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Per valutare l’offerta scolastica il primo aspetto da cui partire sono i luoghi dove si svolge l’attività didattica. In questo senso è interessante valutare storia e condizione degli edifici scolastici: dall’età di costruzione alle finalità con cui furono edificati.

In Italia, in media, oltre un terzo (35%) del patrimonio edilizio scolastico esistente è stato costruito dopo il 1976. Circa il 6% ha almeno 100 anni, il 7% è stato costruito a cavallo tra le due guerre mondiali (1920-45) e il 40% tra il secondo dopoguerra e la metà degli anni ’70. Di oltre un edificio su 10 – a livello nazionale – non conosciamo l’esatta età di costruzione.

Dati che variano molto sul territorio nazionale, partendo dal livello regionale. Nel Lazio, regione di cui Roma è capoluogo, la quota di edifici scolastici post-1976 è quasi 10 punti più elevata della media nazionale (43%). Quelli costruiti prima del 1920 sono circa il 3%, la metà del dato medio.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

A livello regionale perciò il patrimonio edilizio del Lazio appare mediamente più giovane rispetto al dato nazionale (anche se su quest'ultimo incide un'alta percentuale di edifici senza informazioni, che rendono difficile il confronto).

A Roma la quota di edifici costruiti negli ultimi quarant'anni è poco inferiore alla media regionale.

Approfondendo il dato a livello comunale, il dato di Roma - per l'alto numero di edifici - influisce in modo determinante sulla media regionale, dalla quale per questo non si discosta molto: poco meno del 40% di edifici sono stati costruiti dopo il 1976 (43% regionale). Se confrontato con gli altri capoluoghi regionali, è un dato inferiore a Rieti (50% di edifici post-1976; 5% con 100 anni o più) e in linea con Latina (40,17%, nessuno pre-1920 essendo la città fondata negli anni '30). Mentre il patrimonio di edilizia scolastica è tendenzialmente più recente nella capitale rispetto a  Viterbo (29%, 10,5% con 100 anni o più) e Frosinone (27,5% degli edifici post-1976, gli altri - 72,5% - costruiti tra 1921 e 1975).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

Nel caso di Roma, l'estensione territoriale impone la necessità di andare oltre le medie comunali, per verificare il dato zona per zona.

Emerge piuttosto chiaramente la distribuzione tra centro e periferia delle scuole. Come prevedibile, è in prossimità delle aree centrali della città che l'età di costruzione degli edifici è più elevata. All'estensione di nuovi abitati sempre più distanti dal centro è successivamente corrisposta la costruzione di nuovi edifici scolastici.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: sabato 1 Settembre 2018)

Un altro aspetto interessante riguarda quanti edifici erano stati costruiti appositamente per l'uso scolastico, e quanti invece siano stati riadattati solo in un momento successivo.

In media, in Italia, circa un edificio su 4 (23%) non era stato costruito per l'uso scolastico, mentre il 76% era già pensato per questo utilizzo. Una quota che varia da regione a regione: in Abruzzo oltre il 90% delle scuole era costruito per l'uso scolastico, in Campania poco più del 60%.

Il Lazio risulta poco sotto la media nazionale (73%), con il comune capoluogo al 69,6%. Rispetto agli altri capoluoghi laziali, Roma è al di sotto di Latina (90%), Rieti (80%), Frosinone (75%), ma al di sopra di Viterbo (55%).

Nel confronto con le altre città maggiori, Roma si colloca nella seconda metà della classifica, poco sopra Genova e Palermo (2/3 degli edifici nati per uso scolastico), lontana da Torino, Padova, Catania e Trieste (oltre l'80% degli edifici costruiti per uso scolastico).

Nel caso di Torino, c’è un ulteriore 2% di edifici scolastici per cui questa informazione non è stata comunicata.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

Anche in questo caso, come prevedibile, il centro si caratterizza per un'alta quota di edifici non costruiti per uso scolastico. Ma la presenza di edifici riadattati solo successivamente è piuttosto diffusa, e riguarda anche le zone periferiche.

Ad esempio, sebbene la quota di edifici non costruiti per uso scolastico superi il 90% nelle scuole del centro (come quelle con cap 00184, 00187, 00100), anche molte scuole della periferia nord-est spesso si trovano in edifici adattati successivamente. Ad esempio oltre l'80% degli edifici con cap 00131 (corrispondente alla zona di Settecamini) e quelli con cap 00158 (Pietralata).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati su uso ed età di costruzione degli edifici scolastici è il Miur (dati 2018).

Foto credit: Flickr Massimiliano Calamelli - Licenza

Raffaele Birnardo

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