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Quanto agenda digitale e contrasto della povertà educativa siano strettamente legate è diventato evidente a tutti durante la pandemia.

I divari digitali, ad esempio la presenza di una connessione lenta, o l’assenza di un dispositivo per ogni membro della famiglia, hanno conseguenze educative cruciali. Basti pensare alla differenza tra chi – pur nelle complicazioni date dall’emergenza – ha potuto partecipare attivamente alle lezioni e chi invece ha avuto più difficoltà con la didattica a distanza.

Divari nuovi che si innestano su vecchie fratture, date dalla condizione sociale della famiglia oppure dalla “centralità” del luogo di residenza. E che quindi rischiano di approfondire le disuguaglianze sociali ed educative preesistenti.

In Puglia la copertura potenziale della rete è superiore rispetto alla media nazionale, con differenze interne.

In questo quadro, la Puglia – presa nella sua interezza – presentava prima della crisi dati tendenzialmente superiori alla media nazionale, rispetto alle connessioni su rete fissa. Nel 2019, il 97% delle famiglie risultava raggiunto dalla banda larga di base (contro una media italiana del 95%). L’83% dei nuclei era raggiunto da una connessione di banda larga veloce (pari almeno a 30 Mbps, contro una media nazionale del 68,5%). Al momento della rilevazione, si trattava della quota più elevata tra le regioni italiane per quanto riguarda la rete cablata superiore a 30 Mbps. Nella banda larga ultraveloce (connessioni superiori a 100 Mbps) il dato pugliese (46% delle famiglie potenzialmente raggiunte) superava di quasi 10 punti la media nazionale (36,8%).

4 su 20 la posizione della Puglia rispetto alle altre regioni per quanto riguarda le connessioni ultraveloci.

Tuttavia, si tratta di un dato da contestualizzare con altre due informazioni.

La prima, come emerso nella relazione 2020 di Agcom, è il divario che, soprattutto nelle regioni del mezzogiorno, si riscontra tra la copertura potenziale della rete (infrastrutturazione) e l’effettiva diffusione del servizio. Se una zona è cablata ciò non significa che le famiglie concretamente vi abbiano accesso. Per tanti motivi: dalle preferenze e necessità individuali a un disagio economico che impedisce alla famiglia di potersi permettere una connessione veloce.

Tale aspetto riguarda tutte le regioni, e in misura particolare quelle del mezzogiorno, su tutte Calabria e Sicilia, dove il divario tra la copertura infrastrutturale della rete a 30 megabit per secondo (Mbps) e la diffusione concreta sfiora o supera i 60 punti. In Puglia tale divario è meno accentuato (55,6 punti) ma comunque superiore rispetto alla media nazionale.

L’altro elemento da mettere in luce è che, a fronte di una copertura media regionale superiore a quella nazionale, la presenza delle connessioni veloci risulta fortemente variabile tra le diverse aree della Puglia. Lo si osserva confrontando la percentuale di famiglie raggiunte da rete ultraveloce (pari o superiore a 100 Mbps) nelle diverse province pugliesi.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Nella provincia di Barletta-Andria-Trani la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce supera il 60%. Un dato a cui si avvicina solo la città metropolitana di Bari (55%). La provincia di Taranto si colloca al terzo posto, con il 51% di famiglie potenzialmente raggiunte, mentre quella di Foggia ha una quota in linea con la media regionale (46%). Viceversa, le altre province hanno invece dati inferiori. In particolare Brindisi, con una quota comunque in linea con il dato nazionale (38%) e Lecce (25%). In quest'ultima provincia circa una famiglia su 4 risulta raggiunta dalla rete ultraveloce.

3 le province che superano la quota di oltre una famiglia su 2 raggiunta dalla banda larga ultraveloce.

Un dato che è interessante da osservare in relazione alla classificazione per aree interne dei diversi territori. La provincia meno raggiunta da connessioni ultraveloci è infatti anche quella con più residenti in comuni periferici e ultraperiferici.

Un comune è periferico quando dista almeno 40 minuti dal polo (comune baricentrico in termini di servizi) più vicino. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

Nel leccese, dove circa una famiglia su 4 è raggiunta da banda larga su rete fissa a 100 Mbps, quasi il 23% dei residenti vive in un comune classificato come periferico, a fronte di una media regionale del 7%. Allo stesso modo Foggia, con quasi il 18% di abitanti in comuni periferici o ultraperiferici, è seconda per residenti in aree interne e terzultima per quota di famiglie connesse.

Barletta-Andria-Trani

Con circa 6 famiglie su 10 potenzialmente raggiunte dalla banda larga ultraveloce, la provincia di Barletta-Andria-Trani si colloca al vertice nella regione per diffusione della rete fissa con velocità pari o superiore a 100 Mbps. All'interno dei 10 comuni che formano la provincia si notano alcune differenze, anche se tutti comunque si attestano al di sopra della media nazionale.

Solo in 2 comuni non si arriva al 50% di famiglie raggiunte. Si tratta però di un dato potenziale relativo all'infrastruttura, non all'effettiva presenza del servizio.

