Franco Gabrielli e la sicurezza della repubblica Mappe del potere

Dopo le polemiche per la mancata nomina di un’autorità delegata da parte del secondo governo Conte, Mario Draghi ha deciso di conferire questo incarico a Franco Gabrielli. Una figura tutt’altro che nuova sia nell’intelligence che, più in generale, negli apparati di pubblica sicurezza.

|

Franco Gabrielli è la nuova autorità delegata all’intelligence. Un ruolo molto importante a cui è arrivato dopo aver ricoperto numerosi incarichi di primo piano nelle istituzioni e negli organi che si occupano della sicurezza della repubblica, da ultimo come capo della polizia.

La scelta del presidente Draghi di nominare un’autorità delegata non era un percorso obbligato. Tuttavia proprio questo tema era stato al centro di una delle polemiche che hanno portato alla fine del secondo governo Conte. Se inizialmente anche Mario Draghi era sembrato intenzionato a mantenere per sè queste deleghe, con questa decisione ha quindi disinnescato un tema potenzialmente divisivo.

La carriera di Gabrielli

Franco Gabrielli ha iniziato la sua carriera in polizia. Nominato prefetto nel 2006 è poi stato chiamato dal secondo governo Prodi a ricoprire l’incarico di direttore dell’Agenzia italiana per la sicurezza interna (Aisi). Negli anni successivi è stato prefetto all’Aquila per poi occupare la posizione di capo della protezione civile tra il 2010 e il 2015, nominato e confermato da tre diversi governi. Un incarico, quello alla protezione civile, per cui Gabrielli ha assunto competenze spendibili in molti settori in una fase di pandemia come quella che stiamo attraversando.

Dopo la protezione civile, Gabrielli ha guidato la prefettura di Roma per una anno e poi è stato nominato capo della polizia (dipartimento di pubblica sicurezza) dal governo Renzi. Incarico che ha mantenuto fino alla nomina a sottosegretario con delega ai servizi. Al suo posto come capo della polizia è subentrato Lamberto Giannini che negli ultimi anni aveva ricoperto il ruolo di capo della segreteria del dipartimento della pubblica sicurezza proprio al fianco di Gabrielli.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 10 Marzo 2021)

L'autorità delegata e il servizio di informazione per la sicurezza della repubblica

Con il termine autorità delegata ci si riferisce a un particolare sottosegretario alla presidenza del consiglio, cui il capo del governo ha attribuito le deleghe ai servizi di informazione.

I sottosegretari di stato sono nominati con decreto del presidente della repubblica su proposta del presidente del consiglio e hanno il compito di coadiuvare i ministri o il presidente del consiglio nell’esercizio delle loro funzioni. Vai a "Che cosa fanno i viceministri e i sottosegretari di stato"

Anche se alcune competenze cruciali, come l'alta direzione e la nomina dei vertici delle agenzie, restano in capo al presidente del consiglio è l'autorità delegata a gestire quotidianamente la materia. Dando per scontato che questa figura goda della piena fiducia del presidente, è facile immaginare che sia proprio l'autorità delegata a gestire in prima persona tutti i principali dossier della sicurezza nazionale.

Il sistema di informazione per la sicurezza della repubblica è composto principalmente da tre strutture (l. 124/2007). L'Agenzia italiana per la sicurezza interna (Aisi), l’Agenzia italiana per la sicurezza esterna (Aise) e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della repubblica (Dis), che coordina le attività delle due agenzie verificandone i risultati. I direttori di queste tre strutture riferiscono costantemente all'autorità delegata sulle attività svolte (o al presidente del consiglio se questa non è istituita).

Al momento sia il direttore del Dis, che i direttori dell'Aisi e dell'Aise sono stati nominati da Giuseppe Conte.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 9 Marzo 2021)

Gli indirizzi generali della politica di intelligence poi sono elaborati dal comitato interministeriale per la sicurezza della repubblica (Cisr). Questo è presieduto dal presidente del consiglio ed è composto dall'autorità delegata e dai ministri degli esteri, dell’interno, della giustizia, della difesa, dell’economia e dello sviluppo economico. Il direttore generale del Dis svolge le funzioni di segretario.

L'autorità delegata dal 2007 a oggi

Dalla riforma del 2007 ad oggi quasi tutti i presidenti del consiglio hanno nominato un'autorità delegata. Fanno eccezione solo il governo Gentiloni e, nella sostanza se non nella forma, entrambi i governi presieduti da Giuseppe Conte. Questo elemento era stato considerato da alcuni componenti della maggioranza giallo rossa come un eccessivo accentramento di poteri da parte del presidente del consiglio.

Quasi tutti i governi hanno nominato un'autorità delegata.

Proprio per questo, a fine gennaio, Conte ha deciso conferire questo incarico a Pietro Benassi, fino a quel momento suo consigliere diplomatico. Una decisione in ogni caso tardiva, visto che da lì a pochi giorni Conte ha comunque deciso di rassegnare le dimissioni.

Gabrielli non è nuovo al mondo dell'intelligence. Oltre al ruolo di capo della polizia, in virtù del quale ha ovviamente dovuto collaborare strettamente con il sistema di informazione, è infatti stato il primo direttore dell'Aisi. Il secondo governo Prodi lo scelse per questo incarico nel 2007, dopo l'entrata in vigore della legge 124, con cui il sistema di intelligence era stato profondamente ridisegnato.

Un percorso molto simile a quello seguito da uno dei suoi predecessori, Gianni De Gennaro. Anche De Gennaro infatti prima di diventare autorità delegata nel governo Monti era stato sia a capo della polizia che dei vertici dell'intelligence. A differenza di Gabrielli però, invece che dirigere l'Aisi, era stato nominato dal governo Berlusconi a capo del Dis.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 9 Marzo 2021)

I governi tecnici tendono a scegliere l'autorità delegata tra figure organiche all'intelligence.

Che i vertici della polizia e dei servizi possano essere nel tempo occupati dalle stesse persone non stupisce. Anche Alessandro Pansa del resto è stato sia a capo della Polizia che del Dis. Piuttosto è interessante notare come quando al governo siedono figure tecniche, o quantomeno non espressione dei partiti, è proprio profili come quelli di De Gennaro o Gabrielli a cui ci si rivolge per occupare la posizione di autorità delegata.

Affidare il controllo politico sui servizi a persone organiche all'intelligence è una scelta comprensibile da alcuni punti di vista. Tuttavia considerando il principio di bilanciamento dei poteri sarebbe auspicabile che a un certo punto per questo ruolo si tornasse ad individuare soggetti dotati di maggiore legittimità democratica, come dei parlamentari.

Foto Credit: Quirinale

PROSSIMO POST