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Dichiarazione di Alessandro SABIUCCIU

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Venezia (Partito: PRC) 


 

Boom di cassa integrazione e mobilità. «La situazione è a dir poco drammatica»

  • (30 marzo 2009) - fonte: la Nuova di Venezia e Mestre - Gianluca Codognato - inserita il 01 aprile 2009 da 31

    I numeri parlano chiaro. Fra gennaio e marzo i lavoratori veneziani iscritti nelle liste di mobilità sono 1.109.
    Altri 400 si aggiungeranno ad aprile. In tutto il 2008 questa cifra si è attestata a quota 3.131, con un boom fra ottobre e dicembre. In cassa integrati nei primi tre mesi del 2009 sono l’80 per cento di tutti quelli del 2008. Non solo. La cassa integrazione straordinaria, sempre a fine dello scorso anno, contava 777 lavoratori. Fra gennaio e marzo 2009 siamo già a quota 1.061, più 134 posizioni in via di definizione. In un trimestre, insomma, la Cigs è già cresciuta del 55 per cento rispetto a tutto l’anno precedente.

    «La situazione è a dir poco drammatica - avverte Alessandro Sabbiucciu, assessore provinciale al Lavoro - E altre province come Treviso e Vicenza sono messe molto peggio di noi. Servono comunque interventi straordinari, soprattutto per rivitalizzare il mercato interno dopo il crollo dell’export». Inutile in questo contesto parlare di settore in crisi. La recessione è generale. Anche se «le difficoltà nel comparto delle costruzioni penalizzano le tante produzioni che vi sono legate».

    I dati del Centro per l’impiego di Venezia sono per certi versi inquietanti. Nel 2008 le iscrizioni nelle liste di mobilità rispetto al 2007 sono cresciute del 57 per cento (da 1.994 a 3.131), lo stock dei disoccupati del 35 per cento (da 44.291 a 59.793), le nuove iscrizioni alle liste di disoccupazione del 48 per cento (da 12.271 a 18.162).
    A questo punto «è allucinante sentire le dichiarazioni del presidente Berlusconi - continua Sabbiucciu - che invita la gente a lavorare di più. Bisogna pensare a un piano di intervento straordinario. La crisi è globale e l’export è crollato. Per continuare a sopravvivere bisogna rivitalizzare il mercato interno». Per quanto riguarda i cassintegrati «non si pensi a loro come a una casta di privilegiati rispetto a chi non può contare neppure su uno stipendio minimo. La riduzione drammatica del potere d’acquisto condiziona tanto il pagamento del mutuo quanto la spesa alimentare». Intanto i centri per l’impiego in questi tre mesi registrano il record di «dichiarazioni di immediata disponibilità», persone che hanno perso il lavoro e che si rendono disponibili subito per un altro. Tanto per intenderci, a gennaio 2007 se ne contavano 1.573, l’anno scorso 1.581 e a gennaio di quest’anno 2.252, il 42 per cento in più dell’anno prima.

    Cosa fare, dunque, per bloccare questo trend disastroso? «Anzitutto - spiega ancora l’assessore provinciale - per evitare licenziamenti di massa a partire dal prossimo settembre, quando cioè scadranno le prime casse integrazioni accordate a settembre 2008, bisognerebbe portare la Cig da 12 a 24 mesi. Assurdo poi non detassare la cassa integrazione e la mobilità. In questo contesto, si devono anche bloccare i licenziamenti e prevedere ammortizzatori sociali per tutti. In prospettiva, oltre a obbligare le banche e tirare fuori un po’ di quattrini, bisognerebbe procedere con le opere pubbliche e le infrastrutture. Non il ponte sullo Stretto, ma la messa a norma della rete degli acquedotti.

    Sabbiucciu interviene anche sul piano-casa. «Dovrebbe essere indirizzato verso l’abbattimento degli edifici fatiscenti e la realizzazione di case popolari. Allora avrebbe un senso. Altrimenti si propone solo come opportunità per compiere nuovi abusi».

    Fonte: la Nuova di Venezia e Mestre - Gianluca Codognato | vai alla pagina

    Argomenti: disoccupazione, veneto, mobilità, disoccupati, cassa integrazione, crisi economica, provincia di Venezia, piano casa | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 01 aprile 2009 da 861
    C'è chi dice che c'è occupazione. Anzi, Berlusconi che si è accorto che la crisi è globale, dice comunque che bisogna lavorare di più. Parla ancora di detassare gli straordinari quando gli "ordinari" sono spariti da un bel pezzo. Vorrei dire al cav. Berlusconi, o al sig. Galan, che se sanno dov'è l'occupazione ce lo dicano. Magari lo scrivano anche in questo sito, nelle pagine loro dedicate.

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