Gli alberi monumentali in Italia Ambiente

Dal 2013 il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali redige un elenco, aggiornato annualmente, degli alberi di particolare interesse naturalistico e culturale del nostro paese. Nel 2021 ne risultano 3.665 di cui circa il 35% in contesti urbani.

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Gli alberi monumentali sono piante di grandi dimensioni cui è riconosciuto un elevato valore paesaggistico e culturale.

Oltre a essere apprezzati per queste ragioni, svolgono anche un importante ruolo da un punto di vista ecologico. Infatti al loro interno racchiudono ecosistemi particolari grazie alle loro caratteristiche insolite tra cui gli ampi solchi e i rami in decomposizione – il che li rende fondamentali per la biodiversità del nostro pianeta. Sono quindi utili anche per contrastare gli effetti nocivi del cambiamento climatico.

Il censimento degli alberi

L’opera di campionamento e categorizzazione degli alberi è iniziata in Italia nel 1982, quando il corpo forestale dello stato lanciò il primo “censimento nazionale degli alberi di notevole interesse”. Il “notevole interesse” scaturiva da alcune caratteristiche della pianta come le sue dimensioni, la sua forma singolare e le sue qualità estetiche, oltre al suo valore storico e culturale.

Si tratta della prima occasione in cui gli alberi sono stati considerati nella loro singolarità e individualità più che come semplice categoria vegetale o ancora come risorsa economica. Con una maggiore consapevolezza della necessità di salvaguardare e valorizzare questi esemplari.

Da questa ricerca è emersa una categorizzazione del patrimonio arboreo del nostro paese che oggi continua ad essere arricchita.

Ogni anno le regioni presentano una lista di alberi al Mipaaf, che valuta il loro pregio e aggiorna l’elenco.

Circa 30 anni dopo questo primo censimento, l’articolo 7 della legge 10/2013 ha poi predisposto anche la redazione di un elenco degli alberi monumentali presenti sul territorio italiano, da aggiornare regolarmente. Più recentemente con il decreto dipartimentale prot. n.5450 del 2017, tale elenco è stato effettivamente introdotto. L’anno successivo vi sono state 332 nuove iscrizioni, nel 2019 altre 509 e nel 2020 379. Con l’ultimo aggiornamento del 2021 le regioni hanno infine presentato 115 nuovi esemplari.

3.665 gli alberi monumentali in Italia (2021).

I “monumenti della natura”

Possono essere considerati monumentali alberi appartenenti a specie sia autoctone che alloctone, purché abbiano determinate caratteristiche e non siano irreversibilmente danneggiati da un punto di vista sanitario. Analogamente, rientrano in questa categoria sia gli alberi singoli, a fusto isolato, che quelli in filiera, o le alberate, localizzati in contesti selvatici ma anche all’interno di centri urbani o in complessi architettonici come ville, monasteri, orti botanici o residenze.

Il libro “Alberi monumentali d’Italia” del Mipaaf identifica i criteri a cui può essere legato il pregio:

  • l’età e le dimensioni (specificamente, con dimensioni si fa riferimento a tre parametri: la circonferenza del tronco, l’altezza dendrometrica e l’ampiezza e proiezione della chioma);
  • la forma e il portamento (sia come valore biologico della pianta stessa che come qualità estetica rilevata dall’occhio umano);
  • la rarità botanica;
  • l’architettura vegetale (ad esempio la particolare composizione di alcune filiere, o anche quella dei parchi in cui gli esemplari sono collocati);
  • la dimensione storico-culturale-religiosa;
  • il valore paesaggistico (se l’albero rende “unico” e riconoscibile il paesaggio, e se al contempo costituisce un punto di riferimento topografico).

Le tipologie più frequenti in Italia sono la roverella (un tipo di quercia), che compare sul territorio nazionale in 578 esemplari di elevato pregio naturalistico, il faggio (195) e il leccio (186). Seguono il platano (con 159 esemplari), la sughera (118), il larice (116) e il castagno (97).

La distribuzione degli alberi monumentali in Italia

Le piante di particolare valore naturalistico e culturale sono distribuite in maniera eterogenea nella penisola italiana. Alcune province ne registrano numeri elevati, come nel caso di Udine, dove si trovano oltre 200 esemplari. Mentre le due province di Rimini e Grosseto ne registrano, all’ultimo aggiornamento, appena 3 ognuna.

244 gli alberi monumentali nella provincia di Udine (2022).

I dati del Mipaaf considerano separatamente le due regioni sarde di Medio Campidano e Carbonia-Iglesias, qui sommate nella nuova provincia del Sud Sardegna, e sono aggiornati al 5 maggio 2021.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mipaaf
(ultimo aggiornamento: venerdì 25 Marzo 2022)

Udine riporta quasi il doppio degli alberi monumentali rispetto a Potenza, che con 126 alberi monumentali risulta seconda. Seguono poi L'Aquila e Perugia con rispettivamente 122 e 121 esemplari. In alcune aree del paese come la pianura padana, la Toscana e alcune zone del meridione, soprattutto in Calabria e Puglia, si registrano invece cifre inferiori.

Se poi analizziamo i dati a livello regionale, vediamo che è la Sardegna a registrare il numero più elevato di alberi monumentali (per un totale di 410).

I dati sono riferiti agli esemplari approvati dall’elenco nazionale del Mipaaf e sono aggiornati al 5 maggio 2021.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mipaaf
(ultimo aggiornamento: venerdì 25 Marzo 2022)

Seguono il Friuli-Venezia Giulia (344) e l'Abruzzo (298). Mentre le cifre più basse si riscontrano nelle due province autonome di Bolzano e Trento (con rispettivamente 43 e 85 esemplari) e in Toscana (78).

Gli alberi monumentali nelle città

Dei 3.665 alberi monumentali presenti sul territorio italiano nel 2021, circa il 35,5% si trova all'interno di centri urbani.

1.301 alberi monumentali si trovano in contesti urbani.

Se consideriamo soltanto questi esemplari, sono la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia, la Campania e il Veneto a registrare le cifre più elevate. Isolando poi i territori delle città metropolitane, ovvero le province dei centri urbani con più di 200mila abitanti, vediamo che Torino è quella con più esemplari.

I dati sono riferiti alle province e non soltanto al comune stesso della città.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mipaaf
(ultimo aggiornamento: venerdì 25 Marzo 2022)

La seguono Napoli (con 78 esemplari) e Cagliari (73). Mentre a riportare la cifra più bassa sono Messina (11) e Firenze (17). Numeri che cambiano se però consideriamo soltanto i comuni dei centri urbani stessi. In quel caso, è il comune di Palermo ad avere il numero più elevato di alberi di pregio elevato (43).

 

Foto: Mipaaf

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