L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Liguria #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Liguria e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche la Liguria, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Liguria nel 2020 sono 8.572 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 27mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 31,7%, al di sopra della media nazionale (27,2%) e poco distante dalla soglia del 33% fissata in sede Ue.

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è la città metropolitana Genova con 35,5 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di La Spezia (30,2%) e Savona (29,7%), entrambi attorno al 30%. Più distanziata Imperia (20,8 posti ogni 100 residenti 0-2 anni).

Nel confronto tra i capoluoghi, spiccano il comune di Genova (37,4%) e quello di La Spezia (36,4%). La città di Savona si attesta poco sotto il 30%, mentre nel comune di Imperia è offerto meno di un posto ogni 4 minori di 3 anni (23,1%).

Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, a Sanremo l’offerta copre il 30,1% dell’utenza potenziale e a Rapallo il 27%. Superano la soglia europea Chiavari (35%), Albenga (39,3%) e Sarzana (36,9%). Più distante Ventimiglia (17,2%).

Complessivamente, in Liguria il 39,3% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. Una quota che varia dal 55,2% della città metropolitana di Genova (dove quindi il servizio è distribuito in modo più omogeneo) al 18,2 % di Imperia (dove meno di un comune su 5 offre il servizio).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Liguria dovrebbero arrivare con il nuovo bando 65,3 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 2,7% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la provincia di Savona (22,7 milioni), seguita da Imperia e Genova (circa 17 milioni ciascuna) e da La Spezia (8 milioni).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 46 progetti. Di questi, 13 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 33 come riserva. Per 3 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è un intervento di demolizione e ricostruzione di asili nido per il comune di Borghetto Santo Spirito (Savona). Un intervento del valore inizialmente previsto di circa 5 milioni di euro.

La costruzione di nuove scuole 

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 3 previste in Liguria.

Il 62,2% degli edifici scolastici in Liguria presenta quindi questo tipo di accorgimenti, più della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre in provincia Savona la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 76,65%, nella provincia di Imperia e nella città metropolitana di Genova si attesta al 56% circa.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spiccano La Spezia (69,81% del patrimonio scolastico con accorgimenti per il risparmio energetico), Savona (74,19%) e Rapallo (70%). Quota più bassa nel capoluogo regionale (50,23%), così come a Sanremo (43,75%) e Imperia (55,56%). Attorno al 30% Chiavari e Albenga, mentre dati più elevati si registrano a Ventimiglia (60%) e Sarzana (69,23%).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 3 le aree individuate per la Liguria, per un totale di 5.266,7 mq e un importo complessivo richiesto di quasi 11,5 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Due terzi degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderanno edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola secondaria di I grado – Peterlin (comune di Vado Ligure), una demolizione edilizia con delocalizzazione per cui sono stati richiesti 4,7 milioni di euro, per un totale di circa 2.400 metri quadri. A seguire, la demolizione con ricostruzione sul posto della scuola secondaria di I grado – Mario Fontana (comune di La Spezia), un intervento da 4,1 milioni da circa 1.762 metri quadri. L’ultimo intervento previsto è quello per la scuola primaria – Sandro Pertini, nel comune di Spotorno, in provincia di Savona.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Liguria il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 12,9%. Un dato in linea con la media nazionale e a quasi 4 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.

Dati che sono l’esito di forti divari educativi negli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 47,1% degli studenti liguri di III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa. La quota più bassa nella città metropolitana di Genova, dove il 35,8% degli studenti di III media si concentra nei 2 livelli più bassi di apprendimento in italiano.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Liguria, sono destinate a 76 istituti, per un totale di 11,65 milioni di euro. Si tratta del 2,33% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Genova, con 30 istituti finanziati.

Hanno sede nel capoluogo i 4 istituti più finanziati: l’Is Vittorio Emanuele II – Ruffini (322.421,11 euro), l’Ipssa Bergese (273.812,94 euro), l’Ipssa M. Polo (273.234,87 euro) e l’Ipsis Gaslini-Meucci (255.959,53 euro). Seguono l’Iis Mazzini-Da Vinci di Savona (248.395,04 euro), il “G. Casini” di La Spezia e l’Iiss Falcone di Loano (questi ultimi con circa 240mila euro ciascuno).

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Nidi e poli per l’infanzia Liguria

Nuove scuole Liguria

Piano dispersione (I tranche) Liguria

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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