L’importanza di investire nei servizi per l’infanzia abruzzesi Osservatorio Abruzzo

Ciò che i bambini imparano nei primi mille giorni di vita ha un impatto significativo sul loro futuro. Da questo punto di vista l’offerta di servizi in Abruzzo presenta dati inferiori rispetto alla media nazionale. Per questo i fondi del Pnrr rappresentano un’opportunità da cogliere.

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Sono molte le ragioni per cui l’estensione dell’offerta di asili nido e servizi per la prima infanzia ha un valore strategico per un territorio. Innanzitutto, per gli effetti educativi di lungo periodo di questo tipo di offerta formativa. Ciò che i bambini apprendono nei primi mille giorni di vita, ovvero nella fase in cui sono più ricettivi, porrà le basi di tutto il successivo percorso scolastico.

Potenziare l’offerta di servizi prima infanzia è strategico per il territorio.

Inoltre, non va sottovalutato l’impatto in termini di costruzione di un welfare familiare moderno. L’estensione dei servizi per la prima infanzia rende infatti possibile una migliore conciliazione dei tempi familiari con quelli lavorativi. Ciò può rappresentare anche un forte supporto all’occupazione femminile: è infatti soprattutto sulle donne che, per stereotipi sociali, ricadono più spesso i compiti di cura del minore e le attività domestiche.

45,1% il tasso di occupazione in Abruzzo tra le donne di 25-34 anni nel 2020. Meno della media nazionale (51,9%).

Proprio per questo motivo, sin dai primi anni 2000, si è posta l’esigenza in sede europea di estendere l’offerta dei servizi per la prima infanzia negli stati membri. Anche attraverso target di copertura verso cui ogni paese dovrebbe tendere.

Ogni stato membro dovrebbe garantire i servizi per la prima infanzia ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni. Vai a "Che cosa prevedono gli obiettivi di Barcellona sugli asili nido"

Un obiettivo successivamente integrato nella normativa nazionale e su cui negli ultimi anni sono progressivamente aumentate le risorse investite, anche attraverso i meccanismi previsti dal federalismo fiscale.

Lo Stato promuove (…) il progressivo consolidamento, ampliamento, nonché l’accessibilità dei servizi educativi per l’infanzia, anche attraverso un loro riequilibrio territoriale, con l’obiettivo tendenziale di raggiungere almeno il 33 per cento di copertura della popolazione sotto i tre anni di età a livello nazionale

Pur nel percorso di crescita avvenuto nell’ultimo decennio, la soglia del 33% appare ancora lontana dall’essere raggiunta, tanto in Italia che in Abruzzo.

Il dato presentato somma l’offerta di posti sia negli asili nido sia nei servizi integrativi per la prima infanzia.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Da questo punto di vista gli investimenti stanziati dal Pnrr possono rappresentare un'importante opportunità da cogliere. Specie per quei territori, Abruzzo compreso, che a oggi appaiono maggiormente in difficoltà.

Il potenziamento dei servizi per l'infanzia attraverso il Pnrr

Per quanto riguarda gli interventi per il potenziamento dei servizi per l’infanzia, il Pnrr prevede una specifica misura: la M4C1-I1.1 dal titolo Piano asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Questo investimento prevede interventi su tutto il territorio nazionale per un ammontare complessivo di oltre 4,5 miliardi di euro.

Il fine di questa misura è quello di far raggiungere a tutte le aree del paese l’obiettivo europeo dei 33 posti in asilo nido ogni 100 bambini nella fascia d’età compresa tra gli zero e i due anni. Parallelamente ci si pone anche l’obiettivo di colmare i divari oggi esistenti lungo la penisola, sia per la fascia 0-3 che per la fascia 3-6 anni. Riconoscendo a bambine e bambini il diritto all’educazione fin dalla nascita e garantendo un percorso educativo unitario e adeguato alle caratteristiche e ai bisogni formativi di quella fascia d’età, anche grazie a spazi e ambienti di apprendimento innovativi. Ciò potrà avvenire non solo costruendo nuove strutture ma anche riqualificando quelle già esistenti.

