L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Campania #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Campania e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche la Campania, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Campania nel 2020 sono 15.520 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 142mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura dell’11%, un dato cresciuto significativamente negli ultimi anni, ma che resta molto al di sotto della media nazionale e della soglia del 33% fissata in sede Ue.

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Salerno con 14,9 posti ogni 100 bambini. Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Salerno con 14,9 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Benevento e Avellino (entrambi all’11,5%), Napoli (10,3%) e Caserta (8,9%).

Tra i capoluoghi, spicca il dato del comune di Salerno (35,9 posti ogni 100 bambini). Tutti gli altri si attestano tra il 12 e il 16%. Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, i posti coprono meno del 10% della domanda potenziale a Giugliano in Campania (7,7%), Torre del Greco (2,3%), Afragola (3,7%). Mentre si avvicina alla soglia Ue Casoria (30,7%).

Complessivamente, in Campania il 69,8% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore nel salernitano (dove quasi il 94% dei comuni offre il servizio), mentre a Benevento e Caserta sono rispettivamente il 48,7% e il 45,2%.

I dati qui presentati fanno riferimento agli esiti delle graduatorie pubblicate ad agosto dal ministero dell’istruzione. Comprendono le informazioni presenti negli allegati relativi agli interventi per asili nido e poli dell’infanzia (all. 1, 2 e 4). L’efficacia di tali graduatorie è subordinata alla registrazione degli organi di controllo e non si possono considerare ancora definitive. Va infatti tenuto presente che prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità dei progetti. Per alcuni importi è prevista una successiva rimodulazione; altri presentano l’indicazione “riserva” sulla graduatoria.

Il dato sull’offerta attuale misura, in relazione alla popolazione residente tra 0 e 2 anni, quella prevista nel 2020 da asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Campania dovrebbero arrivare con il nuovo bando circa 354,6 milioni di euro per gli asili nido, pari al 14,6% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la città metropolitana di Napoli (93,5 milioni), seguita da Salerno (83,8) e Caserta (78,4).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 243 progetti. Di questi, 84 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 159 come riserva. Per 3 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è una nuova costruzione di edifici da destinare ad asili nido e scuole di infanzia per il comune di Agerola (Napoli). Un intervento da circa 6,55 milioni di euro. Seguono una demolizione con ricostruzione per il comune di Palomonte (Salerno) e una nuova costruzione nel comune di Caggiano (sempre nel salernitano). Entrambi interventi del valore di circa 5 milioni di euro ciascuno.

L’ente con più risorse previste è il comune di Napoli, con 31,2 milioni di euro per 13 progetti in graduatoria, seguito da quello di Caserta (8,7 milioni per 4 interventi) e Agerola (2 interventi per 7,6 milioni previsti).

La costruzione di nuove scuole 

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 35 previste in Campania. Si tratta della regione con più interventi in termini assoluti.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 3.784 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 1.405 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 37,13% degli edifici scolastici in Campania presenta quindi questo tipo di accorgimenti, molto meno della media nazionale (57,5%). Si tratta di una delle 2 regioni che non raggiungono il 40% (insieme alla Calabria, dove però sono meno di un quarto del totale).

Una quota che varia tra i diversi territori. Mentre nelle province di Benevento e Avellino la percentuale di edifici con accorgimenti sfiora la metà del totale (entrambe si attestano attorno al 48%), in quelle di Salerno e Napoli la dotazione riguarda circa un edificio su 3. In posizione intermedia la provincia di Caserta, con il 42,03%.

Scendendo a livello comunale, tra le città della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spicca la distanza tra Napoli, dove circa un quinto degli immobili scolastici ha accorgimenti per il risparmio energetico (21,66%) e Giugliano in Campania. Nella seconda città campana con più ragazze e ragazzi residenti in età scolastica il dato sfiora i 3 edifici su 4 (73,08%).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 35 le aree individuate in Campania, per un totale di 100.913,76 metri quadri e un importo complessivo richiesto di oltre 213 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. L’82,86% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti. Due su 3 riguarderanno la sola classe G, la meno efficiente in assoluto.

I maggiori interventi riguardano l’istituto comprensivo di Castel Volturno (Caserta), plesso Garibaldi. Si tratta di un intervento del valore di oltre 29 milioni di euro, su edifici di 14.665,81 mq, attualmente in classe energetica G, per cui è prevista la demolizione con delocalizzazione. Seguono gli interventi sulla scuola secondaria II grado – Iis De Luca (con ente responsabile la provincia di Avellino, una demolizione con ricostruzione sul posto da 19,6 milioni) e la scuola secondaria II grado – Is Emilio Sereni (città metropolitana di Napoli, 18 milioni). Al quarto posto il progetto previsto nel comune di Vallo della Lucania (Salerno), 16 milioni previsti per una demolizione edilizia con ricostruzione in situ relativa alla scuola secondaria Torre de Mattia.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Campania il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 16,4%. Si tratta del terzo dato più elevato in Italia (dopo Sicilia e Puglia). Superiore di 3,7 punti percentuali alla media nazionale di quell’anno e a 7,4 punti dall’obiettivo continentale del 9% entro il 2030.

Dati che sono anche l’esito di forti divari educativi negli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 48,9% degli studenti campani di III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa.

Una quota che raggiunge il 51,5% nella città metropolitana di Napoli, sfiora la metà degli studenti nella provincia di Caserta (48,8%) e si attesta al 45,3% in quella di Salerno. Percentuali elevate, ma comunque in linea con la media nazionale, si riscontrano nelle province di Avellino (39,9%) e Benevento (38,15%).

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Campania, sono destinate a 443 istituti, per un totale di 79,3 milioni di euro. Si tratta del 15,9% delle risorse stanziate con questo decreto, che ne fanno la regione con il maggiore finanziamento. L’importo maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Napoli, con 14,85 milioni di euro per 78 istituti. Seguono Aversa (3 milioni di euro per 12 istituzioni scolastiche) e Salerno (2,76 milioni per 16 istituti).

L’istituto più finanziato è l’istituto superiore Guglielmo Marconi di Giugliano in Campania, con quasi 394mila euro. Seguono l’istituto superiore “V. Veneto” di Napoli (383.967,62 euro), l’omnicomprensivo statale Formicola – Liberi – Pontelatone, in provincia di Caserta (377.505,04 euro) e l’Isis “De Medici” di Ottaviano (375.334,28 euro).

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Scarica i dati della regione

Nidi e poli per l’infanzia Campania

Nuove scuole Campania

Piano dispersione (I tranche) Campania

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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