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Dichiarazione di Francesco RUTELLI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo)  - Consigliere  Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: API) 


 

Ho diritto al dissenso

  • (25 febbraio 2009) - fonte: Il Manifesto - inserita il 02 marzo 2009 da 4331
    Intervista a "Il Manifesto" Presidente Rutelli, anche lei come D’Alema ai tempi di Veltroni? Denuncia che nel Pd chi dissente viene considerato uno che fa complotti o scissioni ? Superior stabat lupus … Non voltate la frittata. Mi limito a leggere i giornali. Per anni si è letto che Rutelli non avrebbe mai fatto il PD per restare nella Margherita centrista; dal giorno dopo, che sarei uscito dal PD. E ogni volta si sono lette le mie opinioni politiche piuttosto che per quelle che sono, in funzione di queste presunte strategie. Lei chiede “pari dignità” per le sue posizioni. Però ora, con Franceschini segretario, su temi come il testamento biologico non c’è più un orientamento prevalente nel Pd, c’è una “linea” che ammette libertà di coscienza. Cioè che ammette il dissenso. Me lo auguro, e non può che essere così. Secondo lei, i radicali che votano a favore dell'eutanasia dovrebbero essere espulsi dal gruppo del PD - e magari quelli che li appoggiano? Io penso di no. Dalla legge 40 ad oggi, c’è chi la sospetta di volersi accreditare come un referente delle gerarchie Vaticane nel Pd. Se è per questo, anche da prima. Ho avuto, da Sindaco di Roma, un rapporto eccezionale con Papa Wojtila. Ho curato l'organizzazione civile del Giubileo, che ha contribuito a migliorare molto Roma. E qualcuno ancora non mi perdona che mi sia sposato anche con rito religioso, in una cerimonia silenziosa dopo 16 anni di convivenza, di cui 13 di matrimonio civile. Come vede, gli indizi sono molti. Vado anche a Messa di domenica, nella mia parrocchia. Secondo lei sono irrecuperabile? Vada pure a amessa di domenica. Il sospetto però riguarda i giorni feriali. Binetti dice: “Il Pd sta andando da un’altra parte”. Europa ha scritto che Franceschini si sposta a sinistra. È d’accordo ? Mah, se Franceschini tonifica un pò l'elettorato di sinistra che ha votato per il PD non fa male. Avrà cura di non far scappare quello che ci rimane di elettori moderati e non politicizzati. Per arrivare a dodici milioni ce ne vogliono parecchi, non trova? Fra gli emendamenti Pd alla legge sul testamento biologico, non ha firmato quelli sul comma 2 dell’articolo due, che dice che non si possono mai disattivare i trattamenti medici. Il cuore della differenza fra Pd e Pdl. Ho firmato solo alcuni emendamenti che mi stanno a cuore (cure e rete delle cure palliative), per il semplice motivo che li ho ricevuti solo mezz'ora prima della scadenza dei termini. Vedrò, come tutti i miei colleghi, come votare quando arriveranno in Aula. A proposito della senatrice cattolica Dorina Bianchi, alcuni suoi colleghi non la ritengono adatta a ricoprire una carica di equilibrio come quella di capogruppo in commissione sanità. Non mi pare proprio disequilibrata (sic, ndr). Ci sono tante persone caratterizzate politicamente che occupano posizioni di responsabilità e sanno farlo benissimo tutelando il pluralismo e proponendo la sintesi politica. Il Professor Ignazio Marino dice che la sua proposta di dare al medico la facoltà di scegliere sul fine-vita è incostituzionale. Addirittura? Visto il caso Englaro, con i pareri diversi dei diversi medici curanti, a quale medico affiderebbe lei la decisione finale? Ma non si capisce che il galoppo dei cambiamenti scientifici comporta migliaia di casi ciascuno diverso dall'altro per il tratto di fine della vita? Che non essendoci più l'esperienza antropologica della morte "naturale" propria delle generazioni che ci hanno preceduto, si tratta di sfide terribilmente difficili, e che migliaia di ammalati, di anziani, di medici e di familiari sono già chiamati a risolverle ogni giorno nei nostri ospedali? La legge deve fissare dei principi, e per me è importante che tra questi non ci sia il diritto all'eutanasia, né esplicito né mascherato. Crede, come Binetti, che fra le proposte Pd ci sia il