La maggioranza ha bisogno dei voti di Forza Italia? Le grandi manovre in parlamento

Come noto, la coalizione di governo ha un margine di voti molto ristretto al senato. Numeri che, visti anche i senatori che hanno contratto il virus, diventano ancora più incerti. Per questo l’apertura al dialogo di Forza Italia potrebbe essere provvidenziale per la maggioranza.

|

Nelle prossime settimane il governo e la maggioranza che lo sostiene saranno chiamati ad alcuni passaggi parlamentari estremamente delicati. In primo luogo dovrà essere approvato un nuovo scostamento di bilancio da 8 miliardi a cui seguirà la discussione sulla manovra per l’anno 2021. Si tratta di snodi cruciali per la tenuta dell’esecutivo poiché tali norme dovranno essere approvate con la maggioranza assoluta (cioè la metà più uno dei componenti l’organo) in entrambi i rami del parlamento.

Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale.

Ma se questo non rappresenta un problema alla camera dove i numeri della maggioranza danno buone garanzie, lo stesso non vale per il senato. A palazzo Madama infatti la coalizione di governo ha un margine di voti minimo. Qui, tra senatori che hanno cambiato gruppo politico e le incertezze legate a possibili contagi da Covid-19, la maggioranza rischia di non avere i numeri per approvare questi provvedimenti.

È forse anche per questo motivo che i partiti della coalizione di governo ma anche il premier Giuseppe Conte, pur escludendo almeno per il momento eventuali cambi nella composizione della maggioranza, hanno manifestato aperture al dialogo con l’opposizione. In particolare con Forza Italia.

Auspico una collaborazione con Forza Italia come l’ho auspicato con tutte le forze opposizione. (…) Devo riconoscere che Forza Italia si è predisposta per un dialogo costruttivo. E ha anche spiegato che non vuole allargare la base del governo ma restare all’opposizione. (…) Forza Italia ha assunto un approccio dialogante e costruttivo. È emerso il loro senso di responsabilità

Un’apertura forse riconducibile alla consapevolezza che senza i voti dei senatori azzurri questo passaggio rischia di diventare molto difficile.

Come i cambi di gruppo hanno indebolito la maggioranza

Un elemento fondamentale per comprendere le azioni delle forze politiche delle ultime settimane è legato al fatto che in questi mesi è proseguito senza sosta il fenomeno dei cambi di gruppo. Una tendenza che ha contribuito a ridurre il già ristretto margine su cui la maggioranza poteva fare affidamento.

I gruppi parlamentari rappresentano la proiezione dei partiti nelle istituzioni. Svolgono un ruolo fondamentale nei lavori dell’aula e delle commissioni. Ogni parlamentare deve appartenere ad un gruppo ma può scegliere liberamente a quale aderire. Vai a "Che cosa sono i gruppi parlamentari"

Da inizio legislatura i cambi di gruppo sono stati 140, per una media di circa 4,41 cambi di casacca al mese. Gli ultimi in ordine di tempo hanno visto come protagonisti alcuni deputati. L’onorevole Siragusa ad esempio è passata dal Movimento 5 stelle al gruppo misto mentre Laura Ravetto, Maurizio Carrara e Federica Zanella da Forza Italia alla Lega.

48 i cambi di gruppo da inizio anno.

Ma come abbiamo detto, ad avere un impatto molto più significativo sono i cambi di gruppo che hanno visto protagonisti senatori e che hanno contribuito ad indebolire le file della maggioranza. Da questo punto di vista, rispetto al nostro ultimo report, sono da segnalare i passaggi di Marinella Pacifico e Tiziana Drago dal M5s al gruppo misto e di Giovanni Marillotti sempre dai 5s a Per le autonomie.

