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Dichiarazione di Giuliano CAZZOLA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

«Blocchiamo da luglio le anzianità» - INTERVISTA

  • (04 marzo 2009) - fonte: Il Mattino - Antonio Troise - inserita il 04 marzo 2009 da 31

    È uno dei sostenitori dell`innalzamento dell`età pensionabile. Un gruppetto che comprende, tra gli altri il governatore della Banca d`Italia, Mario Draghi. Anche per questo Giuliano Cazzola, ex sindacalista della Cgil, esperto di questioni previdenziali e vicepresidente della commissione Lavoro della Camera, rilancia sull`aumento a 65 anni dell`età per la pensione delle donne: «Il discorso è ormai ben avviato nel settore pubblico. Ma andrebbe esteso anche ai privati. Su questo, però, ci sono resistenze nel governo».
    Ma non le sembra contraddittorio parlare di aumento dell`età pensionabile quando le imprese preparano una raffica di licenziamenti?
    «No. Prima di tutto bisogna osservare che nel pubblico impiego nessuno corre il rischio di perdere il proprio posto di lavoro. La crisi non arriverà agli statali. Nel settore privato, invece, la situazione è diametralmente opposta. Ma, in questo caso, si potrebbe studiare un`operazione graduale di innalzametito dell`età. Si potrebbe partire, ad esempio, dal 2010, aumentando di un anno ogni due».
    Scusi, ma perché attuare l`ennesima riforma delle pensioni mentre l`economia è investita dalla crisi più pesante dal dopoguerra?
    «Semplice: perché in questa maniera si possono trovare le risorse che mancano per dare una risposta concreta alle migliaia di lavoratori che si ritroveranno senza un lavoro».
    Ma i risparmi di un`eventuale riforma non saranno disponibili immediatamente?
    «Questo non è vero. Se si bloccano le finestre per le pensioni di anzianità a partire da luglio e si alza di un anno l`età delle donne si risparmiano immediatamente 3,4 miliardi. Più meno la cifre prevista dal Pd per finanziare l`assegno di disoccupazione per tutti».
    Però anche nella maggioranza non mancano le perplessità.
    «È vero, nel Pdl non c`è ancora una visione unitaria. Servirebbe un`intesa trasversale riformista. Ma occorre combattere contro le resistenze conservatrici».
    Si riferisce ai sindacati?
    «Certo. Ma non solo. Ho presentato un anno fa un progetto di legge che è bloccato proprio dalla mia maggioranza. E per il quale ci sono colleghi e colleghe che mi brucerebbero vivo...»
    Addirittura? Che cosa proponeva?
    «Portare l`età pensionabile delle donne a 62 anni e aprire un pensionamento flessibile dai 62 ai 67 anni per i trattamenti di vecchiaia uguale per tutti».
    Non le sembra una misura troppo drastica?
    «No. Perché già oggi, con le regole della riforma approvato dal governo Prodi, dal 2013 si andrà in pensione di anzianità con un`età minima di 62 anni».
    A questo punto perché non tornare allo scalone di Maroni? Non sarebbe tutto più semplice?
    «Non credo proprio. Mi pare, anzi, un`operazione tecnicamente difficile. Per liberare risorse sarebbe sufficiente quello che ho proposto, bloccare per 18 mesi le finestre dell`anzianità e ritoccare il meccanismo delle soglie minime per la pensione».
    L`esecutivo, però, ha già stanziato 8 miliardi per finanziare la cassa integrazione in deroga. Secondo lei le risorse non saranno sufficienti?
    «Vedremo. Ma in realtà gli 8 miliardi sono stanziati per due anni. E, a questa cifra, occorre aggiungere il fondo dell`Inps perla cassa integrazione ordinaria. In tutto potremmo avere a disposizione qualcosa come 16 miliardi».
    Soldi che però non arriveranno ai lavoratori precari. Non sarebbe opportuna un`ulteriore estensione di questi ammortizzatori sociali?
    «I precari non hanno mai avuto la cig e non si può pensare di utilizzare i fondi per la cassa integrazione per finanziare il sussidio di disoccupazione. Se il Pd vuole avanzare una proposta seria allora deve indicare coperture credibili, come l`innalzamento dell`età pensionabile. Se continua a insistere sulla lotta all`evasione o sui presunti tagli agli sprechi allora non si va da nessuna parte».

    Fonte: Il Mattino - Antonio Troise | vai alla pagina
    Argomenti: Donne, pensioni, pubblica amministrazione, sindacati, disoccupazione, precari, lavoro femminile, governo prodi, licenziamenti, politica economica, cassa integrazione, crisi economica, età pensionabile, ammortizzatori sociali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (2)

  • Inserito il 04 marzo 2009 da 4110
    Bloccano da luglio le anzianità! Ma adesso è marzo. Che mi mangio intanto? E bloccate le anzianità, dopo quanti anni vedrei cibo? Se queste sono le buone idee, le sparate di Franceschini sono proprio da dimenticare. Io però ho un'idea. Quelle del tipo Salviamo l'Italia. Chi ha uno stipendio garantito, a tempo indeterminato, e supera i 2500 euro venga pagato un mese sì e un mese no (diventa uno stipendio da 1250 al mese!!). Lo farà per salvare gli italiani suoi concittadini, rimasti senza un euro in tasca. Ovviamente mi aspetto che il buon esempio arrivi dai parlamentari e dagli esponenti politici (governatori - giunte e consiglieri regionali - giunte e consiglieri provinciali e comunali). Questi possono essere pagati anche un mese sì e due no. Tanto li paghiamo noi, non servono a nulla e per giunta ci affamano!
  • Inserito il 04 marzo 2009 da 31
    Cari precari, se pensate a degli ammortizzatori, guardate quelli del vostro motorino. Se ce l'avete. Chi è nel pubblico impiego non si accorge nè si accorgerà di nessuna crisi. Per tutti gli altri...Cazzi loro. Tenete nei vostri pensieri i sindacati che non hanno mai mosso un dito per uno straccio di welfare e gli attuali politici che pensano ancora di trovare miliardi nell'evasione fiscale. Scenari da scontro civile...

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