diritto all’eutanasia? Guardi, ogni caso è diverso. La vicenda Englaro è stata definita in maniera diversa. L’eccesso di definizione, in questa materia, è sbagliato. Torniamo al Pd. Lei smentisce chi le attribuisce l’intenzione di uscire verso una formazione di centro. Però ha scritto il “manifesto dei ceti medi” con Casini e non Veltroni. E ieri una sua collega a lei vicina, Lanzillotta, dice che con Tabacci è d’accordo quasi su tutto. Anch'io con Tabacci sono d'accordo quasi su tutto. Certo, non sono un uomo di sinistra. Ma ho scelto in tutta la mia vita politica di allearmi con la sinistra, e non con la destra, per i valori che mi animano. Da giovane radicale, da ambientalista e verde, come nella Margherita e nell'Ulivo, ho meritato rispetto, spero, per la mia onestà personale e per una collocazione politica di centro-centrosinistra. Meno di un anno fa, sono venuto in questa vostra redazione a spiegare perché sarebbe stato meglio avere a Roma un Sindaco tanto spaventosamente moderato, che ha dimostrato di saper amministrare la città e di farlo nell'interesse dei ceti popolari, piuttosto che uno di destra. I risultati li abbiamo visti. Io non mi pento - mentre ho difeso le "alleanze di nuovo conio" a livello nazionale, ovvero con chi condivida davvero un progetto di governo - di essermi alleato con la Sinistra Arcobaleno a Roma. E' una città dove il rischio di emersione di un radicalismo populista di destra contrapposto a uno di sinistra può far saltare la convivenza civile. Nei mesi scorsi lei ha aperto la discussione sulla collocazione europea del Pd. “mai nel Pse, neanche con il trattino” ha detto. Resta su questa posizione ? Non ho aperto nulla. Ho dato atto del mandato inequivocabile su cui abbiamo sciolto la Margherita, oltre che di convinzioni certo non solo mie. Lei pensa che una lista riferita al gruppo socialista raccoglierebbe alle Europee il 33% dei voti? Noi dobbiamo costruire un'alleanza e collaborazione con i socialisti e con tutti i riformisti e democratici pro-europei. Binetti parla anche di un “pressing” dentro il Pd su “noi diversi”. Lei si è lamentato del trattamento ricevuto dall’Unità, che è uno dei giornali del suo partito. Sente questo pressing anche su di lei? Su questo giornale campeggia la dizione "quotidiano comunista". Se 30 anni fa il PCI avesse posto un credente nella condizione di sentirsi ospite mal tollerato in un partito di massa e popolare, pur con le enormi differenze, allora, verso il "partito unico dei cattolici", non avrebbe mai ottenuto i successi che ha avuto. E non intendo solo quelli elettorali, ma quelli di radicamento sociale. La storia è cambiata, certo. Ma oggi non stiamo parlando della difesa dell'indissolubilità del matrimonio. Stiamo parlando delle nuove frontiere dell'umanesimo laico, che impongono di confrontarsi sul valore della vita degli ultimi, degli "imperfetti". Viviamo un tempo in cui si dà fuoco a un barbone sulla panchina di una stazione come un gioco di ragazzi. E la priorità della sinistra è per il "diritto di staccare la spina"? Per me è un diritto-dovere della società, invece, assicurarsi che migliaia di vecchi soli, che magari non hanno nessuno che aspetti la loro eredità, siano accuditi dignitosamente; e si stacchi loro la spina solo quando è certo che il loro percorso è terminato. Del resto, voi siete stati tra i pochi a riferire, e ve ne dò atto, che la mia posizione è per lasciare al medico l'ultima parola. E' ben diverso da quello che mi è stato dipinto addosso: imporre e obbligare sondini e tubi, torture per legge alle persone in coma vegetativo o in fin di vita. Vorrei, piuttosto, affrontare i rischi dello sfruttamento commerciale del DNA, l'impatto delle nuove droghe, i temi etici e sociali che dovrebbero spingere il centrosinistra a guidare questi cambiamenti. Più che sentire un 'pressing' nel PD, avverto un'assenza culturale. Imperdonabile, perché rischia di spostare a destra il senso comune prevalente nel popolo italiano sugli eventi e gli interrogativi ultimi dell'esistenza. Intervista a cura di Daniela Preziosi
    Fonte: Il Manifesto | vai alla pagina
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