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Con quasi 450mila bambini e ragazzi residenti, Roma è la città italiana dove vivono più minori. Essendo il comune più grande, è anche quello con più abitanti in età per frequentare le scuole, dalle elementari alle superiori. Sono infatti circa 340mila i residenti di età compresa tra 6 e 18 anni.

La presenza di un elevato numero di minori, e il ruolo di Roma come comune polo, baricentrico in termini di servizi, pone una serie di necessità, a partire da quelle educative.

Rispetto alle altre città maggiori, le scuole statali della capitale sono quelle che in termini assoluti accolgono più alunni. Parliamo di quasi 300mila ragazze e ragazzi: oltre 100mila nelle primarie, 70mila nelle medie inferiori, quasi 72mila nei licei, 28mila negli istituti tecnici, 14mila nelle scuole professionali.

Il report in formato pdf

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: sabato 1 Settembre 2018)

Per questa ragione, la presenza, la diffusione e la condizione delle scuole nella capitale è un tema che riguarda migliaia di studenti e famiglie (non solo di Roma).

Un territorio esteso ed eterogeneo

A maggior ragione se, come già rilevato in una precedente analisi sugli asili nido a Roma, domanda e offerta di servizi sono distribuite su un territorio eteogeneo come quello della Capitale.

Qualsiasi analisi territoriale su Roma non può perciò prescindere da alcuni presupposti. In primo luogo l'estensione territoriale: con 1.287 chilometri quadrati di superficie, Roma è il comune italiano più esteso (seconda Ravenna con 654 kmq). Un dato molto maggiore rispetto alle altre grandi città italiane: Milano 182 kmq, Napoli 119 kmq, Torino 130 kmq.

In secondo luogo, l'eterogeneità sociale, caratteristica di tutte le capitali, e che a Roma riflette anche un'urbanizzazione storicamente poco regolata. La Capitale, nella sua crescita urbana, si è sviluppata attraverso la composizione e sovrapposizione di tante realtà diverse. Rioni e quartieri benestanti, caratterizzati da livelli di disoccupazione più bassi della media, elevati livelli di istruzione e alti valori immobiliari: tra questi Prati, Parioli, Eur, la zona di via XX settembre, il quartiere Flaminio.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat, censimento 2011
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

 

La prima periferia storica a ridosso delle mura aureliane, originariamente abitata dalla classe operaia romana, e oggi in parte oggetto di fenomeni di gentrificazione, come Testaccio e San Lorenzo.

Le aree oggetto di urbanizzazione (talvolta incontrollata) del dopoguerra, divenute tra le più densamente popolate. Tra queste Marconi, Gordiani e Don Bosco. Le zone dominate dai grandi complessi di edilizia popolare degli anni ’70 e ’80, come il Corviale e Torre Angela. Infine, gli insediamenti più recenti costruiti a ridosso del grande raccordo anulare, ognuno con una sua specifica composizione sociale.

La presenza delle scuole nella Capitale

Tante realtà diverse, di cui tenere conto nella lettura e nell'analisi dei dati. In particolare se si parla di scuole ed edifici scolastici. Questi, oltre ad essere la principale infrastruttura educativa per l'istruzione di ragazze e ragazzi, hanno un ruolo decisivo anche nel delineare la fisionomia di un quartiere, e accompagnare l'evoluzione delle comunità che vivono in quei territori.

Come rilevato da Italo Insolera, l'urbanista che più di ogni altro ha approfondito e divulgato l'evoluzione della capitale attraverso la sua storia urbanistica, le scuole hanno un impatto decisivo nel determinare la vivibilità di un territorio.

Scuole e verde pubblico sono - secondo la sociologia moderna - gli elementi essenziali dell'attrezzatura di un quartiere, di un nucleo abitato: sono tra i primi fondamentali servizi grazie a cui un insieme di persone si trasforma in una comunità, non solo per il casuale luogo dell'abitazione, ma per una serie di interessi collettivi e per il contemporaneo sviluppo degli organismi comuni. La mancanza di scuole, la loro ubicazione secondo criteri che prescindono dalla formazione organica dei singoli quartieri, l'assenza di verde pubblico sono perciò non solo quantitativamente delle gravi mancanze, delle insostituibili tare nell'organizzazione residenziale.

Partendo da questo presupposto, il senso del lavoro è tracciare su mappa, anche combinando informazioni da fonti diverse, i dati sui servizi e sulla condizione scolastica della maggiore città italiana. Per facilitare la conoscibilità da parte di cittadini e decisori sull'offerta scolastica nella capitale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: sabato 1 Settembre 2018)

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati su scuole e edifici scolastici a Roma è il Miur.

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