L’offerta di giardini scolastici non è omogenea tra le città #conibambini

I giardini scolastici hanno un valore educativo insostituibile, ma oggi la loro diffusione è molto disuguale sul territorio nazionale. Nelle città del sud l’offerta di verde per minore è spesso inferiore alla media.

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Il verde nelle scuole è spesso sottovalutato e, di conseguenza, sottoutilizzato. Si tratta invece di uno strumento importante nelle politiche di contrasto alla povertà educativa.

L’offerta di giardini scolastici non è omogenea sul territorio nazionale. Sono le città del sud ad avere una minore disponibilità di spazi verdi negli istituti.

5,3 i metri quadri per minore di giardini scolastici presenti nelle scuole delle città del sud. Meno della media nazionale (7,9) e la metà del nord (10,6).

In precedenti approfondimenti, abbiamo spesso sottolineato le differenze in termini di opportunità educative tra le aree del paese. Dalle mense scolastiche al tempo pieno, dagli asili nido ai centri di aggregazione, dalle palestre ai trasporti per gli studenti.

A questi si aggiunge il divario sui giardini scolastici, non meno importante. La letteratura internazionale e le linee guida esistenti in materia indicano chiaramente come il verde in ambito scolastico abbia una funzione sociale ed educativa che va molto oltre quella puramente estetica.

Approfondiamo perché sono così importanti per bambini e ragazzi, in quali città sono maggiormente diffusi rispetto ai minori residenti e cosa possono fare le scuole per potenziarne l’utilità, quando presenti.

Uno strumento educativo insostituibile e sottoutilizzato

Nello stilare le linee guida per le future scuole innovative, il gruppo di lavoro nominato dal ministero dell’istruzione ha dedicato un capitolo alla valorizzazione degli spazi dentro e fuori dall’edificio scolastico.

Il documento indica la potenzialità educativa degli spazi verdi di pertinenza delle scuole, osservando come restino ancora sottoutilizzati nel contesto italiano.

L’ambiente esterno è il luogo di elezione per fare esperienza non solo legata al contesto naturale (il contatto con la terra, l’osservazione dei fenomeni meteo, la coltivazione), ma anche come prolungamento degli ambienti interni. Spazi all’aperto dovrebbero essere facilmente accessibili dalle aule, ma anche da laboratori, biblioteche, spazi comuni e di ristorazione, in una sorta di continuità d’uso che ne faciliti l’appropriazione

L’impostazione del gruppo di lavoro, del resto, è coerente con la letteratura internazionale che ormai da anni ha evidenziato il valore educativo dei giardini scolastici.

Nel 2022 Unicef ha pubblicato un documento di lavoro che identifica alcuni aspetti strategici nell’estensione del verde scolastico.

Cortili e spazi verdi delle scuole offrono un luogo ideale per fare educazione ambientale o allo sviluppo sostenibile. Con potenzialità enormi anche di integrare e arricchire la didattica con attività curricolari ed extracurricolari. Ma anche al netto di queste possibilità di valorizzazione, vi sono riscontri che il beneficio potrebbe essere comunque positivo.

Secondo alcuni studi (…) gli studenti delle scuole superiori che dalla propria aula riescono a vedere uno spazio verde ottengono risultati migliori nei test per valutare l’attenzione, mentre i bambini che vivono nelle vicinanze di aree verdi hanno una migliore capacità di affrontare eventi stressanti.

Un contributo ulteriore è quello dato dalla valorizzazione di questi spazi anche per l’utilizzo da parte delle comunità locali. In particolare per la fruizione di famiglie e bambini anche al di fuori dell’orario scolastico. Un ruolo cruciale, specialmente nei territori dove sono carenti spazi verdi curati e dotati di servizi.

I divari nell’offerta di giardini scolastici

Come abbiamo avuto modo di approfondire, sono ampie le distanze tra i capoluoghi italiani in termini di dotazione di verde pubblico.

Questi stessi divari si riscontrano anche nella disponibilità di giardini scolastici rispetto ai bambini e ragazzi residenti. In media sono 7,9 i metri quadri di giardini scolastici per minore nei capoluoghi di provincia italiani. Spiccano le città settentrionali, con in media 10,6 metri quadri per abitante con meno di 18 anni. In particolare quelle del nord-est (12,5), ma anche quelle dell’Italia nord-occidentale superano la media nazionale (9,1).

12,5 i metri quadri per minore di giardini scolastici presenti nelle scuole delle città del nord-est.

Nelle città del centro Italia sono 6,7 i metri quadri per minore, mentre nel mezzogiorno scendono a 5,3. In particolare 6 mq nelle isole e meno di 5 (4,9 mq) nel sud continentale.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 22 Febbraio 2023)

Osservando i dati delle singole città, superano i 20 metri quadri di giardini scolastici per minore residente 4 capoluoghi. Verona, prima con 26,5 mq, Carbonia (Sardegna) con 21,4 e le lombarde Como e Brescia, rispettivamente con 20,5 e 20,2.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: mercoledì 22 Febbraio 2023)

Sono 3 invece le città dove risulta – in base ai dati del 2021 – meno di un metro quadro di verde scolastico per minore residente. Due siciliane Messina (0,6) e Trapani (0,8) e la pugliese Trani (0,9). Poco sopra la vicina Barletta (1,2) e due capoluoghi liguri, Genova (1,2) e Imperia (1,3).

In un’Italia settentrionale che ha una maggiore densità di giardini scolastici, le città della Liguria – con l’eccezione di La Spezia (8,3) – spiccano per una diffusione molto minore rispetto alla media.

2,3 mq per minore nelle città liguri. Molto meno della media del nord Italia (10,6).

Come valorizzare i giardini scolastici

Differenze così ampie nella dotazione di giardini da parte delle scuole indicano un aspetto di cui gli investimenti in edilizia scolastica dovranno occuparsi, seguendo le raccomandazioni del documento del gruppo di lavoro per le nuove scuole.

Tuttavia la dotazione attuale, quando disponibile, può già oggi essere maggiormente valorizzata. Le scuole, con il supporto delle istituzioni locali e nazionali e delle comunità educanti, possono adottare l’insieme di interventi consigliati dalle linee guida di Unicef.

5 gli interventi consigliati da Unicef per la valorizzazione del verde in scuole e asili.

Il primo punto riguarda la manutenzione del verde scolastico. Conservare, migliorare, creare e mantenere spazi verdi accessibili e sicuri fuori dagli edifici scolastici è ovviamente la condizione imprescindibile. Su questa premessa, è possibile prevedere e aumentare le attività da svolgere all’aperto: dall’educazione ambientale alle normali attività ricreative.

Le ultime due raccomandazioni riguardano il coordinamento da trovare con i soggetti al di fuori della scuola, attivando la rete della comunità educante. In primo luogo, il necessario sostegno economico per la valorizzazione del verde che può arrivare da amministrazioni locali, istituzioni pubbliche e private. In secondo luogo, la collaborazione da ricercare con le comunità locali sia per mantenere gli spazi, sia per farli vivere anche al di fuori dell’orario scolastico.

Si tratta di interventi, in alcuni casi piccoli, in altri più complessi, in grado di potenziare molto le opportunità educative di ragazze e ragazzi. Soprattutto nei territori dove ve ne sono di meno e il verde pubblico è più carente.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al verde urbano nelle città sono di fonte Istat e sono aggiornati al 2021.

Foto: Amanda Mills, USCDCP (Pixnio) – Licenza

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