Santi Cappellani ha portato a termine 2 cambi di gruppo da inizio anno. Prima di approdare nel Partito democratico è passato per il gruppo misto. Lo stesso per Maria Teresa Baldini che da Fratelli d’Italia ha fatto un breve passaggio dal gruppo misto prima di approdare in Forza Italia. Infine, anche l’onorevole Giovanni Marilotti, dopo aver lasciato il gruppo del Movimento 5 stelle alla Camera, ha fatto un breve passaggio al gruppo misto prima di approdare a Per le autonomie.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 24 Novembre 2020)

La nuova posizione di questi senatori è da definire (anche se Pacifico e Drago hanno votato a favore della legge di conversione del decreto per la proroga dello stato di emergenza). Alcuni "transfughi" infatti, in particolare quelli usciti dal Movimento 5 stelle, hanno continuato a sostenere la maggioranza. È il caso ad esempio delle senatrici Nugnes e Fattori. Ma altri invece hanno rinforzato le file dell’opposizione, come Alessandra Riccardi e Stefano Lucidi, passati alla Lega.

-43 i parlamentari persi dal Movimento 5 stelle dall'inizio della legislatura.

Analizzando questi dati emerge come proprio i due principali "azionisti" della maggioranza, Movimento 5 stelle e Partito democratico siano le due forze politiche che più hanno risentito di questo fenomeno. Il M5s risulta infatti con un saldo negativo di 40 parlamentari rispetto all'inizio della legislatura. Il Pd invece ne ha persi 37 (ma su questo dato pesa la "scissione" di Italia Viva). Tra le file dell'opposizione invece è proprio Forza Italia il partito che si è indebolito di più con ben 22 transfughi.

I gruppi di Italia viva si sono costituiti a legislatura iniziata. Il gruppo di Liberi e uguali è presente solo alla camera mentre al senato i suoi membri fanno parte del gruppo misto.

FONTE: dati ed elaborazioni openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 24 Novembre 2020)

I numeri della maggioranza

Abbiamo visto quindi che la dinamica dei cambi di gruppo ha finito per indebolire la maggioranza. Ma quali sono i numeri della coalizione, soprattutto al senato? Per capirlo dobbiamo partire dall'analisi dei gruppi che compongono l'aula di palazzo Madama. Ad oggi sono 8: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Italia viva, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Per le autonomie ed infine il gruppo misto.

8 i gruppi politici presenti al senato.

Per completare il quadro dobbiamo poi soffermarci sulla composizione del gruppo misto che accoglie parlamentari che non vogliono aderire ad altri gruppi o che non hanno numeri sufficienti per creare un gruppo autonomo. All'interno del misto però possono essere costituite delle componenti autonome. È il caso ad esempio di Libri e uguali e del Movimento associativo italiani all'estero (Maie).

Al senato la maggioranza deve affidarsi ai voti provenienti dal gruppo Per le autonomie e parte del misto.

Questi gruppi “minori” giocano un ruolo fondamentale per le sorti della maggioranza. Se infatti alla camera i numeri della coalizione di governo danno garanzie sufficienti, al senato questi da soli non bastano. Considerando infatti esclusivamente i senatori che aderiscono ai gruppi di M5s, Pd, Iv e Leu, notiamo che i voti complessivi sono 150 a fronte di una maggioranza assoluta di 161.

Le prime due mappe mostrano la consistenza della coalizione di governo composta da M5s, Ps, Iv e Leu alla camera e al senato.
La terza mappa mostra invece i numeri su cui può contare il governo in questo momento a palazzo Madama considerando anche i voti provenienti dal gruppo misto e Per le autonomie.
La quarta mappa infine mostra come si allargherebbe la maggioranza al senato nel caso di un appoggio da parte di Forza Italia.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: venerdì 20 Novembre 2020)

Finora la maggioranza si è retta sull’appoggio esterno garantito dal gruppo Per le autonomie e da una parte consistente del misto. Inoltre le assenze dei senatori hanno di volta in volta contribuito ad abbassare la soglia richiesta per approvare i vari provvedimenti.