La provincia di Bat si caratterizza per avere 3 capoluoghi provinciali, per l'appunto nei comuni di Andria, Barletta e Trani. Nel primo, e più popoloso comune del territorio, il 54% delle famiglie risulta raggiunto da una connessione ultraveloce.

Una quota superiore alla media nazionale e regionale, ma inferiore rispetto a quella provinciale. Gli altri due invece superano anche la media provinciale, con una quota che raggiunge il 64% delle famiglie a Barletta e l'81% a Trani.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

In generale, nessun comune dell'area considerata si attesta al di sotto del 45%. Quindi tutti i comuni del territorio superano la media nazionale e l'80% anche quella pugliese. Nella metà di essi oltre 3/4 delle famiglie risultano raggiunte da connessioni ultraveloci.

5 su 10 i comuni della provincia di Bat dove almeno il 75% delle famiglie è potenzialmente raggiunto da banda larga a 100 Mbps.

Solo 2 comuni, pur superando la media nazionale, si attestano al di sotto della soglia di 1 famiglia su 2 potenzialmente raggiunta. Si tratta di Bisceglie (46%) e Margherita di Savoia (45%), due comuni di cintura - ovvero aree periurbane collocate entro 20 minuti dal polo più vicino.

Bari

La città metropolitana di Bari è la seconda realtà territoriale pugliese per quota di famiglie potenzialmente raggiunte dalla banda larga ultraveloce. Sono circa 55 su 100 i nuclei che abitano in una zona cablata ad almeno 100 Mbps.

Un dato che varia ampiamente sul territorio della città metropolitana. Spicca il dato del capoluogo, con circa l'84% di nuclei residenti potenzialmente connesso a 100 Mbps. Tra gli altri comuni maggiori, ad Altamura la rete cablata ultraveloce raggiunge circa 2/3 delle famiglie (65%), mentre a Molfetta e Bitonto poco meno della metà (rispettivamente 46 e 49%).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Nella parte interna della città metropolitana, è piuttosto nitido il contrasto tra l'area occidentale e quella orientale. Nella prima, molti comuni superano ampiamente il 60% di famiglie connesse. Tra questi la già citata Altamura, ma anche Santeramo in Colle, Gravina in Puglia, Cassano delle Murge. Nella seconda, la quota scende spesso sotto il 25%, come ad Acquaviva delle Fonti (23%) e Gioia del Colle (12%).

29 punti di differenza tra la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel capoluogo e la media metropolitana.

Sempre in questo quadrante, non raggiungono il 10% di famiglie potenzialmente coperte dalla rete ultraveloce, tra gli altri, comuni come Noci, Castellana Grotte e Alberobello.

Lecce

Nella provincia di Lecce sono circa 25 su 100 le famiglie residenti potenzialmente raggiunte da una connessione su rete fissa di almeno 100 Mbps. Un dato la colloca al di sotto della media regionale di oltre 20 punti, nonché a più di 10 dalla media nazionale. Ma, per ricostruire meglio la situazione sul territorio, è utile verificare come la copertura vari tra i 96 comuni che compongono la provincia.

In quasi 3 comuni su 4 non si raggiunge la stessa media provinciale del 25%.

Nel capoluogo, nonché città più popolosa, quasi una famiglia su 2 è potenzialmente raggiunta da connessioni ultraveloci (48%), e 9 su 10 sono raggiunte da quelle di banda larga veloce (91%). Confrontando il dato di Lecce con quello del secondo comune più popoloso, Nardò, sebbene il dato delle connessioni a 30 Mbps non sia troppo distante (87% di famiglie raggiunte), il divario è molto ampio su quelle pari o superiori a 100 Mbps. A Nardò sono circa 18 su 100 le famiglie raggiunte, un dato quindi inferiore di 7 punti rispetto alla media provinciale e di quasi 30 da quella regionale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Non si tratta di una eccezione nel contesto provinciale. Rispetto alle connessioni ultraveloci, il 74% dei comuni non raggiunge la media provinciale e l'85% quella regionale. Tendenzialmente, si rileva una copertura più ampia nel capoluogo, nei comuni contermini e in generale nella parte settentrionale della provincia.

23 punti di differenza tra la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel capoluogo e la media provinciale.

Nel leccese ad essere meno raggiunte da connessioni ultraveloci sono spesso le aree interne.

Nella provincia di Lecce, infine, oltre la metà dei comuni ha una quota di famiglie raggiunte inferiore al 10%. Sono infatti 58 i comuni dove la copertura raggiunge al massimo una famiglia su 10, stando ai dati relativi al 2019. Si tratta di circa il 60% dei comuni del leccese, molto spesso concentrati nelle aree interne. Quasi il 90% dei territori in cui meno di una famiglia su 10 risulta raggiunta da connessioni ultraveloci si trova infatti in area interna. Un terzo di essi è classificato come periferico, ovvero distante almeno 40 minuti dal polo più vicino.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sulla percentuale di famiglie raggiunte dalla banda larga di rete fissa sono di fonte Agcom.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Foto Credits: Thomas Park (unsplash) - Licenza

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