Anna Maria Bernini), Massimiliano Atelli (con il ministro della gioventù Andrea Abodi) e Gaetano Caputi che oggi svolge questo compito per la presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Varone lavorava con Giorgetti al ministero dello sviluppo economico già durante l’esperienza del governo Draghi. Dapprima come capo dell’ufficio legislativo e negli ultimi mesi nel ruolo attuale. Prima ancora inoltre era stato a capo del legislativo con il ministro Carlo Calenda.

Panucci invece nel corso del governo Draghi aveva ricevuto la nomina dal ministro della funzione pubblica Renato Brunetta. In precedenza invece era stata a capo della segreteria tecnica della ministra della giustizia Paola Severino.

Atelli in precedenza aveva ricoperto vari ruoli negli uffici di diretta collaborazione del ministero dell’ambiente. Come capo di gabinetto con il ministro Andrea Orlando (Partito democratico) e prima come capo dell’ufficio legislativo con i ministri Corrado Clini e Stefania Prestigiacomo (Forza Italia).

Caputi infine, prima di arrivare all’importante incarico di capo di gabinetto della presidente del consiglio, aveva svolto molti importanti incarichi negli uffici di diretta collaborazione, ma anche come segretario generale della Consob. Il ruolo di capo di gabinetto nello specifico gli era stato attribuito dal ministro del turismo Massimo Garavaglia (Lega). Da segnalare inoltre come Caputi ricopra anche il ruolo di consigliere nella fondazione Magna Carta, presieduta dall’ex senatore di centrodestra Gaetano Quagliariello.

L’esperienza nei ministeri

Come è ovvio se sono in molti i capi di gabinetto che avevano già ricoperto questo specifico incarico, ancora di più sono quelli che avevano svolto altre funzioni di spicco all’interno degli uffici di diretta collaborazione.

14 su 22 i capi di gabinetto dei ministri del governo Meloni che avevano già ricoperto posizioni di spicco in uffici di diretta collaborazione.

Di questi più della metà avevano già ricoperto l’incarico di capo dell’ufficio legislativo. Un ruolo fondamentale che non a caso si conferma come un trampolino di lancio importante per accedere al ruolo di capo di gabinetto. Tra questi si trovano Alfonso Celotto, capo di gabinetto con la ministra per le riforme istituzionali Casellati, Alfredo Storto (con il ministro delle infrastrutture Salvini), Caro Lucrezio Monticelli (con la ministra della famiglia Roccella e con il ministro delle politiche sociali Maroni), Claudio Tucciarelli (con il ministro per gli affari regionali Calderoli), Maria Teresa Sempreviva (con il ministro dell’interno Piantedosi), Stefano Varone (con il ministro dell’economia Giorgetti), Massimiliano Atelli (con il ministro della gioventù e dello sport Abodi) e Gaetano Caputi oggi capo di gabinetto della presidente del consiglio.

A volte poi i vertici degli uffici di diretta collaborazione provengono dalla carriera interna al ministero in questione o in altre strutture amministrative di vertice. Tra questi Claudio Tucciarelli che prima di essere nominato da Calderoli era stato 2 volte a capo del dipartimento per le riforme istituzionali della presidenza del consiglio.

Mario Antonio Scino prima di diventare capo di gabinetto del ministro dell’ambiente Pichetto Fratin era stato a capo del dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della presidenza del consiglio, sia con Giorgetti (Lega) che con Fraccaro (Movimento 5 stelle).

Roberto Alesse, attuale capo di gabinetto del ministro Musumeci, invece in passato era stato direttore generale degli affari generali del ministero dell’ambiente.

Date le molte materie di sua competenza, il ministro Fitto ha scelto una capo di gabinetto con ampia esperienza all’interno della presidenza del consiglio.

Sempre presso la presidenza del consiglio ha svolto numerosi incarichi di rilievo l’attuale capo di gabinetto del ministro Raffaele Fitto. Ermenegilda Siniscalchi infatti è stata a capo di 4 diversi dipartimenti di palazzo Chigi. Ovvero i dipartimenti della funzione pubblica, degli affari regionali, delle politiche per la famiglia e delle pari opportunità. Una scelta probabilmente legata al fatto che anche il ministro Fitto dovrà muoversi tra molti diversi settori della presidenza del consiglio, vista la varietà di deleghe che gli sono tate attribuite (affari europei, sud, politiche di coesione e Pnrr).

Infine anche i capi di gabinetto dei ministri dell’interno, della difesa e degli esteri hanno avuto incarichi importanti nei loro ministeri in passato. Ma in questo caso si tratta di un automatismo, visto che in questi dicasteri la posizione può essere assunta solo da un funzionario di carriera. Al ministero della difesa come abbiamo visto non abbiamo la sicurezza su chi ricoprirà l’incarico nel prossimo futuro, in ogni caso si tratterà sicuramente di un militare di grado. Al ministero dell’interno invece la prefetta Sempreviva ricopriva già l’incarico di capo dell’ufficio legislativo quando il capo di gabinetto era l’attuale ministro Piantedosi. Alla Farnesina infine il ministro Tajani ha nominato l’ambasciatore Francesco Genuardi. Da notare che l’ultimo incarico l’ambasciatore lo aveva svolto proprio a Bruxelles, in anni in cui Tajani era ancora un esponente importante del parlamento europeo (anche se non più il presidente).

Il rapporto di fiducia con le persone, i partiti le aree politiche

Tra gli attuali capi di gabinetto, l’unico che aveva già lavorato con lo stesso ministro (Giorgetti) è Stefano Varone. Almeno per quanto riguarda incarichi di vertice. D’altronde Giorgetti è anche l’unico ministro dell’attuale esecutivo che ricopriva questa stessa posizione anche nel governo precedente.

A questo poi si potrebbe aggiungere Federico Eichberg, che già aveva svolto il ruolo di capo della segreteria tecnica dell’attuale ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso (FdI) quando questi ricopriva il ruolo di viceministro. Inoltre alcuni anni fa è stato anche “direttore relazioni internazionali” della fondazione Fare futuro, di cui il ministro Urso è presidente.

Più frequente poi è il caso in cui i capi di gabinetto abbiano collaborato in passato con altri ministri dello stesso partito, o della stessa area politica.

13 i capi di gabinetto che in passato hanno ricevuto incarichi di vertice da ministri della stessa area politica.

Claudio Tucciarelli ad esempio, oggi lavora con il ministro Calderoli (Lega), ma in passato era stato nominato da Umberto Bossi prima capo del dipartimento per le riforme istituzionali e poi capo dell’ufficio legislativo.

Marcella Panucci invece prima di lavorare con la ministra Bernini (Forza Italia), era stata nominata per lo stesso ruolo da Renato Brunetta, allora ministro dello stesso partito.

Sempre con un ministro di Forza Italia (Paolo Zangrillo – pubblica amministrazione) lavora oggi Vincenzo Nunziata, che in passato era stato due volte capo di gabinetto dell’ex ministra forzista Mariastella Gelmini.

Nota: in una precedente versione dell’articolo era stato indicato Giovanni Panebianco come capo di gabinetto del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi. Dopo un’ulteriore verifica tuttavia è risultato che il ruolo è attualmente ricoperto da Massimiliano Atelli come riportato nell’attuale versione dell’articolo.

Foto: Wikimedia

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