Sono state prese in considerazione esclusivamente le “votazioni finali” sui vari provvedimenti. Dal conteggio sono invece state escluse le ratifiche di trattati internazionali. Per vedere l’andamento di tutte le votazioni vai su openparlamento.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 24 Novembre 2020)

Ma in vista della votazione sullo scostamento di bilancio questo potrebbe non bastare. Come abbiamo visto infatti è necessario il voto favorevole di almeno 161 senatori.

Analizzando l'andamento delle ultime votazioni possiamo notare che autonomie e misto possono arrivare a portare in dote alla maggioranza all'incirca 19 voti che porterebbe il totale a 169. Un margine davvero molto ridotto. Questo però è un dato da prendere con le dovute cautele.

161 i voti necessari per approvare gli scostamenti di bilancio e la manovra 2021.

Come abbiamo visto infatti, è ancora da definire l'atteggiamento che i senatori recentemente approdati nel gruppo misto terranno nei confronti del governo. Ad esempio, l'ex 5 stelle Saverio De Bonis in alcune occasioni ha votato in contrasto con la maggioranza. Altre posizioni da valutare sono poi quelle dei senatori De Falco e Di Marzio che pur avendo abbandonato il gruppo del Movimento 5 stelle in alcune occasioni hanno continuato a sostenere la maggioranza ma che spesso sono risultati assenti o "in missione".

L'incertezza legata al voto di alcuni senatori e le assenze causate dal Covid mettono in forte dubbio i numeri della maggioranza al senato.

A questo si deve aggiungere poi l'incognita legata al Covid-19. Come sappiamo infatti alcuni parlamentari hanno contratto il virus nelle scorse settimane. Questo ha impedito loro di partecipare alle votazioni. Infatti, la proposte avanzate per permettere ai parlamentari in quarantena di partecipare alle sedute dell'assemblea da remoto fin qui non sono state accolte.

Discorso a parte infine meritano i senatori a vita, che sono 6 (5 di nomina presidenziale, più l'ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano). Di questi, Elena Cattaneo, Liliana Segre e Mario Monti in passato hanno sostenuto la maggioranza. Ma il loro voto è tutt'altro che certo, visto che spesso, così come gli altri senatori a vita, non prendono parte alle votazioni.

Alla luce di questi elementi ecco che l'appoggio di Forza Italia può risultare decisivo.

Perché Forza Italia dovrebbe sostenere la maggioranza

Abbiamo visto quindi che un eventuale sostegno da parte di Forza Italia, soprattutto al senato, potrebbe risultare decisivo per l'approvazione dei prossimi provvedimenti di carattere economico. Tuttavia sia autorevoli fonti della maggioranza che lo stesso Silvio Berlusconi hanno escluso un eventuale ingresso degli azzurri nella coalizione di governo.

"Noi siamo diversi dai nostri alleati ma siamo incompatibili con questa sinistra e con queste sinistre [...]. Noi siamo i soli portatori in Italia dei grandi principi e dei valori su cui si basa la nostra civiltà occidentale. E non svenderei mai i nostri 25 anni di storia, di lavoro, di battaglie, di libertà, per una manovra politica di breve respiro.

Ma perché allora Fi dovrebbe fare da "stampella" al governo? L'apertura di un canale di comunicazione con l'esecutivo potrebbe portare vantaggi anche agli azzurri, con la possibilità di spostare l'agenda verso temi di loro interesse. Non solo il tanto discusso emendamento salva Mediaset (che dovrebbe tutelare l'azienda dalla scalata ostile portata avanti dalla francese Vivendi), ma anche una maggiore attenzione verso liberi professionisti e lavoratori autonomi in vista dei prossimi decreti ristori che sono già allo studio del governo.

L'attuale peso delle varie forze politiche è molto diverso rispetto a quello fuoriuscito dalle elezioni del 2018.

