Il governo Meloni e il tema dei decreti attuativi Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi Torna a salire il numero di decreti attuativi mancanti“. Visita il nuovo openparlamento.

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 i decreti attuativi mancanti alla data del 5 aprile 2024. Anche se negli ultimi anni si è cercato di limitare il ricorso a questo tipo di atti, privilegiando la definizione di norme auto-applicative, sono ancora molti i provvedimenti necessari che mancano all’appello. Il dato è in aumento rispetto al nostro ultimo punto sul tema (+78). In questa dinamica pesano molto alcune misure di recente approvazione come la legge di bilancio 2024 e il decreto Pnrr quater. Vai all’articolo.

33%

la quota di attuazioni “ereditate” da leggi approvate durante la XVIII legislatura. Dalla sesta relazione governativa sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi, si apprende che negli ultimi mesi è stato profuso un significativo sforzo per smaltire l’arretrato. In effetti le leggi approvate durante il governo Meloni pesano per 2 terzi sui decreti attuativi da pubblicare. Il 22,8% invece riguarda norme varate durante il governo Draghi, il 2,3% riguarda il governo Conte I e il 7,9% il Conte II. Da notare che non sempre l’abbattimento dei decreti attuativi mancanti è legato alla loro effettiva pubblicazione quanto a cambiamenti nelle normative vigenti che li rendono non più necessari. La relazione, aggiornata al 31 marzo 2024, ad esempio cita 32 casi di questo tipo per le sole leggi varate nel corso della legislatura attuale. Vai al grafico.

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i decreti attuativi che deve pubblicare il ministero dell’economia. Suddividendo le attuazioni mancanti tra le amministrazioni responsabili, possiamo osservare che il numero più consistente riguarda il ministero dell’economia e delle finanze. In valori assoluti, dopo quello dell’economia, i ministeri con il maggior numero di attuazioni mancanti a proprio carico sono ambiente (51), infrastrutture (44) e imprese (39). Facendo un confronto percentuale tra i decreti richiesti in totale a ogni dicastero e quelli che ancora mancano all’appello, possiamo osservare che la struttura più in difficoltà è quella guidata dal ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Sono solo 9 le attuazioni demandate alla responsabilità di questa singola struttura ma 5 di queste, cioè il 55,6%, devono ancora essere emanate. Seguono il ministero dell’ambiente (37,8%) e quello dello sport (28%). Vai al grafico.

12,6 mld €

le risorse bloccate per la mancanza dei decreti attuativi necessari. In molti casi da questo tipo di atti dipende la definizione della modalità di selezione dei soggetti – pubblici e privati – che hanno diritto ad accedere a una qualche forma di finanziamento pubblico. Eventuali ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi possono quindi portare alla mancata erogazione di risorse che sarebbero già disponibili. Da questo punto di vista le misure più rilevanti sono le leggi di bilancio 2024 e 2023, il decreto Pnrr quater e la legge per la promozione e la tutela del Made in Italy. Le attuazioni necessarie per queste sole norme potrebbero sbloccare circa 8,5 miliardi di euro. Da notare che mancano ancora all’appello 181 decreti attuativi per cui i termini per la pubblicazione definiti dalle norme che li hanno disposti siano già scaduti. In questo caso le risorse bloccate ammontano a 2,1 miliardi. Vai alla tabella.

80%

la capacità di rispettare i termini di scadenza dei provvedimenti del ministero della difesa nel 2023. L’ufficio per il programma di governo, in collaborazione con la ragioneria generale dello stato, ha elaborato alcuni indicatori interessanti riguardo l’attività di smaltimento dei decreti attuativi. I dati si riferiscono a quanto fatto nel corso del 2023 dai ministeri con portafoglio. Cioè quelle strutture che hanno anche la possibilità di utilizzare risorse pubbliche del bilancio statale. La capacità attuativa entro i termini di scadenza dei provvedimenti si calcola tramite il rapporto tra il numero di provvedimenti emanati entro i termini previsti rispetto al totale di quelli pubblicati nel corso dell’anno. Possiamo osservare che il ministero più efficiente nel 2023 è risultato essere quello della difesa con un valore dell’80%. Seguono il ministero dell’università (75%) e quello dell’istruzione (66,7%). Lacunosi invece il ministero del lavoro (11,1%) e quello del turismo (0%). Vai al grafico.

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