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«E' necessario mettere mano al nodo previdenza» - INTERVISTA
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(04 marzo 2009) - fonte: Il Corriere della Sera - Marzio Breda - inserita il 04 marzo 2009 da 31
«Disoccupati e precari, servono subito tutele»
Presidente Ciampi, la politica è di nuovo in torsione sui modi più appropriati per affrontare la crisi. Ultimo terreno di confronto, l`ipotesi di rimettere mano alla (peraltro recente) riforma delle pensioni. Condivide l`idea che, per curare l`emergenza, si debba rivedere la spesa previdenziale?
«Distinguerei le cose, focalizzandomi anzitutto sul problema previdenziale. Da tempo sostengo che, anche per interrompere un`antica spirale viziosa e ridimensionare la spesa pubblica italiana, è necessario portare a compimento un cammino cominciato ormai quasi vent`anni fa. Un itinerario che va dall`accordo del luglio 1993 alla riforma Dini del 1995 (un passaggio importante e il cui valore sopravvive), alla miniriforma del 1998, per la quale mi impegnai intensamente assieme all`allora sottosegretario al Tesoro, Laura Pennacchi, con la frustrante rottura in extremis di Rifondazione comunista. Tutto è rimasto fermo a quel punto e, indipendentemente dalle crescenti difficoltà dell`economia reale cui purtroppo assistiamo, credo che oggi sia fondamentale chiudere il cerchio e smussare le curve della spesa in questo campo. Nulla di precipitoso, ma se non si interviene, entro i prossimi trent`anni l`intero sistema rischierà di diventare insostenibile, di collassare».
Torniamo alla crisi e alle contromisure di cui si discute. Ha senso, restando sul terreno della previdenza, la proposta di un «patto generazionale», concepito per togliere un po` di protezione ai padri e dare aiuto ai figli?
«Non mi è mai piaciuta, proprio come filosofia, una politica economica che imponga di togliere a qualcuno per dare a un altro. Posta in questi termini, rozzamente, la questione non può che deragliare nel solito sciocchezzaio nostrano. L`obiettivo sul quale concentrarsi, semmai, dovrebbe essere quello di contenere-la profondità della recessione, che vediamo crescere di giorno in giorno, facendo in modo che nessuno debba essere penalizzato a priori. Servono dunque investimenti pubblici in grado di creare lavoro al più presto. Provvedimenti non a tampone né legati alla congiuntura di questi mesi, ma di grande respiro e ambizione. Per dare a ogni cittadino un orizzonte più saldo e una base di indispensabile fiducia».
Chi sostiene l`urgenza di rivedere la materia previdenziale pone soprattutto il tema di innalzare l`età pensionabile. A partire da quella delle donne.
«Credo che sia un`impostazione giusta. Anche se non sarebbe forse granché significativa, per il reperimento di risorse. Infatti, mettere - pure da questo punto di vista - sullo stesso piano i diritti e i doveri di lavoratori e lavoratrici, completerebbe un`autentica parificazione. Comunque, nel confronto tra governo e opposizione, il nodo di fondo resta sempre lo stesso: la mentalità con cui si affrontano ì problemi. Che si risolvono unicamente a patto di guardarli in faccia senza catastrofismi ma senza nascondersi nulla... e non certo eludendoli o minimizzandoli».
Questo suo giudizio suona coerente con certe recriminazioni del nuovo segretario del Pd, Franceschini. Il quale accusa il governo di sottovalutare la crisi e insiste perché si dia subito un`indennità ai disoccupati.
«Non voglio entrare in questioni specifiche, e rischiare di dire cose superate, dal momento che non seguo quotidianamente la politica. Ma già da qualche mese sostengo che bisogna varare intervento per quella gran massa di persone che sono senza lavoro o che rischiano di perderlo entro poco tempo. Soggetti deboli come i precari e gli operai reclutati nell`indotto delle grandi industrie. Per loro, meno garantiti e privi dello scudo degli ammortizzatori sociali, servono immediate misure di tutela».
ll premier obietta che non ci sono risorse per un sussidio unico ai disoccupati. E il centrosinistra ribatte sostenendo che i soldi possono essere reperiti con una più seria lotta all`evasione fiscale.
«E` un nostro handicap quasi proverbiale, quest`ultimo. Una zavorra che ci siamo sempre portati appresso e che ha pesato in misura maggiore o minore sul lavoro dei governi a seconda della convinzione con cui si interpretava appunto la lotta all`evasione. Che da noi resta troppo alta, come certificano gli organismi internazionali».
In America, Barack Obama promette un giro di vite fiscale per i ceti più ricchi. E adesso anche negli Usa qualcuno grida alla demagogia e paventa uno scontro tra classi.
«In realtà è chiaro che nelle stagioni di crisi non si può mettere le mani in tasca a chi ha già poco di suo. Se si ammette che servono più tasse, è normale che con provvedimenti a tempo e senza carattere persecutorio - si vada a chiedere il contributo di quelli che hanno di più. Direi che questo risponde a normali criteri di equità, di coscienza».
E` lo stesso spirito «moralizzatore» perla quale il presidente Usa impone un tetto agli stipendi dei manager di aziende salvate dallo Stato. Dovremmo farlo anche in Italia?
«Non ho mai capito come si potessero accettare certi faraonici compensi dei manager, anche di coloro che si facevano chiamare supermanager. Ho sempre considerati storture quelle retribuzioni. Del resto, fino a quando sono stato a Palazzo Koch tutti le consideravano delle americanate, impensabili da noi. Questo pensavo, e non ho cambiato idea».
Fonte: Il Corriere della Sera - Marzio Breda | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 26 marzo 2009 da 861
Pare che gli ex presidenti della Repubblica siano stati contagiati dal morbo Kossiga. Il morbo degli spara-cazzate. Letto che dice Ciampi? «Nulla di precipitoso, ma se non si interviene, entro i prossimi trent`anni l`intero sistema rischierà di diventare insostenibile, di collassare». Entro i prossimi trent'anni!? Ciampiii...sveglia! Ma dove vivi? Entro i prossimi tre anni ci saranno i collassi, ma non del sistema. Quello è già collassato ma si continua a tenerlo in piedi con formule da voodo, buone solo per gli zombi. Al Ciampi, poi, non è mai piaciuta la "filosofia del patto generazionale". E allora tirala fuori tu sta' bacchetta magica senza patti generazionali. O hai paura che tuo figlio ti chieda soldi? Ma mica si sporca le mani l'oracolo di turno! No, lui non entra nelle questioni specifiche. Non segue quotidianamente la politica! Ma dico, stai scherzando o ci stai prendendo per il culo? Tu sei senatore. Come sarebbe che non segui quotidianamente la politica? Che cavolo ti paghiamo a fare? Parli della previdenza sociale vagheggiando, come se le persone potessero aspettare che tu prenda la tua congrua liquidazione e a tempo perso hai anche una parolina per i supermenager in USA. Guarda che fatti i dovuti paragoni, la tua paghetta da senatore che si interessa della politica a giorni alterni, mica scherza. Azeglio demerito Ciampi. Dimissioni. Subito.
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