La povertà colpisce soprattutto le giovani famiglie con figli #conibambini

Le famiglie con figli hanno sofferto la crisi economica, in particolare quelle giovani: il 16% si trova in povertà assoluta. Un problema per le prospettive del paese, a partire dal calo demografico.

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L’aumento della povertà che è seguito alla crisi economica ha colpito soprattutto le fasce più giovani della popolazione. Nel corso dell’ultimo decennio chi ha meno di 18 anni è diventato il più esposto alla povertà assoluta.

Aumentano i divari generazionali.

Negli anni 2000 le differenze generazionali erano più contenute. Viveva in povertà assoluta circa il 4% della popolazione, senza differenze marcate tra gli over 65 (4,5% assolutamente poveri nel 2005) e i più giovani (3,9%). Una tendenza che abbiamo avuto modo modo di raccontare nel report Scuole e asili per ricucire il paese.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 18 Giugno 2019)

L'aumento del divario tra le generazioni ha origine nella maggiore difficoltà delle famiglie con figli, in particolare di quelle più giovani, nel fare fronte agli effetti della crisi economica. Tra le famiglie giovani con figli minori, l'incidenza della povertà assoluta è continuata ad aumentare.

Una famiglia si trova in povertà assoluta quando non può permettersi le spese essenziali per condurre uno standard di vita minimamente accettabile. Vai a "Che cos’è la povertà assoluta"

Anche i dati dell'ultimo biennio disponibile segnalano questa tendenza. Tra tutte le famiglie con almeno un figlio minore, la povertà assoluta ha segnato un leggero aumento (dal 10,5% del 2017 all'11% del 2018). Ma questa media varia molto a seconda della fascia di età della persona di riferimento.

Per persona di riferimento (p.r.) della famiglia si intende l’intestatario della scheda anagrafica nel comune di residenza.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini
(ultimo aggiornamento: martedì 18 Giugno 2019)

Si trova in povertà assoluta il 16% delle famiglie con almeno un figlio minore, e persona di riferimento giovane (18-34 anni). Un dato in aumento di quasi 3 punti rispetto a quanto registrato nel 2017.

+2,7 l'aumento in punti percentuali della povertà assoluta nelle famiglie con  persona di riferimento tra 18 e 34 anni e almeno un figlio minore.

Al contrario, il dato mostra una maggiore stabilità nelle fasce centrali. Tra le famiglie con figli minori e persona di riferimento di 35-44 anni è aumentata di un punto (da 11 a 12%); in quelle con persona di riferimento tra 45 e 54 anni l'incidenza della povertà assoluta è stabile attorno al 9%. Mentre cala la quota di famiglie con figli in povertà se la persona di riferimento ha più di 54 anni, dall'11,2% all'8,7%.

Se già nel 2017 le famiglie più giovani si trovavano in maggiore difficoltà, nell'anno successivo il divario con le altre tipologie familiari sembra essere addirittura aumentato.

16% delle famiglie giovani con figli minori si trova in povertà assoluta.

Questa tendenza è particolarmente negativa per le prospettive del paese. Se le famiglie giovani si trovano più spesso in povertà alla nascita di un figlio, la conseguenza diventa il rinvio delle nascite ad un età sempre più avanzata. Con effetti diretti sul calo demografico.

Un'emergenza assolutamente prioritaria in un paese che è secondo in Europa per calo delle nascite e ultimo per tasso di natalità. Una delle premesse per intervenire è capire la distribuzione delle famiglie giovani con figli sul territorio.

Dove vivono le famiglie giovani con figli

All'ultimo censimento generale della popolazione, il 7,4% delle famiglie era composto da coppie giovani con figli (definendo queste come quelle con madre di età inferiore ai 35 anni). Un ulteriore 1% era composto da famiglie monogenitoriali giovani (anche in questo caso intendendo come giovani quelle dove il genitore ha meno di 35 anni).

Dati che, sebbene purtroppo aggiornato al 2011, ci consentono di ricostruire la presenza di queste famiglie sul territorio nazionale, a livello territoriale. Partendo dalle regioni, quelle con più nuclei giovani con figli sono Sicilia, Campania e Calabria.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

È soprattutto l'elevata presenza di coppie giovani con figli a incidere su questo dato, anche se va segnalato che la Campania è seconda in Italia (dopo la Lombardia e alla pari con il Trentino Alto Adige) anche per percentuale di famiglie monogenitoriali giovani.

