L’importanza dei luoghi di spettacolo per città e paesi d’Abruzzo Osservatorio Abruzzo

Oltre 50 milioni del Pnrr cultura sono già stati assegnati ai territori abruzzesi. Interventi per efficientamento energetico di cinema e teatri, ma anche per borghi, luoghi di culto e giardini storici e paesaggio rurale. Un patrimonio da valorizzare.

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La cultura è uno degli elementi fondamentali che definisce una società umana. La partecipazione culturale, la frequenza di spettacoli ed eventi culturali è spesso indicatore di una comunità aperta e vitale. Per questo è essenziale valorizzare quanto più possibile i luoghi dello spettacolo presenti nei territori, per garantire una continua formazione della personalità individuale e collettiva.

Nella pratica queste volontà si possono trasformare in politiche pubbliche e investimenti. Un esempio, in tal senso, è il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che destina alla cultura quasi 6 miliardi di euro, di cui oltre 50 milioni per l’Abruzzo.

53,02 milioni di euro le risorse assegnate all’Abruzzo per intervento in ambito culturale.

Un adeguato sistema culturale non è importante solo per avere una società migliore, ma anche per creare economie potenzialmente inesauribili, come abbiamo già raccontato lo scorso maggio, a proposito del patrimonio abruzzese.

Parliamo di cinema, teatri, musei, eventi musicali e dello spettacolo: un comparto rilevante tra i più penalizzati dalla pandemia, e oggi in leggera ripresa. Seppur con criticità strutturali di cui soffre da sempre soprattutto il mezzogiorno, compreso l’Abruzzo.

La partecipazione culturale in Italia e in Abruzzo

La frequentazione ai luoghi e agli eventi culturali è diversa in base alle aree del paese. Nel mezzogiorno è inferiore rispetto alla media nazionale e l’Abruzzo non fa eccezione.

A certificarlo è l’Istat, attraverso un indicatore che misura la quota di persone che, nell’arco di un anno, hanno svolto almeno due attività tra le seguenti: essere stati almeno 4 volte al cinema, aver frequentato almeno una volta un teatro, un museo o un concerto musicale.

5,6% la percentuale di abruzzesi che ha partecipato ad almeno due eventi culturali fuori casa nel 2021 (Istat, indicatori Bes).

Questo è un valore più basso della media nazionale (8,5%) ma in linea con quella del mezzogiorno (5,4%). L’Abruzzo è la terza regione di quest’area per partecipazione a attività culturali seguendo Sardegna (7%) e Campania (5,8%).

In ogni caso si tratta di percentuali di molto inferiori rispetto a quanto accadeva prima della pandemia. Nel 2020 infatti la media italiana di partecipazione si attestava al 29,8%, nel 2019 a 35,1%. L’Abruzzo ha registrato in questi anni una quota inferiore al valore medio nazionale rispettivamente a 26,4% e 31,9% ma è sempre stata più alta di quella rilevata nelle regioni del mezzogiorno (22,4% nel 2020 e 29,1% nel 2019).

Queste differenze sul piano territoriale si presentano anche per quel che riguarda l’offerta di luoghi culturali.

FONTE: elaborazione openpolis per osservatorio Abruzzo su dati Siae e Istat (statistiche culturali)
(ultimo aggiornamento: venerdì 10 Dicembre 2021)

Nel 2020, in media in Italia sono stati censiti oltre 56mila luoghi di spettacolo, comprendendo quelli per attività cinematografiche, teatrali, concertistiche, relative a mostre ed esposizioni o di altro tipo. Di questi, solo il 24,1% si trovano nel mezzogiorno. Il 2,5% in Abruzzo.

Per rendere più capillari e attrattive le attività culturali, possono essere messe in atto numerose misure a vari livelli istituzionali. I comuni hanno un loro ruolo nel favorire questo tipo di attività con uscite che vengono inserite in una voce dedicata dei bilanci comunali.

Sono qui inclusi tutti gli importi relativi all'amministrazione e la regolamentazione di strutture a carattere culturale e la promozione di manifestazioni.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: mercoledì 31 Agosto 2022)

Mediamente, i comuni abruzzesi riportano uscite pari a 12,12 euro pro capite, un valore inferiore alla media italiana (19,98). Il dato delle amministrazioni della regione, legato a questa specifica voce di spesa, è quartultimo a livello nazionale. Se analizziamo i 4 comuni capoluogo, quello che spende di più è L'Aquila (14,5 euro pro capite), seguito da Chieti (13,7), Teramo (10,67) e Pescara (4,56).

Su 306 comuni, 36 superano la media nazionale. Quelli caratterizzati dagli importi più alti sono Montelapiano (Chieti, 804,95 euro pro capite) e Navelli (L'Aquila, 177,94).

Nel Pnrr l'efficientamento energetico per cinema e teatri

Il Pnrr può rappresentare un'opportunità per ridurre i divari tra territori e potenziare l'offerta culturale con investimenti mirati. Nel piano vengono dedicati 5,7 miliardi di euro alla cultura.

