Le scadenze del terzo trimestre nell’incertezza sul governo #OpenPNRR

Con la caduta dell’esecutivo e il voto il 25 settembre, non è chiaro come procederà l’attuazione del Pnrr. A partire dalle scadenze da conseguire tra luglio e settembre, ma anche da quelle previste entro la fine del 2022, quando dovremo richiedere all’Ue la terza tranche di finanziamento.

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Lo scorso 1 luglio è iniziato il terzo trimestre del 2022. Questo significa che il governo italiano è tenuto a completare, entro la fine di settembre, le nuove scadenze previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il cronoprogramma del Pnrr prevede il raggiungimento di milestone e target alla fine di ogni trimestre fino al 2026. Vai a "Cosa sono le milestone e i target del Pnrr"

4 scadenze europee da conseguire nel terzo trimestre 2022. Cioè le uniche che saranno poi sottoposte alla verifica dell’Ue.

A queste 4 si aggiungono 26 scadenze tra quelle del fondo complementare e quelle del Pnrr di rilevanza italiana, entrambe escluse dai controlli della commissione. Senza dimenticare gli interventi in ritardo, sia europei che italiani, che andavano completati in trimestri precedenti. In ogni caso va sottolineato che l’arco temporale luglio-settembre è il meno carico di impegni di tutto il 2022.

Se il numero di scadenze da raggiungere non è quindi così sfidante di per sé, grandi incertezze sull’attuazione futura del Pnrr derivano dalla fase politica in corso. Dopo la caduta del governo Draghi e la prospettiva di andare a elezioni legislative il 25 settembre, l’esecutivo è attualmente in carica solo per il disbrigo degli affari correnti. Una condizione che potrebbe limitarne le attività, comprese quelle legate alla realizzazione del Pnrr. Anche se questa rientra esplicitamente nel perimetro definito dal governo per la gestione dei prossimi mesi.

Dopo le elezioni poi un nuovo governo – che non è per niente scontato si formi senza ostacoli e in tempi brevi – si troverebbe a dover affrontare in corsa il conseguimento delle scadenze del quarto trimestre, le più numerose del 2022. Per arrivare alla fine dell’anno nelle condizioni di richiedere la terza tranche di finanziamenti a Bruxelles. Per non parlare poi – andando anche oltre il perimetro del Pnrr – dei numerosi e fondamentali impegni che l’esecutivo sarà tenuto a svolgere all’inizio della sua attività. Primo su tutti, la legge di bilancio da votare entro la fine dell’anno.

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Il monitoraggio delle scadenze del terzo trimestre

Tornando agli interventi da conseguire, sono in totale 30 quelli previsti tra luglio e settembre. Come abbiamo appena visto, solo 4 sono scadenze europee, mentre 26 di rilevanza italiana.

11 su 26 le scadenze italiane che monitoriamo in quanto particolarmente rilevanti. Di queste, 1 è del Pnrr e 10 sono del fondo complementare.

Il monitoraggio sulle scadenze di rilevanza italiana da parte del governo presenta molte lacune. Non è facile reperire informazioni a riguardo, la comunicazione è scarsa e c’è meno attenzione a completare questi interventi nei tempi. Questo perché non sono sottoposti al controllo della commissione europea e quindi non sono essenziali per la ricezione dei fondi.

Tuttavia si tratta di interventi importanti, soprattutto nel caso del fondo complementare, alimentato da risorse statali sulle quali ci si aspetterebbe una maggiore e non minore attenzione. Ci auspichiamo in futuro più trasparenza e più dati da parte del governo su questo fronte, così come su tutto il percorso di attuazione del Pnrr.

15 le scadenze del terzo trimestre che monitoriamo: tutte le 4 europee del Pnrr, 1 italiana sempre del Pnrr e 10 del fondo complementare.

I temi e lo stato di attuazione degli interventi

Oltre alla suddivisione già descritta tra europee e italiane, va sottolineato che che le 15 scadenze sono tutte classificate come milestone, cioè obiettivi qualitativi. E riguardano – esclusivamente o in parte – i seguenti temi: infrastrutture (9 interventi), transizione ecologica (6), inclusione sociale (2), impresa e lavoro (1), digitalizzazione (1).

FONTE: elaborazione e dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: mercoledì 20 Luglio 2022)

Sull'attuazione di queste milestone, come si evince dal grafico, sono già 2 quelle completate. Si tratta dell'approvazione della strategia di investimento del fondo per i piani urbani integrati e della definizione di una serie di progetti negli ambiti territoriali sociali. Entrambe sono associate a misure del Pnrr e sono rispettivamente di rilevanza europea la prima e di rilevanza italiana la seconda.