9,5% le coppie giovani con figli in Campania.

Scendendo a livello provinciale, i territori dove i nuclei giovani con figli sono più frequenti appartengono tutti al mezzogiorno. Per quanto riguarda le coppie giovani con minori le province dove sono più presenti sono Crotone (11,9% dei nuclei residenti) e Caserta (11,1%). Seguono diverse province siciliane: Caltanissetta (11%), Catania (10,6%), Ragusa, Palermo e Agrigento (queste ultime tutte con il 10,4%).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

Anche in questo caso, è soprattutto il dato delle coppie a trainare quello sull'incidenza delle famiglie giovani con figli al sud. Ma non mancano province del mezzogiorno con una quota di famiglie monogenitoriali giovani sopra la media. In primo luogo Napoli (1,4%), ma anche Olbia-Tempio (1,4%), Catania e Messina (entrambe all'1,2%).

La relazione con il disagio economico

Ciò che colpisce maggiormente è però la tendenza di lungo periodo, con il calo progressivo delle famiglie giovani con figli. Un calo che riguarda in misura maggiore il mezzogiorno, e che è interessante mettere in relazione con la condizione economica e sociale delle famiglie.

Possiamo ricostruire questi aspetti mettendo a confronto i dati del censimento 2011 con quello precedente, risalente al 2001.

Nel 2001 la relazione tra disagio delle famiglie e quota di nuclei giovani con figli era nitida. Le province con più famiglie in disagio erano anche quelle con più coppie giovani con figli minori. E generalmente si trattava di territori del sud. Nella provincia di Napoli, prima per disagio economico (9,6% delle famiglie in questa condizione), era molto elevata la quota di famiglie giovani (il 16,7% dei nuclei residenti erano coppie under 35 con figli piccoli, contro una media nazionale dell'11%).

Dieci anni dopo, nel 2011, questa relazione tra disagio economico e famiglie giovani con figli, anche se affievolita, è ancora presente. Ma emerge una progressiva divaricazione tra nord e sud.

Ogni punto rappresenta una provincia italiana. La prima scheda mette in relazione coppie giovani con figli e famiglie in disagio al censimento 2001. La seconda fa riferimento agli stessi dati, raccolti durante il censimento 2011.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

Dal 2001 calo drastico delle famiglie giovani con figli nel mezzogiorno.

La quota di nuclei giovani con figli è diminuita ovunque e in particolare nel mezzogiorno. Nei territori ora compresi nella provincia Barletta-Andria-Trani, a fronte di una sostanziale stabilità dei nuclei monogenitoriali, le coppie giovani con bambini sono passate dal 17,2% del totale al 9,9%. Nel napoletano, dal 16,7% di famiglie giovani con figli la quota cala al 10%. A Caserta, dal 17,3% all'11,1%.

-7,3 il calo, in punti percentuali, dei nuclei giovani con figli nella provincia di Barletta-Andria-Trani tra 2001 e 2011.

A parità di nuclei giovani, nel mezzogiorno ci sono molte più famiglie in difficoltà.

Anche nel centro-nord le famiglie giovani con figli sono diminuite, ma dato il calo drastico nel mezzogiorno le distanze ora appaiono più contenute. Emerge così una divaricazione: in alcune province del nord (es. Reggio Emilia) la quota di coppie giovani con figli piccoli è sopra la media (9,1%), mentre è abbastanza contenuta l'incidenza di famiglie in disagio (1,2%). Nel mezzogiorno, la quota di famiglie giovani non è così dissimile, mentre resta molto più elevato il disagio economico.

Prendiamo 3 territori del sud dove, come a Reggio Emilia, i nuclei giovani con figli sono circa un decimo del totale. Le famiglie in difficoltà economica sono molto più presenti: Reggio Calabria (5,3%, contro l'1,2% di nuclei in disagio di Reggio Emilia), Palermo (7,2%), Napoli (9,7%).

Non sono purtroppo ancora disponibili dati più recenti a livello locale per monitorare questa tendenza nel tempo. Ma le indagini a campione dell'istituto nazionale di statistica segnalano che c'è un problema povertà nelle famiglie giovani con figli su cui intervenire.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sull'incidenza di famiglie giovani con figli è Istat. I dati sono relativi al 2011, essendo stati raccolti in occasione del censimento.

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