L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Lombardia #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Lombardia e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche la Lombardia, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Lombardia nel 2020 sono 68mila i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 230mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 30,5%, al di sotto della soglia del 33% fissata in sede Ue, ma più elevato della media nazionale (27,2%).

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Monza e Brianza con 33,4 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori delle province di Bergamo (32,9%) e Pavia (32,8%). Sopra quota 30% anche la città metropolitana di Milano (31,8%), Varese (30,8%) e Lecco (30,2%). Al di sotto di tale soglia le province Cremona (28,8%), Mantova (28,5%), Brescia (26,7%), Como (26,4%), Lodi (26,1%) e Sondrio (23,8%).

Tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, molti superano la soglia del 40%. Tra questi, Brescia (43,7%), Monza (42,1%), Bergamo (49,6%), Como (42,6%), Varese (41,8%), Cremona (42,1%), Pavia (44,6%) e Vigevano (48,2%). Nonché altri capoluoghi meno popolosi come Sondrio (40%), Mantova (45,7%) e Lecco (45,3%).

Al di sotto di tale quota, ma comunque oltre la media nazionale, si collocano altre grandi città, a partire dal capoluogo regionale, Milano con 27,9 posti ogni 100 bambini. Nonché Sesto San Giovanni (31,5%), Busto Arsizio (36%) e Cinisello Balsamo (26,8%). Oltre a Milano, l’unico capoluogo sotto la soglia del 40% è Lodi (25,5 posti per 100 minori).

Complessivamente, in Lombardia l’81,4% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, una diffusione molto più capillare di quella media nazionale (59,3%). La quota supera il 90% nei territori di Milano e Bergamo, mentre si attesta al 52,2% in provincia di Pavia.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Lombardia dovrebbero arrivare con il nuovo bando 239,5 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 9,8% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la provincia di Bergamo (47 milioni), seguita da Milano (39,4 milioni), Mantova e Brescia (circa 22 milioni ciascuno).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 185 progetti. Di questi, 73 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 112 come riserva. Per 7 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è un intervento di demolizione e ricostruzione di poli d’infanzia per il comune di Suzzara (Mantova). Con un importo inizialmente previsto nelle graduatorie di agosto di 10 milioni di euro. Altri 4 progetti nelle graduatorie pubblicate in agosto superavano i 5 milioni: 3 nuove costruzioni di poli d’infanzia nei comuni di Carnago (Varese), Paullo e Cesano Boscone (Milano) e una demolizione con ricostruzione per il comune di Trescore Balneario (Bergamo).

L’ente con più risorse previste in base alle prime graduatorie stile era il comune di Suzzara, con l’unico intervento appena citato. Seguita dalla città di Bergamo (5 progetti da 8,7 milioni complessivi).

La costruzione di nuove scuole 

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 14 previste in Lombardia.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 5.692 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 4.094 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 71,93% degli edifici scolastici in Lombardia presenta quindi questo tipo di accorgimenti, molto più della media nazionale (57,5%). Dato che ne fa la terza regione in Italia dove risultano più diffusi, ma che varia tra i diversi territori. Mentre nelle province di Bergamo, Lecco e Sondrio la percentuale di edifici con accorgimenti supera l’80%, in quella di Pavia si attesta al 51,88%. La città metropolitana di Milano – pur superando la media nazionale – si colloca appena sopra l’area pavese, con il 60,71% del patrimonio edilizio scolastico dotato di accorgimenti.

Tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni, il capoluogo regionale, Milano, si attesta al 39%. Al contrario delle altre maggiori città come Brescia, Monza, Bergamo, Busto Arsizio e Sesto San Giovanni, tutte al di sopra dell’80%. Sopra il 60% anche Como, Cinisello Balsamo e Varese.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 14 le aree individuate per la Lombardia in base alle ultime informazioni pubblicate (erano 15 nelle graduatorie pubblicate nel maggio scorso). Per un totale di circa 49mila metri quadri e un importo complessivo richiesto superiore ai 110 milioni di euro.

Il 42,9% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano una scuola secondaria di II grado, l’istituto P. Frisi della città metropolitana di Milano. Con un importo di 24 milioni di euro, il progetto interverrà sulla demolizione con ricostruzione in situ di 10.000 metri quadri. Segue l’istituto Luigi Einaudi, della provincia di Lodi (18 milioni circa) e la scuola secondaria di I grado del comune di Milano “Falcone e Borsellino”, con 10,15 milioni.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Lombardia il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 11,3%. Un dato inferiore alla media nazionale e a 2,3 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.

Una quota più contenuta delle altre regioni, sebbene l’abbandono esplicito della scuola non sia l’unico metro della dispersione. Deve essere considerato anche l’abbandono implicito, cioè la quota di studenti che non lasciano precocemente ma hanno bassi apprendimenti.

Nei test Invalsi 2020/21, il 36,8% degli studenti lombardi di III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa.

Nella provincia di Mantova sono stati il 38,18%; poco sotto anche quelle di Brescia (37,4%), Cremona (37,1%), Lodi (36,9%) e Pavia (36,4%). Mentre nella province di Monza e Brianza, Como, Lecco e Sondrio i test risultati inadeguati sono stati meno del 30%. In particolare in quella di Sondrio, la quota si è attestata al 25,7%.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, nella regione, sono destinate a 384 istituti, per un totale di 57,66 milioni di euro. Si tratta dell’11,53% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Milano, con 53 istituzioni finanziate.

Quello più finanziato è l’istituto di istruzione superiore “Galilei – Luxemburg”, nella città metropolitana di Milano, cui sono destinati circa 311mila euro. Seguono l’Iis Cossa di Pavia (305.758,05 euro), l’Iis Piero Sraffa di Brescia (292.153,88 euro), l’istituto professionale “Falck” (Sesto San Giovanni, con quasi 289mila euro) e l’Iis “L. Cremona” (Pavia, 286mila euro circa).

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Scarica i dati della regione

Nidi e poli per l’infanzia Lombardia

Nuove scuole Lombardia

Piano dispersione (I tranche) Lombardia

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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