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Tra le oltre 25 milioni di famiglie residenti in Italia i divari sono ancora ampi, sia nella copertura della rete di banda larga veloce sul territorio, che nella velocità potenziale della connessione.

Per una società moderna, l’investimento in infrastrutture tecnologiche ha ovviamente una forte valenza economica. Ma spesso se ne sottovalutano le conseguenze sociali: dall’ampiezza dei divari dipende il futuro di interi territori, come le aree interne. E anche le possibilità offerte a ragazze e ragazzi in termini di istruzione.

Gli investimenti nella banda larga contribuiranno inoltre a fornire un’istruzione di qualità, a promuovere l’inclusione sociale e a favorire le regioni rurali e remote. Alcuni portatori d’interesse ritengono che la banda larga sia così importante che andrebbe considerata un servizio pubblico essenziale, alla stregua di altri servizi quali le reti stradali, idriche, elettriche e del gas.

Proprio per superare questo tipo di disuguaglianze, nell’ultimo decennio l’Unione europea ha definito una serie di obiettivi per estendere la banda larga negli stati membri.

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Gli obiettivi europei e l’agenda italiana

Con l’espressione generica “banda larga” si possono intendere tutte le connessioni più veloci di quelle realizzate con trasmissioni analogiche in dial-up, come avveniva con i vecchi modem 56 Kbps.

Generalmente, si parla di banda larga con velocità di connessione almeno superiore ai 2 megabit al secondo (Mbps). Per intendersi significa scaricare (in fase di picco) un file di 1 GB in poco più di un’ora.

 

Tempi di download in base alla velocità di connessione

Dimensione del file2 Mbps30 Mbps100 Mbps500 Mbps1.000 Mbps
20 MB80 s5,3 s1,6 s0,32 s0,16 s
100 MB6 min e 40 s27 s8 s1,6 s0,8 s
1 GB1 h e 7 min4 min e 27 s80 s16 s8 s
50 GB2 gg 7 h e 33 min3 h e 42 min1 h e 6 min13 min e 20 s6 min e 40 s

Quando si parla di banda ultralarga invece ci si riferisce a una velocità almeno superiore a 30 Mbps. Nello specifico, l’agenda digitale europea del 2010 ha indicato come banda larga veloce una velocità pari o superiore a 30 Mbps (a questa velocità 1 GB viene scaricato in circa 4 minuti e mezzo). Sopra i 100 Mbps la connessione è considerata di banda larga ultraveloce (1 GB scaricato in 80 secondi o meno).

100% delle famiglie raggiunte dalla banda larga veloce (30 Mbps) entro il 2020. È l’obiettivo europeo stabilito nel 2010 e della successiva strategia italiana (2015).

Nel 2010 la Commissione europea ha indicato una serie di obiettivi per diffondere la disponibilità della banda larga sul territorio dell’Unione. In particolare:

  • banda larga di base (fino a 30 Mbps) per tutti entro il 2013;
  • banda larga veloce (almeno 30 Mbps o più) per tutti entro il 2020;
  • banda larga ultraveloce (oltre 100 Mbps per almeno il 50% degli utenti domestici europei entro il 2020.

L’Italia ha declinato questi target attraverso la strategia nazionale per la crescita digitale (2014-20) e la strategia per la banda ultralarga. Il primo obiettivo è stato raggiunto in tutti i paesi, Italia compresa, sia attraverso l’estensione della rete via cavo, sia (in particolare nelle aree rurali) tramite la copertura satellitare. Gli altri due obiettivi invece restano ancora piuttosto lontani in tutti i paesi, come rilevato dall’audit della Corte dei conti europea.

Quanto ai tre target, se da un lato quasi tutti gli Stati membri hanno raggiunto quello relativo alla copertura della banda larga di base entro il 2013, probabilmente non raggiungeranno quello del 2020 per la banda larga veloce.

Nel 2016, la Commissione ha aggiunto una serie di obiettivi ancora più sfidanti per il 2025. Dalla connettività di almeno un gigabit al secondo per scuole, biblioteche e uffici pubblici alla copertura totale del 5g nelle aree urbane e lungo i principali assi di trasporto terrestri. Per quella data, la connettività minima raggiunta dovrà essere di 100 megabit al secondo per tutte le famiglie europee.

La velocità della rete fissa in Italia

Abbiamo visto come l’agenda digitale definita in sede Ue abbia stabilito 3 soglie per misurare la velocità della banda larga: 2, 30 e 100 megabit al secondo (Mbps). Si tratta delle velocità che l’infrastruttura rende teoricamente raggiungibili durante il download o l’upload (in fase di picco, e non come tempo medio).

Ma cosa possiamo dire sulla velocità della rete in Italia? Se si guarda alle connessioni in rete fissa, le sole per cui sono disponibili dati sulla velocità, la banda larga di base raggiunge in media il 95,1% delle famiglie. La banda larga veloce (sopra i 30 Mbps) invece copre circa 2 famiglie su 3 (68,5%). La banda larga ultraveloce (sopra i 100 Mbps) riguarda poco più di un terzo delle famiglie (36,8%).

