Per 181 decreti attuativi è già scaduto il termine fissato per la pubblicazione

Tutti i decreti attuativi che ancora mancano all'appello nel dettaglio.

Complessivamente i decreti attuativi che al 5 aprile 2024 devono ancora essere pubblicati sono 520. Tra questi ce ne sono 181 (il 34,8%) che non sono stati adottati entro la scadenza definita dalla norma che li ha richiesti. In valori assoluti, il maggior numero di decreti attuativi ancora da pubblicare fa riferimento alle misure contenute nella legge di bilancio del 2024 (50). Questo tipo di norme sono quelle che tipicamente richiedono il maggior numero di atti di secondo livello per la loro implementazione. Al terzo posto infatti troviamo la legge di bilancio per il 2023 per cui mancano ancora all’appello 27 decreti attuativi. Al secondo imposto troviamo invece la legge relativa alle disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy per cui mancano all’appello ancora 34 attuazioni. Significativo anche il numero di attuazioni che ancora mancano all’appello per quanto riguarda il cosiddetto decreto Pnrr quater (20). Parte dei decreti attuativi legati a queste sole 4 leggi bloccano un totale di circa 8,5 miliardi di euro. Un dato molto significativo. Ampliando questa analisi a tutte le misure che richiedono decreti attuativi possiamo osservare che le risorse ancora da sbloccare ammontano a 12,6 miliardi di euro circa. Per un ammontare complessivo di 2,1 miliardi di euro il termine previsto per la pubblicazione del relativo decreto attuativo è già scaduto. La maggior parte di questi fondi è legata al destino di due singoli provvedimenti. Un decreto del ministro per il sud relativo alla gestione di circa 800 milioni finalizzati alla riduzione dei divari infrastrutturali con il resto del paese e uno del ministero dell’ambiente per la ripartizione delle risorse del Fondo per la decarbonizzazione e per la riconversione verde delle raffinerie esistenti del valore complessivo di 260 milioni di euro. Allargando lo sguardo anche a quegli atti che non hanno superato la data di scadenza possiamo osservare che ci sono 2 singoli atti che bloccano l’erogazione di 2,8 miliardi di euro. Nel primo caso a mancare all’appello è un altro atto del ministero dell’ambiente relativo alle modalità di accesso ai crediti d’imposta per gli investimenti nella zona economica speciale unica del mezzogiorno (1,8 miliardi). C’è poi un altro miliardo di competenza del ministero delle imprese riguardante la valorizzazione dei prodotti a marchio Made in Italy.

Le norme attualmente in vigore prevedono che il bilancio di previsione dello stato abbia un arco di programmazione triennale che poi viene aggiornato ogni anno. Per questo motivo le informazioni legate all’impatto economico dei decreti attuativi sono impostate anch’esse su base massimo triennale. Non necessariamente però tutti gli importi stanziati hanno questa impostazione: possono anche prevedere finanziamenti annuali o biennali. Chiaramente poi l’arco temporale di riferimento varia in base all’anno di approvazione della norma. Per permettere un confronto omogeneo si è quindi scelto di sommare le cifre stanziate per le diverse annualità.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ufficio per il programma di governo.
(ultimo aggiornamento: venerdì 5 Aprile 2024)

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