Un altro elemento da tenere in considerazione è che Forza Italia deve cercare ci recuperare il terreno perso nei confronti dei propri "competitor" nel centrodestra. Come abbiamo già avuto modo di vedere infatti, gli equilibri politici presenti in parlamento sono molto diversi dai rapporti di forza fotografati dai sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani.

Se Fi rimane la terza forza all'interno delle camere (dopo Lega e Movimento 5 stelle), oggi il partito azzurro può contare appena sul 7% delle preferenze, superato a destra da Fratelli d'Italia e a sinistra dal Partito democratico.

La media aritmetica è calcolata sui primi sondaggi di ogni mese dei seguenti istituti demoscopici: Emg, Ixe, Tecnè, Swg, Euromedia e Ipsos.
La media è stata calcolata sulla base dei primi dati del mese raccolti dai vari istituti demoscopici. Nei mesi estivi (luglio, agosto, settembre) i sondaggi non sono effettuati con regolarità, la media è stata quindi calcolata sulla base dei dati disponibili.
Per il mese di dicembre 2020 non sono disponibili i dati di Ipsos. Per i mesi di gennaio e aprile 2021 non sono disponibili i dati di Ixè. Per agosto 2021 sono disponibili solamente i dati Swg ed Euromedia.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Dipartimento per l'informazione e l'editoria
(ultimo aggiornamento: lunedì 14 Giugno 2021)

Se si andasse a votare oggi quindi Fi da sola avrebbe uno scarso peso politico. Allo stesso tempo, parrebbe azzardata una coalizione con gli attuali partiti di governo. Una scelta che probabilmente non sarebbe accettata dagli elettori storici del partito. Per questo gli azzurri non possono permettersi di lasciare la coalizione di centrodestra.

Fuori dal centrodestra Forza Italia sarebbe minoritaria nel prossimo parlamento ma deve provare a recuperare il proprio bacino elettorale tradizionale.

Allo stesso tempo però c'è la necessità di distinguersi dagli alleati, anche per cercare di recuperare quei voti persi in questi mesi a vantaggio, ad esempio, di Fratelli d'Italia. Da questo punto di vista la posizione di vantaggio che gli azzurri detengono in parlamento può aiutare il partito a raggiungere l'obiettivo di ottenere risultati da rivendicare poi di fronte al proprio elettorato. Per far questo però è indispensabile una trattativa con la maggioranza.

La differenza tra voti nelle ultime elezioni, presenza in parlamento e sondaggi attuali

Partito% voti camera 2018% deputati attuali% senatori attuali% sondaggi attuali
Lega – Salvini17,421,020,019,9
PD18,814,811,819,1
M5S32,725,623,416,3
Fratelli d’Italia4,45,76,220,2
Forza Italia14,012,416,27,5
SX3,41,7no gruppo autonomo3,7
Italia Vivanon presente4,55,32,5
PiùEuropa2,6no gruppo autonomono gruppo autonomo1,7
Coraggio Italianon presente3,8no gruppo autonomo1,3
Azionenon presenteno gruppo autonomono gruppo autonomo3,4
Europa Verde0,58*no gruppo autonomonon presente1,6
*lista comune "Italia Europa Insieme" comprendente Federazione dei Verdi, Psi e Area civica.

Perché sarebbe auspicabile la massima collaborazione tra le forze politiche

Come abbiamo visto, le prossime settimane rappresenteranno un snodo cruciale per il futuro del governo e del paese. La mancata approvazione del bilancio, con il conseguente passaggio alla gestione in esercizio provvisorio, potrebbe avere conseguenze estremamente negative. Approvare i prossimi interventi con un'ampia maggioranza sarebbe quindi auspicabile.

Anche per questo motivo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha lanciato a più riprese un appello alla massima collaborazione fra tutte le forze politiche per superare questo momento di difficoltà. Con la crisi economica innescata dal Coronavirus e le cospicue risorse in arrivo dall'Unione europea, governo e parlamento non possono permettersi passi falsi.

Foto credit: Quirinale

PROSSIMO POST