Perché ancora mancano dati affidabili sul Pnrr #OpenPNRR

Con una circolare della ragioneria generale dello stato, il governo ha fatto sapere che il sistema per il monitoraggio del Pnrr entrerà a pieno regime solo alla fine di luglio. A oggi quindi non è ancora possibile avere un quadro dettagliato della situazione.

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Lo scorso 20 aprile avevamo annunciato l’invio al governo di una richiesta di accesso agli atti affinché rendesse pubblici tutti i dati relativi al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In questo documento lamentavamo la mancanza di una serie di informazioni fondamentali per comprendere a pieno l’impatto del piano sul nostro paese e il suo effettivo stato di attuazione. Il 13 maggio l’esecutivo ha fornito la propria risposta e contestualmente ha pubblicato una serie di dati in formato aperto, disponibili nel “Catalogo open data” del portale Italia domani.

Come abbiamo già spiegato approfonditamente in un precedente articolo però, la risposta del governo risulta insoddisfacente. Sono ancora molte infatti le informazioni a oggi non disponibili. Tra queste, la quantità di risorse già erogate e il loro riparto territoriale, il quadro degli importi suddivisi su base annuale e dati aggiornati in maniera puntuale sullo stato di avanzamento delle scadenze. Nella sua risposta tuttavia l’esecutivo aveva affermato di aver già pubblicato tutti i dati in suo possesso.

Si fa presente che tutti i dati disponibili presso la scrivente amministrazione relativi alla programmazione e attuazione del Pnrr e Pnc sono pubblicati sul portale ItaliaDomani.

Questa risposta ha destato più di una perplessità. I dati che chiediamo dovrebbero essere disponibili in qualche modo perché, tra l’altro, devono essere comunicati agli organi di controllo della commissione europea. Per questo abbiamo deciso di presentare una richiesta di riesame della nostra istanza.

Il sistema di monitoraggio del Pnrr non è ancora operativo.

In effetti, successivamente all’invio di tale richiesta, la ragioneria generale dello stato (Rgs) ha diffuso una circolare con cui fornisce una serie di indicazioni molto rilevanti a proposito dell’avvio del sistema di monitoraggio. In base a quanto affermato da Rgs molti dei dati che ancora mancano e di cui da mesi chiediamo la pubblicazione dovrebbero finalmente essere resi disponibili. Si conferma quindi un netto ritardo su questo fronte rispetto ai programmi.

Inoltre, il nuovo sistema di monitoraggio sarà operativo soltanto a partire dalla fine di luglio, quindi dopo l’invio a Bruxelles della relazione relativa a quanto fatto nel primo semestre nel 2022. E non è detto che tutte le informazioni saranno poi rese disponibili per il monitoraggio dei cittadini. Su questo sarebbe opportuno un chiarimento da parte dell’esecutivo.

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Cosa manca a oggi, misure e risorse

Tra gli elementi più rilevanti che ancora mancano all’appello, notiamo che non sono presenti a oggi informazioni sulle risorse del Pnrr e del fondo complementare che sono già state erogate per le diverse misure e sotto-misure del piano. Inoltre, dai dati disponibili non è possibile conoscere gli importi stanziati su base annuale per ogni singolo intervento. Si tratta di una mancanza piuttosto grave perché il confronto tra gli importi previsti annualmente e quelli già erogati fornirebbe un’indicazione, per quanto parziale, sullo stato di avanzamento degli investimenti previsti.

Sempre rimanendo nell’ambito delle informazioni sulle misure, non è specificato in nessun modo in che percentuale ogni riforma e ogni investimento del Pnrr contribuisce alle 3 priorità trasversali del piano: parità generazionale, uguaglianza di genere e riduzione del divario di cittadinanza. A oggi infatti conosciamo quali misure interverranno a sostegno di queste priorità, ma non è possibile quantificarne l’impatto in termini economici.

3 i filoni su cui mancano informazioni: anagrafica delle misure, avanzamento delle scadenze, progetti finanziati.

Stesso discorso vale anche per i cosiddetti Flagship programs (progetti faro). Si tratta di 7 aree di intervento che la commissione Ue ha individuato come particolarmente rilevanti e per le quali ha caldamente raccomandato agli stati membri di prevedere interventi specifici. Tra queste vi sono la promozione delle energie rinnovabili, l’efficientamento energetico degli edifici, il potenziamento delle connessioni internet e la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

Progetti

Strettamente collegato al tema delle misure vi è poi quello dei progetti finanziati. In questo caso alcune informazioni sono disponibili. Il problema è che la base dati pubblicata su Italia domani risale al 31 dicembre 2021. In base a questi dati emerge che gli interventi ammessi a finanziamento sono stati complessivamente 5.246. Tali progetti fanno riferimento solamente a 3 misure: assistenza tecnica per la Pa, rifinanziamento del fondo 394/81 e hub del turismo digitale.