Queste percentuali variano molto da regione a regione.

Il dato indica la percentuale di famiglie raggiunte dalla rete fissa, rispetto alla velocità di download.

Mbps sta per megabit per secondo, ed è l’unità di misura che indica la velocità di trasmissione dei dati su una rete.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

 

A fronte di una media del 68,5% di famiglie italiane raggiunte dalla rete fissa a 30 Mbps, in Valle d'Aosta e Molise la quota non raggiunge il 40%. Quest'ultima regione spicca anche per l'alta percentuale di famiglie non raggiunte attraverso la rete fissa: 18% rispetto a una media nazionale del 5%. Bassa copertura della rete cablata anche in Basilicata e Abruzzo (12%), Umbria (11%) e Calabria (9%). In queste regioni la quota di famiglie non raggiunte dal cavo è circa 2-3 volte superiore alla media nazionale.

Scendendo a livello provinciale, le realtà meno coperte dalla rete fissa a 30 Mbps sono Isernia (31% di famiglie raggiunte), la provincia dell'Ogliastra in Sardegna e quella di Rieti (32%), L'Aquila (33%) e Belluno (35%). Mentre la copertura della banda larga veloce supera il 90% delle famiglie nelle province di Bari e Prato.

All’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) il decreto destinazione Italia (2013) ha affidato il compito di costituire una banca dati delle reti di accesso a internet sul territorio nazionale.

La stima sulle famiglie raggiunte dalla rete fissa di banda larga è effettuata analizzando i singoli punti raggiunti dalla rete secondo le linee guida indicate dal progetto “Study on Broadband and Infrastructure Mapping – SMART 2012/0022”.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Ed è significativo notare come da questa prospettiva emergano ulteriori divari interni alle regioni. Ad esempio in Sardegna, tra Cagliari (78% di famiglie in banda larga veloce su rete fissa) e l'Ogliastra (32%). Nel Lazio, tra Roma (85%) e Rieti (32%). In Piemonte, tra la città metropolitana di Torino (75%) e le province di Cuneo e Asti (38%).

53 i punti percentuali che mancano alla provincia di Rieti per raggiungere la copertura della rete veloce nella città metropolitana di Roma.

Ma persino le medie provinciali non consentono fino in fondo di valutare le profonde differenze, ad esempio in base al tipo di comune. Nei comuni polo, le città più attrattive in termini di servizi, la quota di famiglie raggiunte dalla rete fissa di banda larga a 30 Mbps è l'86,4%. Dato che scende al 58% nei comuni cintura, e al 40% in quelli periferici. Nei comuni ultraperiferici poco più di un terzo dei nuclei è raggiunto dalla banda larga veloce su rete fissa.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom e Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 1 Dicembre 2018)

I comuni polo sono quelli che offrono più servizi (istruzione, sanità, trasporti). Quelli a meno di 20 minuti di distanza dai poli si definiscono comuni cintura (l'hinterland delle città maggiori). Se servono oltre 40 minuti per raggiungere il polo più vicino, il comune è periferico. Oltre i 75 minuti, il comune è ultraperiferico. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

 

Osservando la mappa comune per comune, il divario tra aree interne e poli emerge chiaramente. Una tendenza legata anche alla difficoltà e ai costi di infrastrutturare attraverso la rete cablata le zone montane. I comuni dove le famiglie non sono raggiunte dalla rete fissa di banda larga si concentrano in vaste aree della fascia appennica e alpina, e nelle aree interne della Sardegna.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Questa mappa ci restituisce una spaccatura molto profonda tra le aree interne e centri maggiori del paese. Ma questo non significa che lo sviluppo della rete all'interno di questi ultimi sia omogeneo.

I divari tra città nella velocità della rete fissa

Se isoliamo i 110 capoluoghi di provincia o città metropolitana, notiamo come anche tra le città principali vi siano profonde differenze.

Rispetto alla banda larga veloce a 30 Mbps, spicca un nucleo di comuni dove la quota di famiglie potenzialmente raggiunte è stata quasi completata. Nello specifico, si tratta Cagliari, Pescara, Bologna, Monza, Bolzano, Verona, Prato, Cremona, Vercelli e Palermo.

10 i comuni capoluogo dove oltre il 95% delle famiglie è raggiunto dalla rete cablata a 30 Mbps o superiore.

