Il piano italiano stanzia quasi 3 miliardi di euro per riqualificare le aree periferiche delle città metropolitane al fine di ridurre situazioni di degrado e marginalizzazione. Vediamo quali sono i progetti finanziati e come si distribuiscono sul territorio.
La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Sicilia e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.
Nonostante i limiti oggettivi posti dalla pandemia, tra ragazze e ragazzi si segnala una notevole voglia di partecipazione e centralità nel dibattito pubblico. Un punto, attraverso i dati, della situazione post-emergenza, anche alla luce delle tendenze demografiche dei prossimi anni.
In Italia, ormai da anni, al crescere del numero di figli cresce anche il rischio povertà. Una tendenza che pesa sul futuro del paese. Approfondiamo la relazione tra numerosità dei nuclei e deprivazione sociale a livello nazionale e nei territori.
Nel 2021, in base alle stime preliminari di Istat, il livello medio di povertà assoluta resta stabile sui livelli raggiunti nel primo anno di pandemia. Tuttavia alcune fasce di popolazione, come i minori e le famiglie più numerose, mostrano una maggiore difficoltà.
Un basso livello di istruzione rende più vulnerabili nel mondo del lavoro, soprattutto nelle crisi. Perciò migliorare il livello degli apprendimenti degli studenti è così importante. Purtroppo, i dati sui test Invalsi in terza media mostrano come i divari territoriali siano ancora molto ampi.
L'inquinamento acustico è spesso sottovalutato e sottostimato. Questa lacuna può essere colmata con un maggior numero di controlli sul territorio, ma ad oggi questi sono troppo spesso lasciati all'iniziativa dei cittadini.
Dal 2013 il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali redige un elenco, aggiornato annualmente, degli alberi di particolare interesse naturalistico e culturale del nostro paese. Nel 2021 ne risultano 3.665 di cui circa il 35% in contesti urbani.