Il valore educativo dei giardini scolastici #conibambini

I giardini scolastici e gli spazi verdi esterni alla scuola hanno un grande potenziale educativo. Vediamo in quali città sono più diffusi rispetto agli alunni e ai minori residenti.

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I giardini scolastici e gli spazi verdi esterni alla scuola, se valorizzati, possono avere un grande valore aggiunto per i bambini e i ragazzi. Offrono un luogo di incontro, di gioco e di socialità durante la ricreazione.

Ma hanno anche un ulteriore potenziale educativo da non sottovalutare. Cortili, giardini e spazi esterni possono essere inseriti nella programmazione scolastica: dalla pratica sportiva ad attività didattiche all’aperto come orti, laboratori e aule verdi.

Aspetti su cui la letteratura internazionale sull’edilizia e la progettazione scolastica insiste molto. L’uso continuativo e partecipato del “verde scolastico”, e in generale degli spazi fuori dalla scuola, offre opportunità educative a tutto tondo.

Il verde, progettato e realizzato in continuità o facilmente accessibile dagli spazi della didattica quotidiana, può assumere valore anche per l’educazione ambientale e alimentare dei giovani.

Per queste ragioni il non utilizzo degli spazi esterni delle scuole è assimilabile ad un vero e proprio spreco. Sia per le ragazze e i ragazzi, ma anche per l’intera comunità educante e per lo stesso territorio in cui si trova la scuola.

Il ruolo dei giardini scolastici nelle città

Nelle città maggiori, e soprattutto nei quartieri più carenti di verde, è ancora più importante la presenza di giardini scolastici. Un aspetto spesso sottovalutato, purtroppo.

In quasi tutti i casi questi spazi [cortili e giardini scolastici, ndr] svolgono ruoli marginali come luoghi di scambio fra la scuola e la strada, spesso sono dei “vuoti” senza identità, nella migliore delle ipotesi fungono unicamente da contenitori per una “ricreazione” limitatissima in tempo e poco programmata. Per l’istituzione scolastica il cortile non è un “luogo d’apprendimento” e per il quartiere il cortile, semplicemente, “non esiste”.

Del resto, è la presenza stessa di aree verdi nelle scuole a cambiare molto, da comune a comune. Lo vediamo calcolando i metri quadri di giardini scolastici rispetto al numero di alunni delle scuole.

Come tendenza nazionale, ai primi posti spiccano soprattutto alcuni capoluoghi del centro-nord e sardi. Le città con più giardini scolastici per alunno sono Nuoro e Pistoia (circa 20 metri per alunno). Seguono, tutte con più di 15 metri quadri per minore, Carbonia, Torino, Bologna, Forlì, Reggio nell’Emilia, Lodi, Ancona e Ravenna.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 18 Dicembre 2019)

Agli ultimi 10 posti per presenza di giardini scolastici rispetto agli studenti, tutti comuni del mezzogiorno e due liguri: Messina, Vibo Valentia, Trapani, Trani, Imperia, Avellino, Brindisi, Genova, Isernia e Reggio Calabria.

3 i capoluoghi dove i giardini scolastici sono meno di un metro quadro per alunno. Si tratta di Messina, Vibo Valentia e Trapani.

Giardini scolastici meno presenti nelle città del sud

I dati appena visti fanno emergere una tendenza: i metri quadri di giardini scolastici per alunno sono più bassi nei capoluoghi meridionali.

I dati disponibili mostrano che nei comuni capoluogo italiani in media ci sono circa 8,5 metri quadri per alunno. Una cifra che varia tra le diverse aree del paese. Nell'Italia centro-settentrionale il dato è più in linea con la media nazionale. Nelle scuole dei capoluoghi del nord ci sono circa 11 metri quadri di giardini scolastici per alunno. Nel centro Italia il dato è sostanzialmente in linea con quello nazionale (8,7 metri quadri).

I dati si riferiscono ai soli capoluoghi di provincia.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 18 Dicembre 2019)

Nell'Italia meridionale i metri quadri per alunno nelle scuole dei capoluoghi sono circa 6. Una media che però non è identica all'interno delle singole macroaree.

A livello regionale, i capoluoghi del Piemonte sono quelli con più giardini scolastici per alunno. In questa regione, nelle scuole delle città sono presenti quasi 15 metri quadri per alunno. Seguono Toscana, Emilia Romagna e Sardegna.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 18 Dicembre 2019)

Il dato dell'isola mostra come all'interno della macroarea "mezzogiorno" la presenza di giardini scolastici sia molto variabile. Sardegna e Molise superano la media nazionale per i capoluoghi, in controtendenza con il dato complessivo visto in precedenza.

Ma agli ultimi posti della classifica compaiono soprattutto le regioni del sud, con l'eccezione della Liguria. I capoluoghi calabresi in media sono quelli con meno giardini scolastici per minore (2,2 metri quadri per studente).

I giardini scolastici in relazione al verde pubblico

Un ulteriore dato da porre all'attenzione è il rapporto tra i giardini scolastici e il resto del verde pubblico esistente sul territorio.

Questo vale soprattutto per le città e per i quartieri con meno spazi verdi. Dove il verde pubblico è carente, la presenza di scuole dotate di giardini può essere ancora più importante.

Se manca il verde pubblico, i giardini scolastici diventano una risorsa ancora più preziosa per i bambini.

Per valutare questo aspetto, dobbiamo ricostruire il verde urbano per minore nei capoluoghi. Per verde urbano si intende, in base alla definizione dell'istituto di statistica, il "patrimonio di aree verdi, disponibili per ciascun cittadino, presente sul territorio comunale e gestito (direttamente o indirettamente) da enti pubblici". Comprende giardini pubblici, ville, parchi, verde attrezzato di quartiere, ma anche le aree verdi di arredo urbano, gli orti urbani e - per l'appunto - i giardini scolastici.

Nei capoluoghi italiani ci sono oltre 500 milioni di metri quadri censiti come verde urbano (nelle diverse categorie citate). Rapportati ai 2,7 milioni di minori residenti negli stessi comuni, significa una media di 196 mq per ogni abitante tra 0 e 17 anni.

195,81 metri quadri di verde urbano per residente tra 0 e 17 anni nei capoluoghi italiani.

Rispetto a questo dato, i 7,2 mq di giardini scolastici per minore rappresentano il 3,68% del verde urbano. Un'incidenza che nell'Italia settentrionale è sensibilmente più alta.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 18 Dicembre 2019)

Da notare come nel mezzogiorno il verde urbano complessivo non differisca eccessivamente dal dato del nord: 201 mq per minore contro 209. Ma rispetto ai soli giardini scolastici, i capoluoghi meridionali (e quelli del centro) restano indietro: 5,18 mq per residente 0-17 contro i 9,23 del nord.

In percentuale, significa che al nord il 4,42% del verde urbano è costituito dalle aree verdi di pertinenza delle scuole, mentre al sud la quota scende al 2,57%.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sulle aree verdi sono i dati ambientali di Istat, quelli sugli alunni è il Miur.

Foto credit: Biologia Tor Vergata

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