€ 4,6 mld le risorse previste nel Pnrr per asili nido e scuole dell’infanzia.

Gli investimenti previsti però non saranno tutti erogati con un unico bando. Infatti 700 milioni sono stati utilizzati per finanziare un precedente avviso indetto dal ministero dell’interno nel 2021. Altri 900 milioni invece sono affidati in conto corrente per la gestione degli interventi. Mentre la quota più consistente, pari a 3 miliardi di euro, sarà assegnata sulla base di un bando emanato dal ministero dell’istruzione.

Di questo bando ancora non si conoscono gli esiti ma, grazie a un decreto ministeriale pubblicato alla fine dello scorso anno, è possibile conoscere come sono state suddivise le risorse tra le regioni. La maggior parte di questi fondi, pari a 2,4 miliardi, è dedicata agli asili nido mentre i restanti 600 milioni sono per le scuole per l’infanzia. In base a questi dati possiamo osservare che la regione che riceverà il maggior numero di fondi è la Campania (circa 395 milioni di euro). Seguono la Sicilia (332) e la Lombardia (327). L’Abruzzo, con circa 117 milioni assegnati, si colloca al nono posto tra le regioni più finanziate.

Il grafico rappresenta la ripartizione territoriale delle risorse prevista per la misura “M4C1-I1.1 – Piano asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” del Pnrr, così come stabilita dal ministero dell’istruzione, soggetto titolare dell’intervento. La ripartizione territoriale delle risorse rappresenta un passaggio precedente alla pubblicazione delle graduatorie dei vincitori dei bandi. Di conseguenza il dato potrebbe variare a seconda dei progetti presentati dalle diverse regioni.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su ministero dell'istruzione
(ultimo aggiornamento: martedì 28 Giugno 2022)

I bandi per asili e materne sono stati prorogati per carenza di domande presentate.

Da questo punto di vista nei mesi scorsi si sono evidenziate non poche difficoltà. La scadenza iniziale entro cui inviare le candidature infatti era stata fissata al 28 febbraio. Arrivati alla data in questione però, non erano state presentate domande sufficienti a esaurire i fondi stanziati. Per cui la scadenza è stata prorogata fino all’1 aprile. Si è reso poi necessario un ulteriore bando riservato alle regioni del mezzogiorno (con priorità rivolta a Basilicata, Molise e Sicilia) per distribuire gli ultimi 70 milioni di euro che rischiavano di rimanere inutilizzati. Questi rinvii evidenziano una difficoltà, specie da parte delle regioni del mezzogiorno che sono quelle che ne avrebbero maggiormente bisogno, di presentare progetti in grado di intercettare le risorse. Tale dinamica, che abbiamo già riscontrato in altre occasioni, rischia di far diventare il Pnrr, se non ben gestito, da strumento per la riduzione delle disuguaglianze e causa del loro inasprimento.

Per questo è fondamentale per territori come l'Abruzzo saper presentare progetti che rispecchino tutti i requisiti per accedere ai fondi del piano. Anche per migliorare l'attuale situazione.

La situazione attuale in Abruzzo

Rispetto a un dato nazionale di 26,9 posti nido ogni 100 bambini sotto i 3 anni, l'Abruzzo si colloca al di sotto di questa media. Sono infatti 23,9 i posti ogni 100 minori nella regione. Un'offerta superiore rispetto a tutte le altre regioni del mezzogiorno (se si esclude la Sardegna) e tuttavia quasi 10 punti al di sotto dell'obiettivo di Barcellona.

Il dato presentato somma l’offerta di posti sia negli asili nido sia nei servizi integrativi per la prima infanzia.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Tra le province abruzzesi l'offerta appare piuttosto omogenea. Spiccano Chieti e Teramo con un dato superiore alla media regionale, sebbene al di sotto di quella italiana e della soglia stabilita in sede Ue.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Nessuna provincia supera la media nazionale.

