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La mensa può avere un ruolo fondamentale nel determinare qualità e quantità dell’offerta scolastica, per diverse ragioni spesso sottovalutate.

Costituisce un momento importante di condivisione e socializzazione per ragazze e ragazzi, al di fuori dell’orario strettamente scolastico. Può offrire a tutti gli studenti la garanzia di un pasto adeguato almeno una volta al giorno, un aspetto per nulla secondario soprattutto nelle realtà più fragili dal punto di vista sociale. Inoltre, è il presupposto per permettere agli alunni di frequentare la scuola nel pomeriggio, sviluppando attività pomeridiane, laboratori, corsi.

Tutti aspetti che rendono la refezione scolastica un elemento cardine del contrasto alla povertà educativa. Nel caso di Roma, l’estensione della città e l’alto numero di ragazze e ragazzi che arrivano da fuori comune rendono questo servizio particolarmente importante, in coerenza con il IV piano nazionale per la tutela dei minori.

L’accesso ad una mensa di qualità nelle scuole è uno strumento fondamentale di contrasto alla povertà minorile, a condizione che esso sia una opportunità per tutti i bambini, soprattutto quelli che vivono nelle famiglie più deprivate e a rischio di disagio sociale.

A livello nazionale circa un edificio scolastico su 4 ha la mensa annessa. Una quota che varia molto da regione a regione: in Valle d’Aosta, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Piemonte oltre il 60% degli edifici scolastici ha la mensa. In due grandi regioni del mezzogiorno, come Sicilia e Campania, la quota non arriva al 10%. In questo contesto il Lazio si colloca a metà classifica, con un dato inferiore alla media nazionale (18,3%).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

Se si approfondisce l'analisi a livello comunale, il dato di Roma è leggermente superiore rispetto alla media regionale (21,9%). Una quota che, dalle informazioni raccolte sul database del Miur, compilate dagli stessi enti proprietari degli immobili, risulta in linea con Frosinone (20%), e superiore agli altri capoluoghi come Latina, Rieti, Viterbo (al di sotto del 5%). Un dato che è probabile rifletta l'attrattività delle scuole di Roma per i comuni limitrofi, ma anche la sua estensione e i tempi di viaggio anche per molti studenti residenti nel comune stesso.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur e Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

 

In questo senso, la presenza di scuole dotate di mensa appare fortemente localizzata nel quadrante nord-orientale del comune. Confrontando i municipi, infatti, la quota maggiore di edifici con mensa si registra nel IV (58%, comprendente l'area che da Casal Bertone arriva fuori dal gra nei territori di Casal Monastero e Settecamini), nel VI (47% nel municipio delle torri, Torre Spaccata, Tor Bella Monaca, Torre Maura, Torre Nova ecc.), nel III (43% nella ripartizione di Monte Sacro e Val Melaina) e nel V (42% nel municipio di Pigneto e Centocelle). In tutti gli altri municipi la quota di mense scolastiche negli edifici arriva al massimo al 25%. Un dato su cui è possibile influisca la diversa diffusione di edifici scolastici che ospitano anche scuole dell'infanzia statali.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2019)

 

Se si isolano i cap corrispondenti agli edifici, quello con più mense è quello in corrispondenza di Settecamini (83% degli edifici ne è dotato). Seguono altre zone del quadrante nord-est della città: l'area di Casal Bertone e del quartiere Collatino (cap 00159, 71%), la zona di Montesacro, nel III municipio (00141, 70%) e l'area di Centocelle (00172, 70%).

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sulle mense negli edifici scolastici è il Miur (dati 2018).

Foto credit: Flickr Emerald Cultural Institute

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