Divario di genere nei governi e parlamenti europei Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “I divari di genere nei governi e nei parlamenti europei” e gli altri contenuti sulla disparità di genere.

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donne capo di governo nei 27 paesi membri dell’Unione euopea, ossia Kaja Kallas (Estonia), Angela Merkel (Germania), Mette Frederiksen (Danimarca), Sanna Mirella Marin (Finlandia) e Ingrida Imonyt (Lituania). Per quanto il numero sia aumentato, la quota rimane residuale. Pari al 20,4% nel 2004 e salita solo al 22% nel 2021.   Vai al grafico.

19

paesi europei su 27 hanno almeno una donna a capo dello stato o che ricopre un ruolo chiave all’interno del governo (ministro dell’economia, degli esteri, degli interni e della sanità). Il ministro dell’interno è la key position maggiormente ricoperta da donne negli attuali esecutivi Ue, considerando anche la commissione europea e il Regno Unito. Per una quota del 34,5% sul totale. Vai al grafico.

1976

anno in cui una donna diventa per la prima volta ministra. Si tratta di Tina Anselmi, ministra del lavoro e previdenza sociale nel governo Andreotti III. Dal 1976 in poi ci sono stati 5 governi su 34 senza alcuna ministra. Solo l’esecutivo Renzi al giorno dell’insediamento aveva raggiunto un’effettiva parità, con il 50% di donne tra i ministri. Una percentuale che tuttavia è variata nel corso dei tre anni di governo, in seguito alla sostituzione delle due ministre Federica Mogherini e Federica Guidi, con Paolo Gentiloni e Carlo Calenda. Vai all’articolo.

34,8%

la quota di donne ministre nel governo Draghi, ossia 8 su 27. Tra i ministri senza portafoglio il 62,5% dei ruoli è ricoperto da donne, mentre il 37,5% da uomini. Per quanto riguarda, invece, i ministri con portafoglio il 20% sono donne, contro l’80% dei ministri uomini. Tra le ministre con portafoglio troviamo Luciana Lamorgese (ministra dell’interno), Marta Cartabia (ministra della giustizia) e Maria Cristina Messa (ministra dell’università e ricerca). Considerando i sottosegretari, la quota di donne sale sino al 47%, mentre i sottosegretari uomini sono il 52,5% nominati dal governo Draghi. In totale, quindi, all’interno dell’esecutivo del nuovo governo il 43% dei ruoli è ricoperto da donne, mentre il 57% da uomini. Vai al grafico.

33,9%

le donne che svolgono la funzione di presidente di commissione parlamentare. Tale quota mostra un notevole miglioramento rispetto alla precedente legislatura, dove la quota di donne presidenti di commissione era pari al 12,1%. Inoltre, l’attuale composizione è nettamente superiore anche alla media delle ultime cinque legislature, ossia 14,9% donne presidenti dal 2001 a oggi. Vai al grafico.

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