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Dichiarazione di Pier Paolo BARETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Ecco la battaglia del Pd per un federalismo vero

  • (17 marzo 2009) - fonte: Il Gazzettino - inserita il 17 marzo 2009 da 31

    Il voto contrario in Commissione agli emendamenti presentati dai parlamentari veneti del Partito Democratico getta un’ombra sulle reali intenzioni del Governo e della maggioranza in tema di federalismo fiscale.
    Lasciare nel territorio il 20% dell'Irpef (come chiedono i sindaci veneti), garantire parità di trattamento ai Comuni che confinano con le regioni a Statuto speciale e rendere meno difficoltosa la vita dei Comuni, bloccati da un patto di stabilità ormai insensato: queste sono le nostre proposte, a cui la maggioranza in commissione ha detto “no”. Quella che il Parlamento sta varando non è una legge immediatamente operativa, ma una delega al governo che ha quasi due anni per applicarla. Già questo fatto comporta il rischio che tutta questa fretta si risolva in una mossa elettorale per poi finire nel dimenticatoio.
    Se poi nella legge mancano alcuni contenuti vincolanti per le decisioni applicative, si fa concreta la preoccupazione che il federalismo diventi una scatola vuota. Sarebbe grave se succedesse, perché di una riforma di questa portata ne abbiamo bisogno urgente.
    C'è chi sostiene che la crisi renda meno prioritario fare il federalismo. Io penso il contrario. Proprio le difficoltà dell'economia - alle quali va data un’immediata risposta a tutela di chi perde il lavoro e di aiuto alle piccole imprese - hanno bisogno di motivazioni profonde per farci rimboccare le maniche, rischiare nuove imprese, gestire imponenti solidarietà.
    Avvicinare i cittadini alle istituzioni, farle sentire un po’ più loro; dare agli imprenditori rapide risposte ai loro problemi burocratici e di finanziamento e ai lavoratori la percezione di vivere in una rete comunitaria; consentire ai Comuni di investire in strutture e servizi: tutto questo aiuta, e non poco, l'uscita dalla crisi.
    La fiducia di cui parla il Presidente del Consiglio non può essere un’astratta perorazione, ma deve incardinarsi in misure concrete. Il federalismo fiscale non risolve tutto ciò, ma è un primo importante passo nella giusta direzione. Mi chiedo dove sia finita la Lega Nord, che fine abbiano fatto tutti i proclami e le promesse fatte ai veneti. Mi chiedo perché non si siano fatti sentire, su questo punto, i tre ministri veneti. Il voto unanime della maggioranza sui finanziamenti a Roma, Palermo, Catania, sui quali il Pd è stato contrario, almeno fosse servito a "scambiare" qualche intervento a favore del Nord. Non è stato così. E dire che il disegno di legge esce dal Senato prima, ed ora dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, molto migliorato, rispetto alla proposta iniziale varata dal Consiglio dei Ministri.
    Il Pd crede nel federalismo e si è comportato di conseguenza. Tutte le modifiche da noi proposte hanno cercato di ridurre il tasso di egoismo iniziale e di ottenere certezze sui tempi di realizzazione. I risultati ottenuti ci hanno consentito, nonostante i limiti suddetti, di astenerci ieri nel voto in commissione. Ora la discussione si sposta in aula.
    Riprenderemo la nostra battaglia per rappresentare gli interessi di un territorio che è la locomotiva dell'Italia. Mi auguro che non ci troveremo da soli e che almeno in aula, sotto i riflettori, tutti i parlamentari veneti, diversamente da quanto è successo in commissione, sostengano queste posizioni. Staremo a vedere.

    Fonte: Il Gazzettino | vai alla pagina
    Argomenti: economia, lavoro, Statuti Speciali per Provincie e Regioni, disoccupazione, federalismo fiscale, pd, irpef, PMI, comuni, Lega Nord, Governo Berlusconi, sindaci, Nord, catania, crisi economica, emendamenti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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