Il quadro di tendenziale omogeneità che emerge dalle medie provinciali, appare molto meno marcato sul territorio, se si approfondisce l'analisi a livello comunale. La premessa è che dati a un livello così disaggregato sono in parte anche necessariamente l'esito di una stima nelle rilevazioni effettuate dall'istituto nazionale di statistica. Parliamo infatti di un servizio in cui la componente associativa tra comuni è molto forte e questo rende più difficile il censimento. Ad esempio, anche attraverso accordi anche poco strutturati e difficilmente tracciabili, un comune che non ha l'asilo nido può offrire ai propri residenti l'accoglienza in una struttura di un comune vicino.

52,5% i comuni abruzzesi che offrono i servizi per la prima infanzia.

Tuttavia il quadro che emerge è piuttosto nitido nell'indicare una concentrazione dei servizi nelle città e nei comuni maggiori, con una forte variabilità tra le diverse province.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

In media in Abruzzo la soglia del 33% è raggiunta in 55 comuni su 305, ovvero il 17,7% del totale. Un dato inferiore rispetto a quello medio nazionale (23,6%) e che varia tra le diverse province.

All'Aquila e Pescara l'offerta appare maggiormente concentrata: solo il 13% dei comuni di queste province presenta infatti un'offerta di posti nido superiore alla soglia europea. Tra questi uno dei due capoluoghi: Pescara - con 35,2 posti ogni 100 bambini. Mentre nel comune dell'Aquila i posti offerti sono 27 ogni 100 minori, una quota comunque superiore rispetto alla media regionale e in linea con quella nazionale. Tuttavia, al di fuori del capoluogo, solo poco più della metà degli abitanti vive in un comune dove il servizio è presente. Un dato da ricollegare alle estese aree interne, in cui è spesso più difficile istituire il servizio, e al progressivo spopolamento da parte delle famiglie più giovani.

56,6% dei residenti in provincia dell'Aquila vive in un comune che offre il servizio nido. Contro una media nazionale dell'84,3% e regionale del 71,9%.

Al contrario, il servizio appare maggiormente diffuso nel chietino e nel teramano. In entrambi i territori, oltre 1 comune su 5 presenta un'offerta di servizi prima infanzia superiore al 33%. Tra questi, Vasto (33,2%) e Lanciano (35,2%) in provincia di Chieti, ma anche Castellalto (38,9%) in quella di Teramo. Più indietro, anche se comunque al di sopra del 20%, l'offerta di nidi nei due capoluoghi: Teramo (24,4%) e Chieti (20,3%).

In linea generale, il servizio appare più diffuso sulla costa rispetto alle aree interne. I capoluoghi e le città maggiori - in linea con la tendenza nazionale - dispongono spesso di una copertura potenziale maggiore. Oltre ai già menzionati casi dei capoluoghi provinciali (tutti, eccetto Chieti, sopra il dato abruzzese), superano la media regionale Avezzano (32,7%) e le già citate Vasto e Lanciano. Mentre restano indietro Montesilvano (8%) e Francavilla al Mare (9%).

Le risorse già stanziate per l'Abruzzo nell'ambito del Pnrr

Come anticipato, ad oggi non si conoscono ancora gli esiti dei bandi di competenza del ministero dell’istruzione. Sono già disponibili invece alcune indicazioni per le risorse che vedevano coinvolti anche il ministero dell’interno, di concerto con altri soggetti. Anche in questo caso però sono state riscontrate delle criticità in fase di elaborazione delle graduatorie. Infatti molte delle amministrazioni che avevano inviato proposte ammesse a finanziamento in via provvisoria non sono state in grado di fornire nei tempi previsti tutta la documentazione richiesta per le verifiche dei tecnici ministeriali.