Lo scorso giugno sono stati pubblicati gli esiti di una serie di bandi, di competenza del ministero della cultura, che dovrebbero assegnare risorse per 5 misure diverse: efficientamento energetico di cinema, teatri e musei (300 milioni di euro); attrattività dei borghi (1 miliardo); parchi e giardini storici (300 milioni), tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale (600 milioni) e valorizzazione dei luoghi di culto (800 milioni).

I decreti ministeriali pubblicati finora ci consentono anche di capire che, tra questi fondi, 53 milioni di euro sono stati già assegnati a territori abruzzesi, di cui quasi la metà andranno alla provincia dell'Aquila (24 milioni), seguita da Pescara (10), Teramo (6,9) e Chieti (5,6).

Nel Pnrr interventi per 10 teatri e 9 cinema abruzzesi. Nessun museo.

Nella misura sull'efficientamento energetico dei luoghi della cultura va innanzitutto evidenziato che nessun museo abruzzese sarà oggetto di finanziamento. Sono invece 10 i teatri interessati, per complessivi 2,4 milioni. L'intervento più significativo sarà per il teatro comunale di Sulmona, nell'aquilano (400mila euro).

Saranno 9, infine, i cinema oggetto di intervento per un totale di circa 3,2 milioni. L’intervento più consistente riguarderà il Ciackcity di Rocca San Giovanni (Chieti) a cui andranno 456 mila euro. A seguire il Multiplex Astra di Avezzano, in provincia dell'Aquila, (450mila euro) e il Movieplex dell'Aquila (407mila euro).

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati ministero della cultura
(ultimo aggiornamento: venerdì 2 Settembre 2022)

Delle altre 4 misure sopra citate, invece, quella maggiormente finanziata in Abruzzo è quella pensata per l'attrattività dei borghi, che gode di oltre 23 milioni di euro. In questo senso, a essere rilevante è soprattutto l'intervento su Calascio (L'Aquila), piccolo paese ai piedi del Gran Sasso, a cui andranno 20 milioni dei complessivi 53 stanziati per l'Abruzzo, per la rigenerazione culturale e socio-economica di questa area interna in via di spopolamento.

Oltre all'efficientamento energetico, sono 4 le misure nel Pnrr cultura.

Dopo la misura sui borghi, il secondo investimento più consistente è dedicato ai luoghi di culto, con 16,4 milioni. In questo ambito ci sono anche i due singoli interventi economicamente più importanti, dopo quello riguardante Calascio. Si tratta di finanziamenti per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Teramo (3,1 milioni circa) e quella di San Francesco d’Assisi a Bolognano, in provincia di Pescara (circa 3 milioni).

Per quanto riguarda il bando dedicato a parchi e giardini storici, in Abruzzo è stato finanziato un solo progetto per importi pari a 2 milioni di euro. Si tratta dell’intervento a Villa Obleter nel comune di Torrevecchia Teatina, in provincia di Chieti.

Infine ci sono i finanziamenti per la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale con circa 6,5 milioni, ma in questo caso non è possibile conoscere il riparto territoriale delle risorse perché nella graduatoria non è stata indicata l’ubicazione dei terreni oggetto di finanziamento.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati ministero della cultura
(ultimo aggiornamento: venerdì 2 Settembre 2022)

 

Si tratta di interventi che, a vario titolo e con diverse modalità, possono contribuire a creare occupazione in un settore che ha particolarmente sofferto il periodo pandemico. Ma che rimane un asset importante per il paese.

Basti pensare che le imprese culturali nel paese sono quasi 300mila e impiegano 1,5 milioni di occupati, e che nel 2018 il valore aggiunto di questo comparto era stimato in 96 miliardi di euro.

La diffusione del lavoro culturale in Abruzzo

Il tema ha anche dei risvolti di natura economica. Infatti, il 3,5% degli italiani lavora nel segmento culturale, un dato in linea con la media europea (3,6%). Andando a esaminare i valori delle singole regioni, notiamo un divario tra il centro-nord e il mezzogiorno.

I lavoratori culturali sono sia coloro che hanno una professione a carattere prevalentemente culturale oppure coloro che lavorano nel settore culturale, come definito dalle classificazioni Nace e Isco.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat.
(ultimo aggiornamento: mercoledì 31 Agosto 2022)

Tra le regioni italiane, quelle che riportano l'incidenza maggiore dei lavoratori culturali sono la provincia autonoma di Trento e il Lazio, entrambe con il 4,8%. Seguono Toscana (4,3%), Marche (4,2%) e Lombardia (4,1%). Le regioni in cui c'è minore prevalenza del lavoro culturale sono tutte del sud. Si tratta di Molise (2,1%), Sardegna (2%) e Calabria (1,3%).

L'Abruzzo riporta una percentuale pari al 2,8%, un dato poco più alto del valore medio calcolato nelle regioni del sud (2,18%) ma inferiore rispetto a quello italiano (3,5%).

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Foto: teatro Marrucino (Chieti)

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