Sono legati al fondo complementare, invece, i 2 interventi considerabili a buon punto. Da un lato, la pubblicazione dei bandi di gara per progetti di rigenerazione delle aree colpite da sisma. Dall'altro, l'assegnazione delle risorse per il rinnovo del materiale rotabile.

La quasi totalità delle scadenze risulta comunque in corso. Un dato assolutamente in linea con il cronoprogramma, che prevede ancora 2 mesi di tempo per completare tutti gli interventi previsti.

Le scadenze in ritardo

Tuttavia, come accennato in precedenza, l'esecutivo non è chiamato a completare solo le milestone previste da qui alla fine di settembre. È fondamentale infatti ricordare che sono ancora in sospeso, e quindi in ritardo, una serie di interventi che andavano conseguiti nei trimestri passati.

5 le scadenze europee che risultano in ritardo, al 20 luglio 2022.

Questi interventi andavano completati nel secondo trimestre, cioè entro il 30 giugno 2022. I motivi del loro ritardo sono perlopiù da ricercare nella mancata pubblicazione in gazzetta ufficiale dei decreti a essi associati. Un passaggio tuttavia necessario alla loro entrata in vigore e quindi alla formalizzazione del loro conseguimento. Nonostante ciò - come abbiamo raccontato in un articolo precedente - l'Italia ha già inviato a Bruxelles la richiesta per ricevere la seconda tranche di finanziamento. Insieme alla documentazione che dovrebbe dimostrare il raggiungimento di tutte le scadenze. Ora non resta che attendere la valutazione della commissione europea a riguardo.

Infine, alle 5 milestone Ue si aggiungono ben 17 scadenze di rilevanza italiana in ritardo, oggetto del nostro monitoraggio. Di queste, 9 sono associate al fondo complementare e 8 al Pnrr.

L'impatto della crisi di governo

Come abbiamo anticipato all'inizio di questo articolo, l'attuale fase politica rischia di impattare duramente sulla realizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Il governo è ora in carica solo per il disbrigo degli affari correnti. Questo implica un limitato margine di manovra, rispetto per esempio all'esame di nuovi disegni di legge o all'approvazione di decreti legislativi. Tuttavia, nel caso delle dimissioni del governo Draghi, il presidente della repubblica Mattarella ha sottinteso un perimetro piuttosto ampio per l'operatività dell'esecutivo. Ciò al fine di contrastare gli effetti della crisi economica, la recrudescenza del coronavirus e anche di portare a compimento le scadenze relative al Pnrr.

Se da un lato Mattarella ha riconosciuto che i poteri di un governo dimissionario sono comunque soggetti a delle limitazioni, dall’altro ha affermato come quest’ultimo abbia tutti gli strumenti per operare. Vai a "Che cosa significa “disbrigo degli affari correnti”"

Il raggio d'azione del nuovo esecutivo

Ma al di là di quello che l'esecutivo riuscirà a portare a termine da qui fino alla fine della sua attività, l'incognita maggiore sulla realizzazione del piano resta legata all'approccio che avrà il nuovo governo. Il quale innanzitutto si troverebbe, subito dopo l'insediamento, a dover gestire almeno le 51 scadenze europee previste tra ottobre e dicembre 2022. Il mancato conseguimento di questi interventi nei tempi stabiliti, implicherebbe infatti l'esito negativo della verifica della commissione europea e quindi l'impossibilità per il nostro paese di ricevere la terza tranche di fondi.

Inoltre, l'altro gravoso impegno che il neo esecutivo si troverà ad affrontare nell'immediato sarà la legge di bilancio, che ha forti implicazione per il Pnrr ma non solo.

Entro il 20 ottobre il governo presenta al parlamento il disegno di legge di bilancio, contenente la manovra triennale di finanza pubblica. La legge di bilancio deve essere approvata entro il 31 dicembre. Vai a "Come funziona il ciclo di bilancio"

Infine, al di là degli impegni del Pnrr già definiti e in corso, va ricordato che il nuovo esecutivo potrà proporre a Bruxelles una serie di modifiche all'agenda stabilita dal governo Draghi. Un'operazione che rischia di causare ulteriori ritardi e criticità, ma non di stravolgere completamente il piano. Almeno su alcuni temi specifici su cui l'Ue ha posto già in origine dei limiti precisi al raggio di azione degli esecutivi.

37% la quota di risorse Pnrr che ogni paese è tenuto a destinare al raggiungimento degli obiettivi Ue di contrasto al cambiamento climatico.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Flickr Slices of Light

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