Le disuguaglianze e discriminazioni che affliggono i minori stranieri

Divario tra giovani italiani e stranieri residenti in Italia in una serie di ambiti socio-educativi

La vulnerabilità economica è alla base dei divari nelle opportunità sociali, culturali, ludiche, educative che avranno a disposizione i bambini figli di immigrati. E contribuisce a rafforzare – come in un circolo vizioso – altri fattori di discriminazione, come quelli legati alla lingua e alla cultura.

I dati presentati sono stati raccolti da fonti differenti e pertanto fanno riferimento ad anni e fasce d’età in alcuni casi parzialmente diverse.

Quelli sulla povertà sono fonte Istat, sono relativi al 2022 e mostrano l’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno un minore di soli italiani o che comprendono stranieri.

I dati sul livello di competenza fanno riferimento al punteggio ottenuto nei test Invalsi di italiano in V elementare (anno scolastico 2022/23). Le informazioni nell’elaborazione si riferiscono al punteggio medio degli alunni con cittadinanza italiana e di quelli stranieri, immigrati di I generazione. Per gli immigrati di II generazione il punteggio riscontrato è intermedio tra i due presentati (177).

Il dato sui giovani che non frequentano amici si riferisce alla percentuale di studenti delle scuole secondarie che dichiarano di non frequentare amici e/o amiche nel tempo libero (esclusi i compagni di scuola). È relativo al 2015, ed è stato raccolto nell’ambito dell’indagine Istat sulle identità e percorsi di integrazione delle seconde generazioni in Italia (2020). Alla stessa rilevazione fanno riferimento i dati sul bullismo, che indicano la quota di studenti delle scuole secondarie che hanno subito almeno un episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi nell’ultimo mese.

I dati sul tasso di scolarizzazione per fascia d’età, di fonte ministero dell’istruzione che li ha pubblicati ad agosto 2023, rappresenta il rapporto tra il numero di alunni e residenti nelle diverse fasce d’età, per cittadinanza (a.s. 2021/22). La stessa fonte è stata utilizzata rispetto al ritardo scolastico tra gli alunni delle scuole primarie e secondarie di I e II grado (percentuale di alunni in ritardo nel percorso di studi rispetto alla propria età anagrafica).

I dati sull’accesso alla Dad in pandemia si riferiscono alla percentuale di studenti delle scuole secondarie che hanno dichiarato di aver seguito con continuità la didattica a distanza durante la pandemia (2021) e provengono dall’indagine sugli alunni delle secondarie di Istat.

I dati sull’abbandono precoce sono di fonte Eurostat e sono riferiti alla percentuale di residenti tra 18 e 24 che hanno lasciato la scuola senza un diploma superiore o una qualifica. Nello specifico sono disaggregati rispetto ai soli cittadini italiani e ai soli cittadini extra-Ue (il dato dei cittadini Ue non italiani, non presentato nell’elaborazione, è intermedio rispetto ai precedenti, essendo pari a 23,1% nel 2022).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Mim, Istat, Invalsi ed Eurostat
(consultati: lunedì 22 Gennaio 2024)

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