In altri 41 capoluoghi la copertura a 30 o più Mbps raggiunge tra il 90 e il 95% delle famiglie. Tra questi, in base ai dati Agcom aggiornati all'ottobre scorso, molte delle maggiori città italiane: la capitale Roma (93%) e altri capoluoghi di regione, tutti attorno al 95%: Napoli, Torino, Genova, Firenze e Bari.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

 

Allo stesso stesso tempo, resta una quota di comuni capoluogo in cui il dato sulle famiglie raggiunte dalla banda larga veloce è al di sotto del 75%. Ai dati di ottobre 2019 sono 8: tra queste, Reggio Calabria, Teramo e Latina, dove è poco inferiore a questa soglia (73-74%). Potenza, Arezzo e Verbania, dove si oscilla tra 69 e 71%. Raggiunge circa 2/3 delle famiglie nel comune di Carbonia (capoluogo del Sud Sardegna) e poco più di una su due a L'Aquila (55%).

Tante "velocità" diverse tra i capoluoghi.

Di questi 8 comuni meno raggiunti dalla rete cablata a 30 Mbps, molti risultano meno coperti anche rispetto ad altri indicatori. Ad esempio, quelli per la banda larga di base e per la banda larga ultraveloce (superiore a 100 Mbps). Per quanto riguarda la prima, quasi 9 capoluoghi su 10 hanno raggiunto una copertura pari o superiore al 95% delle famiglie. Tra questi anche alcuni comuni con una copertura sotto la media per quanto riguarda i 30 Mbps: Verbania (100%), Arezzo (98%) e Latina (95%). Mentre restano più lontani L'Aquila (81%), Messina (85%), Potenza e Reggio Calabria (86%). Nelle connessioni ultraveloci, a 100 Mbps o più, restano al di sotto del 20% di famiglie potenzialmente raggiunte Rovigo, Verbania, Carbonia e Isernia. Mentre ai primi posti spiccano Cagliari, Pescara, Bologna, Palermo, Torino.

Ed è significativo notare come in termini di velocità si possano registrare profondi divari interni alle regioni. In Sardegna, ad esempio, Cagliari e la sua città metropolitana presentano un'elevata copertura rispetto ai diversi indicatori. Mentre gli altri capoluoghi presentano livelli di copertura della rete fissa più bassi.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Rispetto alla banda larga veloce, a Cagliari quelle raggiunte sono il 98%, nel comune di Nuoro il 94% e negli altri capoluoghi il dato è al di sotto dell'80%: Sassari e Oristano (75%) e Carbonia (67%). Anche per le realtà più servite, emerge comunque un divario profondo tra il capoluogo e i comuni interni della provincia. Nella banda larga ultraveloce il gap si allarga: 87% delle famiglie potenzialmente raggiunte a Cagliari, attorno a un terzo del totale a Sassari e Nuoro, 29% a Oristano e 14% a Carbonia.

I minori non raggiunti dalla banda larga veloce su rete fissa

È possibile ricostruire quanti minori abitino in questi territori senza banda larga veloce, incrociando i dati Agcom con quelli di Istat sui residenti. Con il limite che, essendo gli indicatori sulla velocità disponibili solo per la rete fissa, non si tratta di una mappatura completa del digital divide. Ma è comunque un indicatore significativo per ricostruire le disuguaglianze interne nelle possibilità di accesso a internet per i più giovani.

I comuni dove nessuna famiglia risulta raggiunta dalla rete fissa a 30 Mbps sono circa 4.000. Ci abitano 6,7 milioni di persone, di cui 1 milione circa sono minori di 18 anni. Se invece si isola solo la popolazione in età scolastica, parliamo di 780mila bambini e ragazzi tra 6 e 18 anni. Si tratta di circa un minore su 10.

1.020.585 minori vivono in comuni dove nessuna famiglia è raggiunta dalla rete fissa a 30 Mbps.

Anche se con i dati a disposizione non possiamo intercettare chi è raggiunto dalle reti mobili o fwa, va osservato come - per la rete cablata - queste stime siano al ribasso. Perché ciò che stiamo misurando è il numero di persone che abitano in comuni dove nessuna famiglia è raggiunta dalla banda larga veloce. Restano quindi fuori quanti, pur non raggiunti, vivono in comuni dove una copertura minima potenziale esiste.

La province dove più minori abitano in comuni senza connessione fissa a 30 Mbps sono Nuoro (53% dei minori in comuni non raggiunti dalla connessione) e Isernia (50,74%). In queste due realtà oltre la metà dei bambini e ragazzi residenti vive in un comune non raggiunto dalla rete fissa a banda larga veloce.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom e Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Per una mappatura completa, sarà necessario nei prossimi anni monitorare con attenzione il futuro sviluppo delle reti mobili. Ma in termini di rete cablata emerge come questi territori risultino maggiormente scoperti, a causa di una maggiore perifericità o per la conformazione geografica. Ed è per questo che, nello spirito dei target europei, è proprio dalle situazioni con più difficoltà che bisogna partire per offrire a tutti internet veloce.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sulla percentuale di famiglie raggiunte dalla banda larga di rete fissa sono di fonte Agcom.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Foto credit: Unsplash Patricia Prudente - Licenza

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