La ricerca di una maggioranza in parlamento Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Come sta andando la ricerca di una nuova maggioranza in parlamento“.

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I governi che si sono succeduti dal 1948 ad oggi. Una legislatura dura per 5 anni ma nessun governo nell’era repubblicana è stato così longevo. Sono infatti 61 i governi succedutisi in 72 anni. Durante la seconda repubblica di norma il premier era espressione della coalizione che aveva ottenuto la maggioranza assoluta in parlamento. Anche in questa fase però è capitato, a seguito di crisi parlamentari, che venisse nominato presidente del consiglio una personalità tecnica o comunque indipendente dai partiti. Ci sono poi anche 5 casi in cui il presidente del consiglio è stato espressione di una forza minoritaria in parlamento. Uniche legislature che hanno visto uno stesso presidente del consiglio sono state la prima, la settima, la 14esima e la 15esima (in quest’ultimo caso però la legislatura durò solo 2 anni e si interruppe con la caduta del governo Prodi II). Ma anche in questi casi si è passati almeno una volta per le dimissioni del presidente del consiglio e un reincarico. Vai al glossario

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I governi di unità nazionale nella storia repubblicana. Nella storia d’Italia non ci sono stati veri e propri casi di governi che non abbiano avuto una (seppur esigua) opposizione in parlamento. Gli esecutivi che più si sono avvicinati a questa condizione sono stati quelli di Monti (2011-13), Andreotti IV (1978-79) e De Gasperi II (1946-47. È comunque un caso particolare, in quanto ancora in periodo di assemblea costituente). I casi citati sono accomunati dal fatto di essere nati in un momento di grave crisi che ha riavvicinato parti politiche naturalmente contrapposte, aggregando in questa opzione la quasi totalità del parlamento. Vai alla parola

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Gli esponenti del Movimento 5 stelle in parlamento. Nonostante i molti abbandoni, il Movimento 5 stelle esprime da solo un terzo dei membri del parlamento. Questo rende molto difficile ipotizzare un governo senza l’appoggio dei pentastellati. Ciò però complica anche le trattative, dato che il m5s non accetta in questo momento altri presidenti del consiglio all’infuori di Giuseppe Conte. Vai all’articolo

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I parlamentari persi da Pd e M5s dall’inizio della legislatura. L’attuale crisi di governo può anche essere spiegata alla luce dei numerosi cambi di gruppo che dall’inizio della legislatura hanno indebolito notevolmente le principali forze che compongono l’attuale maggioranza. Il m5s ha perso rispettivamente 31 deputati e 16 senatori, mentre il Pd 18 membri a Montecitorio e 15 a palazzo Madama. Vai al grafico

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i membri del nuovo gruppo autonomo annunciato al senato. Uno dei tentativi fatti in questi giorni per “puntellare la maggioranza” è stato quello di creare dei nuovi gruppi autonomi in parlamento. Questa operazione è parzialmente riuscita al senato dov’è nato Europeisti – Maie – Centro democratico. Tutti i suoi esponenti però avevano già votato la fiducia al governo e non contribuiranno quindi ad allargare la maggioranza. Vai alla scheda

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