L’importanza di investire sull’istruzione Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai agli approfondimenti L’investimento sull’istruzione per uscire dalle crisi e Come la condizione familiare incide sugli apprendimenti degli studenti.

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i paesi europei in cui è aumentata la spesa in istruzione tra 2019 e 2020. Nel 2020, primo anno della crisi pandemica, la spesa per istruzione è cresciuta in modo generalizzato in tutto il continente europeo. Nei 27 paesi dell’Unione è passata da 656 a oltre 670 miliardi tra 2019 e 2020, con un aumento pari a circa il 2%. L’incremento è stato superiore al 5% in Lituania, Malta, Lussemburgo, Cipro e Slovacchia. Anche l’Italia ha visto un aumento della spesa, inferiore alla media Ue, mentre in altri 5 paesi (Cechia, Lettonia, Romania, Francia e Ungheria) si è registrata una contrazione nel primo anno di pandemia. Vai al grafico.

+0,7%

l’aumento delle spese in istruzione in Italia tra 2019 e 2020. In termini assoluti è passata da 70 miliardi del 2019 ai 70,5 miliardi di euro del 2020. Ovvero circa lo 0,7% in più rispetto all’anno precedente. Come anticipato, un incremento inferiore alla media europea, che tuttavia ha portato la spesa italiana dal 3,9% del Pil del 2019 al di sopra di quota 4%. Vai al grafico.

4,3%

la quota di Pil che l’Italia ha speso in istruzione nel 2020. Un dato inferiore rispetto alla media Ue (5%) e a quella dei maggiori paesi dell’Unione. La percentuale varia fortemente tra i diversi stati membri: hanno superato il 6% del Pil paesi come Svezia (7%), Belgio ed Estonia (6,6%) e Danimarca (6,4%). Mentre si sono attestati al di sotto del 4% 2 stati dell’Ue: Romania (3,7%) e Irlanda (3,1%). L’Italia con il 4,3% nel 2020 torna al di sopra di questa soglia. Un aumento da attribuire in parte al calo del Pil in quell’anno, in parte a una crescita della spesa sul comparto anche in termini assoluti (da 70 a 70,5 miliardi di euro). Vai alla mappa.

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i nuovi traguardi Ue sull’istruzione. Di per sé, una maggiore spesa sul comparto educativo non significa necessariamente un innalzamento della qualità complessiva. Tuttavia, può essere considerata un indice indiretto della priorità assegnata dai decisori, ai diversi livelli, al sistema dell’istruzione. E nei prossimi anni, di fronte a obiettivi sul settore educativo sempre più sfidanti, l’investimento sul settore sarà essenziale. Vedi gli obiettivi. 

18,6%

degli studenti di III media provenienti da famiglie ad alto status socio-economico-culturale raggiungono il livello massimo di competenze in italiano. La quota crolla al 7,1% tra gli alunni di condizione familiare medio-bassa e addirittura al 3,4% tra quelli di condizione bassa. Il ruolo prioritario dell’investimento sull’istruzione deve essere accorciare questo tipo di distanze, ancora oggi profonde, tra ragazze e ragazzi di diversa estrazione sociale. Vai al grafico.

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