Che cos’è la povertà assoluta

Una famiglia si trova in povertà assoluta quando non può permettersi le spese essenziali per condurre uno standard di vita minimamente accettabile.

Definizione

Sono considerate in povertà assoluta le famiglie e le persone che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile. La soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri è definita da Istat attraverso il paniere di povertà assoluta. Questo comprende l’insieme di beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali. Ad esempio le spese per la casa, quelle per la salute e il vestiario. Ovviamente l’entità di queste spese varia in base a dove abita la famiglia, alla sua numerosità e ad altri fattori come l’età dei componenti. Per conoscere la soglia di povertà assoluta nei diversi contesti si può utilizzare l’apposito calcolatore Istat.

Dati

Negli ultimi anni la quota di persone in povertà assoluta è aumentata in modo generalizzato. Nel 2005 si trovava in queste condizioni il 3,3% della popolazione residente in Italia; dodici anni dopo, nel 2017, erano l’8,4%. Nel 2021 sono saliti al 9,4%.

In termini assoluti, siamo passati da 1,9 milioni di individui poveri a circa 5 milioni tra 2017 e 2018. La pandemia ha portato a un nuovo aumento delle persone in povertà assoluta, che sono circa 5,6 milioni nel 2020 e nel 2021.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 15 Giugno 2022)

Un primo balzo si è registrato negli anni tra 2010 e 2013, conseguenza della recessione a cavallo tra gli anni 2000 e gli anni '10. Il secondo è seguito all'emergenza Covid, nel 2020. In termini territoriali, l'incidenza è maggiore tra le famiglie nel mezzogiorno (10% povere nel 2021), mentre si attesta al 6,7% nell'Italia settentrionale e 5,6% in quella centrale nello stesso anno.

Rispetto alle fasce d'età, da 10 anni i minori e le loro famiglie sono la fascia più povera. Con la pandemia la quota di bambini e ragazzi in povertà assoluta ha superato il 14%.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 15 Giugno 2022)

Tuttavia non è un fenomeno nuovo. È ormai dalla fine degli anni 2000 che la quota di bambini e ragazzi indigenti è aumentata, accrescendo i divari generazionali. Prima della grande recessione seguita alla crisi del 2008, c’era molta meno distanza tra la povertà rilevata nelle diverse fasce d’età. I più in difficoltà erano gli over-65 (4,5% in povertà assoluta), mentre nella fascia 35-64 anni erano circa il 2,7%. Gli effetti delle crisi economiche degli ultimi 15 anni hanno allargato le distanze, penalizzando soprattutto le giovani generazioni.

Analisi

Le crisi economiche che si sono succedute non hanno solo fatto aumentare il numero delle persone indigenti. Hanno modificato radicalmente anche la stessa composizione dei poveri in Italia. Nel 2005 erano gli anziani sopra i 65 anni la fascia di età a trovarsi più spesso in povertà assoluta. Oggi invece è il contrario. Al diminuire dell'età, aumenta l'incidenza della povertà assoluta. Tra i minorenni è al 14,2% (dato 2021), tra 18 e 35 anni è 11,1%, mentre sopra i 65 scende al 5,3% (valore tutto sommato in linea con quello del 2005). Anche molte famiglie con figli si trovano in difficoltà economica. Con un figlio la quota di quelle in povertà assoluta è pari all'8,1% nel 2021, con due figli sale al 14%; con 3 o più figli supera il 20%.

PROSSIMO POST