Per quanto riguarda i progetti associati alle prime due misure la granularità del dato arriva al livello comunale. Nel terzo caso invece l’investimento ha portata nazionale e non è quindi territorializzabile.

In base ai dati su Italia domani, solo per 2 misure è possibile conoscere la territorializzazione delle risorse.

Fatta eccezione per le 3 misure citate quindi, apparentemente, tutti gli altri investimenti del Pnrr non avrebbero portato all’approvazione di progetti. Eventualità piuttosto improbabile. Infatti da uno dei file pubblicati si evince che sono invece 38 le misure per cui sono stati stanziati fondi per “progetti in essere”, di cui tuttavia non c’è alcuna traccia.

Anche in questo caso infine, come già visto per l’anagrafica degli investimenti, mancano indicazioni sulle risorse già erogate.

Scadenze

Continuano ad essere carenti anche le informazioni sullo stato di avanzamento delle diverse scadenze. A oggi infatti su Italia domani sono presenti solamente i dati relativi al 2021.

Ogni misura contenuta nel Pnrr deve essere completata rispettando un rigido cronoprogramma che prevede il raggiungimento di scadenze intermedie e finali. Queste si suddividono in obiettivi (target) e traguardi (milestone). Vai a "Cosa sono le milestone e i target del Pnrr"

Alcuni documenti ufficiali sono stati pubblicati anche relativamente alle scadenze da conseguire entro il primo semestre del 2022. Ma non sempre in tali fonti si riesce a trovare un’indicazione chiara e inequivocabile sul reale stato di completamento delle scadenze (in corso, completato, da avviare eccetera). Ci sono stati sporadici esempi positivi, come questo caso, ma più spesso si trovano solo descrizioni testuali di quanto già fatto, senza un’indicazione precisa sullo stato di avanzamento della scadenza.

La mancanza di informazioni rende difficile conoscere il reale stato dell’arte.

Per questo motivo abbiamo richiesto al governo e a tutti gli altri soggetti coinvolti che per ogni scadenza sia indicato lo stato di avanzamento oltre che la data di ultima modifica. Solo con rilevamenti frequenti infatti è possibile avere un’idea realistica dell’attuale stato dell’arte.

Un dato che, a oggi, è possibile ricavare solo attraverso un monitoraggio ad hoc di ogni singola scadenza. Attività che openpolis sta portando avanti da mesi incrociando tutte le fonti disponibili.

Cosa dice la circolare della Rgs

Come anticipato nell’introduzione, lo scorso 21 giugno la ragioneria generale dello stato ha pubblicato una circolare contenente le linee guida relative al monitoraggio del Pnrr che, in base al documento, dovrebbe entrare in vigore a pieno regime a partire dalla fine di luglio. Nella circolare sono indicate non solo le modalità con cui i dati dovranno essere trasferiti all’apposita piattaforma Regis, ma anche quali saranno le informazioni da caricare e i soggetti responsabili dell’invio e della validazione dei dati.

Gli enti coinvolti possono essere suddivisi in due categorie:

  • amministrazioni centrali titolari delle misure: dovranno provvedere ad aggiornare i dati registrati sul sistema, a validarli e renderli disponibili;
  • soggetti attuatori: sono responsabili della corretta alimentazione del sistema con i dati relativi ai progetti di propria competenza.

La circolare di Rgs fornisce molte risposte alle questioni che ponevamo in termini di trasparenza.

Per quanto riguarda invece i dati da inserire su Regis sembrerebbe – almeno secondo quanto disposto da Rgs – che molte delle questioni che ponevamo potrebbero trovare risposta. Dovranno essere inviati infatti tutti i dati relativi alle misure (investimenti e riforme) e ai progetti da esse finanziati. Per quanto riguarda le prime dovranno essere indicati la missione e la componente a cui la misura è collegata, le risorse a essa assegnate con i relativi cronoprogrammi di spesa, le milestone e i target di riferimento, oltre a tutte le altre classificazioni previste. Per i progetti invece dovranno essere fornite descrizione, finalità, costo, contributo al target della misura, localizzazione, codice unico di progetto (Cup), procedure di aggiudicazione, descrizione e tempistiche previste per le fasi rilevanti della messa in opera.