Dunque il decreto pubblicato lo scorso 31 marzo, vista la necessità di procedere con l’iter per quei comuni che avevano presentato tutta la documentazione necessaria, ha assegnato risorse pari solamente a circa 222 milioni di euro. Rinviando ad un successivo decreto interministeriale l’assegnazione degli altri fondi, a seguito della conclusione delle verifiche. In base a queste indicazioni possiamo osservare che le risorse già assegnate all’Abruzzo per asili nido e scuole dell’infanzia ammontano a oltre 12 milioni di euro e serviranno per la realizzazione di 8 interventi.

€ 12.234.264,76 le risorse per asili nido e scuole dell’infanzia già territorializzabili in Abruzzo.

Le proposte di intervento ammesse a finanziamento in questo caso potevano essere di due tipi: interventi di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e interventi di riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia. Le proposte finanziate per il momento sul territorio abruzzese si suddividono equamente tra questi due tipi. Per quanto riguarda invece le strutture da costruire o riqualificare, 4 interventi finanziati riguardano centri polifunzionali per la famiglia, 2 gli asili nido e uno ciascuno per scuole dell’infanzia e centri integrativi.

 

I progetti per asili nido e scuole dell'infanzia già finanziati in Abruzzo

ProvinciaEnteTipo candidaturaTipo strutturaInterventoImporto (€)
L'AquilaComune di Magliano De' MarsiInterventi di riconversione di spazi delle scuole dell'infanziaCentri polifunzionali per la famigliaEdificio pubblico via Isonzo. Manutenzione straordinaria per miglioramento sismico e messa in sicurezza dell'edificio ex scuola elementare e infanzia con riconversione in centro polifunzionale per i servizi alla famiglia3.000.000
ChietiComune di FossacesiaInterventi di riconversione di spazi delle scuole dell'infanziaCentri polifunzionali per la famigliaEx scuola dell'infanzia via XXV aprile. Riconversione d'uso e riqualificazione2.267.464
ChietiComune di AltinoInterventi di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezzaAsili nidoLavori di realizzazione di un edificio scolastico da destinare a polo per l'infanzia. Via località Selva. Costruzione in C.A. di un polo scolastico con classi e servizi annessi1.880.000
ChietiComune di Ripa TeatinaInterventi di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezzaCentri polifunzionali per la famigliaInterventi di costruzione di un edificio di proprietà del comune di Ripa Teatina destinato a centro polifunzionale per i servizi alla famiglia - via Chieti, zona Campo vecchio1.570.000
ChietiComune di VillamagnaInterventi di riconversione di spazi delle scuole dell'infanziaCentri polifunzionali per la famigliaEx scuola dell'infanzia in viale Regina Margherita. Ristrutturazione di ex scuola dell'infanzia da destinarsi a centro polifunzionale per la famiglia1.300.000
ChietiComune di LancianoInterventi di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezzaAsili nidoAsilo nido La campanella. Viale Marconi. Costruzione nuovo asilo nido1.280.000
L'AquilaComune di CerchioInterventi di riconversione di spazi delle scuole dell'infanziaCentri destinati a servizi integrativi per l'infanziaLavori di riqualificazione, messa in sicurezza e riconversione a centro per l'infanzia della scuole dell'infanzia E. De Amicis. Via Francesco Crispi780.000
TeramoComune di NeretoInterventi di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezzaScuole dell’infanziaScuola infanzia via Verdi. Adeguamento sismico320.000
Il comune di Nereto cofinanzierà l'intervento con circa 163mila euro.

 

A livello provinciale il maggior numero di interventi riguarderà il territorio di Chieti (5), seguito dall’aquilano (2) e dal teramano (1). Nessun intervento, almeno tra quelli per cui è già stato disposto il finanziamento, riguarderà la provincia di Pescara. Dal punto di vista economico, l’intervento più oneroso riguarderà il comune di Magliano De’ Marsi, in provincia dell’Aquila. Qui sarà eseguito un intervento per la riconversione dell’ex scuola elementare in un centro polifunzionale per i servizi alla famiglia. L’importo complessivo dell’investimento ammonta a 3 milioni di euro.

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FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Foto: Pixabay EvgeniT

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