Le biblioteche come supporto all’apprendimento #conibambini

Le biblioteche rappresentano un utile supporto al percorso educativo di bambini e ragazzi. Un servizio importante che può, almeno in parte, agevolare il processo di apprendimento dei minori.

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Sono diversi i servizi e le opportunità educative che agevolano il processo di apprendimento dei minori, lungo il loro percorso d’istruzione.

Sia all’interno della scuola, come i corsi di recupero e il servizio mensa, sia all’esterno, come la possibilità di accedere a musei e biblioteche. Tutte occasioni che arricchiscono l’offerta educativa di un territorio e il percorso di studi di bambini e ragazzi.

Le biblioteche in particolare rappresentano un luogo tranquillo dove poter studiare, un aspetto essenziale per tutti i bambini, e ancora di più per quelli che vivono in case sovraffollate o con pochi spazi a disposizione.

I divari di competenze

Come abbiamo affrontato più volte nei nostri approfondimenti, sono i territori del sud Italia ad essere maggiormente colpiti dal fenomeno della povertà educativa. Una condizione che emerge dalla carenza di servizi e opportunità formative e dalle disparità tra i livelli di apprendimento.

I dati sui livelli medi nelle competenze alfabetiche e numeriche sono disponibili solo per i comuni capoluogo e sono il risultato di statistiche sperimentali di Istat.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Invalsi
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Gennaio 2018)

Monza e Trento sono i capoluoghi con i livelli di competenze più alti, rispettivamente alfabetiche e numeriche. Seguono altri comuni del centro e del nord, mentre sono i capoluoghi delle regioni del sud a registrare i livelli di apprendimento più bassi.

60 punti circa di differenza tra il livello di competenze alfabetiche di Monza e quello di Oristano.

Abbiamo isolato i 20 comuni con i livelli più bassi di apprendimento alfabetico e numerico. Oristano registra i punteggi più bassi, seguito da tutti gli altri capoluoghi sardi e quelli di Sicilia, Puglia e Calabria. Tra i territori considerati anche Napoli e Massa, l'unico comune non del sud a rientrare nella classifica.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat e Invalsi
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Gennaio 2018)

Il ruolo delle biblioteche

Il percorso educativo di bambini e ragazzi non si svolge solo all'interno della scuola, ma anche all'esterno, attraverso servizi e opportunità formative, che supportano il processo di apprendimento.

Le biblioteche offrono un luogo di studio e di socialità.

Non sempre bambini e ragazzi hanno a disposizione uno spazio tranquillo dove studiare a casa, elemento che Unicef considera per calcolare il tasso di deprivazione minorile. La biblioteca offre questa possibilità e rappresenta anche un luogo di incontro e di confronto con i coetanei, con i compagni di studio. Queste strutture inoltre garantiscono a tutti, minori e non, l'accesso al servizio gratuito di prestito libri e, in molti casi, ad attività culturali, laboratori, letture collettive.

Tutto questo agevola, migliora e supporta il percorso educativo di bambini e ragazzi, ampliando le loro opportunità di apprendimento al di fuori delle mura scolastiche.

Abbiamo considerato i 20 capoluoghi con i livelli medi di apprendimento più bassi e calcolato per ognuno, il numero di biblioteche presenti rispetto alla popolazione minorile residente.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Iccu-Abi e Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Settembre 2019)

Rispetto alla media nazionale di 2,7 strutture ogni 1.000 minori, 9 dei 20 comuni considerati registra dati inferiori. Fino al caso di Barletta, che non ha neanche una biblioteca ogni 1.000 residenti 6-17.

10,4 biblioteche in più ogni 1.000 residenti a Cagliari, rispetto a Barletta.

Al lato opposto della classifica, gli altri comuni capoluogo con i livelli più bassi di competenze hanno invece un'ampia offerta del servizio.

La presenza di biblioteche in un territorio è infatti solo uno degli elementi che agevola il processo di apprendimento.

Un'analisi dei capoluoghi non è sufficiente

I capoluoghi sono comuni centrali sul territorio per quanto riguarda l'offerta di servizi, compresi quelli educativi. Vi sono però aree più svantaggiate, dove le possibilità di accesso a un percorso di istruzione di qualità e a opportunità formative esterne alla scuole sono più limitate.

Per questo motivo, è importante estendere l'analisi oltre i capoluoghi e osservare la diffusione delle biblioteche su un'intera provincia. Per farlo, abbiamo considerato quella di Cagliari.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Iccu-Abi e Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Settembre 2019)

Come abbiamo visto in precedenza, il comune di Cagliari ha un'offerta ampia di biblioteche, pari a 11,2 strutture ogni 1.000 residenti 6-17. Oltre il doppio rispetto alla copertura degli altri comuni, che registrano risultati più limitati.

Possiamo pensare però che in parte il capoluogo risponda anche alla domanda di servizio di alcuni territori limitrofi, che presentano sì meno strutture, ma anche un numero inferiore di minori.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Le fonti dei dati sono l'anagrafe delle biblioteche (Iccu-Aib) e Istat.

Foto credit: Unsplash Eliott Reyna - Licenza

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