Sia per misure che per progetti inoltre i soggetti coinvolti dovranno fornire dettagli sia per quanto riguarda l’avanzamento procedurale (cioè la pubblicazione degli atti e l’espletamento di tutte le pratiche previste) che fisico (cioè la realizzazione concreta degli interventi). Parallelamente dovranno essere fornite indicazioni sullo stato di attuazione finanziaria (cioè, in sintesi, i pagamenti effettuati a fronte delle risorse previste).

Altro elemento di fondamentale importanza riguarda le informazioni relative al completamento delle milestone e dei target relativi ad ogni misura. Anche su questo fronte infatti la circolare di Rgs attribuisce compiti specifici alle amministrazioni centrali titolari delle misure.

Ancora qualche dubbio

Nel momento in cui il quadro definito dalle linee guida della Rgs troverà applicazione pratica, molte (se non tutte) delle questioni che ponevamo al governo troveranno risposta. Nonostante questo però alcuni dubbi permangono.

In primo luogo le difficoltà che alcuni soggetti attuatori, specie quelli di dimensioni più ridotte, potrebbero incontrare nell’inviare una mole così rilevante di informazioni. Da mesi infatti alcuni sindaci, in particolare del meridione, denunciano la carenza di personale. Non solo da punto di vista numerico ma anche qualitativo. Molte amministrazioni infatti non hanno competenze adeguate per seguire procedure così complesse come quelle del Pnrr. Potrebbe non essere così scontato dunque che tutti i soggetti coinvolti siano in grado di rispettare gli impegni in tema di invio di dati.

Un secondo elemento critico inoltre riguarda le tempistiche. La circolare di Rgs ha infatti previsto uno specifico cronoprogramma per l’invio dei dati. L’aggiornamento delle informazioni avverrà con cadenza mensile e dovrà concludersi entro il 10 di ogni mese. Le amministrazioni titolari poi avranno 10 giorni di tempo per validare i dati registrati.

A livello pratico quindi, è lecito attendersi che i primi dati saranno disponibili solo dalla fine di luglio. Molto dopo la fine del semestre e il conseguente invio della documentazione a Bruxelles su quanto fatto dall’Italia finora. Passaggio indispensabile per poter richiedere una nuova tranche di fondi Ue.

L’avvio del sistema di monitoraggio del Pnrr è in netto ritardo.

Da ricordare a questo proposito che l’avvio a pieno a regime del sistema Regis per il monitoraggio del Pnrr era una delle scadenze che avrebbero dovuto essere completate entro la fine del 2021 (ne abbiamo parlato in questo articolo). Peraltro, in una risoluzione approvata in seno alla commissione bilancio della camera, si legge che il governo si era impegnato con la commissione europea a raggiungere questo obiettivo, in ritardo, entro il 30 giugno 2022. L’auspicio dunque è che il sistema possa finalmente andare a regime senza ulteriori rinvii.

Un ultimo elemento da analizzare riguarda quante e quali delle informazioni che saranno rese pubbliche, saranno effettivamente utilizzabili per attività di monitoraggio civico. La circolare infatti specifica che i dati saranno condivisi in formato aperto sull’apposita sezione del portale Italia domani. Ma non è detto che tutti i dati inviati dalle singole amministrazioni saranno poi accessibili a soggetti della società civile, giornalisti e in generale ai cittadini.

La presente circolare e le allegate linee guida sono rivolte a fornire indicazioni per la fase di rilevazione e registrazione nel sistema ReGiS dei dati di monitoraggio, rinviando ad eventuali successive comunicazioni le indicazioni concernenti la divulgazione dei dati alle diverse categorie di interessati

Inoltre finora, anche da parte dei media, è stata data particolare enfasi alle cosiddette scadenze di “rilevanza europea”, cioè quelle su cui si basano i tecnici della commissione europea per decidere se erogare o meno le risorse assegnate ai vari paesi. Il motivo di questa attenzione particolare è evidente: senza il raggiungimento di queste scadenze infatti il nostro paese rischia di perdere le risorse assegnate.

Non dobbiamo dimenticare però che il Pnrr si compone anche di scadenze di “rilevanza italiana”. Queste non sono oggetto di verifiche Ue ma sono altrettanto importanti ai fini della realizzazione del piano. Soprattutto quelle relative al fondo complementare, alimentato solo da risorse economiche italiane. Finora la disponibilità di informazioni su queste scadenze è stata ancora più scarna rispetto a quelle di rilevanza europea. Altra lacuna che sarebbe opportuno colmare.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Fonte: governolicenza

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