La scuola nel contrasto delle discriminazioni Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi Il ruolo della scuola nel contrasto alle discriminazioni

1,3 milioni

minori con background migratorio nel nostro paese. Con questa definizione ci si riferisce a un universo molto ampio e composito, in cui si possono ricomprendere bambini e ragazzi che vivono situazioni fortemente diverse tra loro. Dai minori stranieri non accompagnati, in condizione di particolare vulnerabilità per l’arrivo in un paese senza una figura genitoriale di riferimento, al milione di residenti con meno di 18 anni che non hanno la cittadinanza italiana. Senza dimenticare i circa 300mila minori italiani figli di immigrati. Vai all’articolo.

76,6%

i minori con background migratorio nati in Italia. In questo computo includiamo i bambini e ragazzi con cittadinanza non italiana, nati in Italia da cittadini stranieri (quasi 800mila bambini e ragazzi) e i minori italiani nati in Italia da genitori stranieri (circa 228mila, in base alle stime). Dati che indicano come una lettura strettamente binaria (italiano-straniero) risulti fuorviante. Allo stesso tempo, purtroppo, sono numerosi i fattori di discriminazione attraversati quotidianamente da molti di questi minori. Vai al grafico.

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le famiglie straniere con figli in povertà assoluta nel 2022. Quelle assolutamente povere sono il 7,8% se tutti i membri sono italiani, 30,7% se c’è almeno uno straniero, addirittura 36,1% se il nucleo è composto solo da stranieri. La vulnerabilità economica è spesso alla base dei divari nelle opportunità sociali, culturali, ludiche, educative che avranno a disposizione i bambini figli di immigrati. E contribuisce a rafforzare – come in un circolo vizioso – altri fattori di discriminazione, come quelli legati alla lingua e alla cultura. Vai all’articolo.

77,9%

il tasso di scolarità tra 3 e 5 anni tra i minori con cittadinanza non italiana. Fin dai primi anni di vita, il ruolo potenzialmente inclusivo dell’istruzione è minato da tassi di scolarizzazione inferiori. Prima della scuola dell’obbligo, risultano inseriti in percorsi educativi il 95,1% dei bambini italiani e meno dell’80% di quelli stranieri. Le conseguenze sono visibili nel percorso successivo, dove si riscontrano maggiori difficoltà negli apprendimenti e livelli più alti di ritardo scolastico. Vai al grafico.

2 volte

la quota di studenti stranieri che non frequenta amici nel tempo libero, rispetto ai coetanei italiani: 7,9% contro 4,2%. Sono anche più spesso vittime di episodi di bullismo. La scuola è il denominatore comune attraverso cui impostare le politiche di contrasto alle discriminazioni, per due motivi. In primis, è in quella sede che l’incontro di culture diverse può realizzarsi in un contesto educativo di confronto e rispetto reciproco. In secondo luogo, perché è dall’apprendimento e dall’inclusione scolastica che passa anche l’integrazione sociale e culturale del minore e della sua famiglia di origine, nel contesto territoriale in cui vive. Vai alla mappa.

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