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L’estensione dell’offerta di asili nido su un territorio è particolarmente strategica per una serie di motivi. In primo luogo, perché quanto i bambini apprendono nella fascia di età compresa tra gli 0 e i 2 anni, cioè nella fase in cui sono più ricettivi, porrà le basi di tutto il successivo percorso educativo. Secondo, perché non costituisce solo un’importante opportunità formativa ma anche una delle primissime occasioni di socialità per i minori al di fuori della famiglia di origine.

Terzo, perché l’estensione di servizi per la prima infanzia consente una migliore conciliazione dei tempi familiari con quelli lavorativi. Ciò può rappresentare un forte supporto all’occupazione femminile: è infatti soprattutto sulle donne che, per stereotipi sociali, ricadono più spesso i compiti di cura del minore e le attività domestiche.

Lo sviluppo dei nidi può contribuire a superare divari storici.

Ciò è particolarmente vero in un paese come l’Italia, cioè uno degli stati Ue con il maggior divario nel tasso di occupazione tra uomini e donne con figli. E in particolare in Sicilia, dove il tasso di occupazione femminile (20-64 anni) si attesta al 32,3% nel 2019. Cioè circa 20 punti al di sotto della media nazionale (53,8%), una delle quote più basse tra le regioni italiane. Anche il tasso di abbandono, storicamente molto più elevato nel mezzogiorno, sull’isola raggiunge il 22,4% (contro una media nazionale del 13,5%). Fondamentali che indicano come un rafforzamento dei servizi prima infanzia potrebbe avere un ruolo nel superare divari storici.

Nel 2018, la Sicilia offre complessivamente 12.465 posti in oltre 450 strutture tra asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia. Cioè un posto per il 10% dei circa 120mila bambini tra 0 e 2 anni di età che vivono nella regione. Una quota che vede l’isola molto al di sotto della media nazionale (25,5%) e la colloca a 23 punti di distanza dall’obiettivo Ue sui servizi prima infanzia.

Ogni stato membro deve garantire un posto in asili nido o servizi per la prima infanzia, ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni. Vai a "Che cosa prevedono gli obiettivi di Barcellona sugli asili nido"

In un sud carente di servizi, la Sicilia (insieme a Campania e Calabria) si colloca ancora sotto la media.

L’offerta disponibile di servizi prima infanzia vede la Sicilia penultima tra le regioni italiane. Con 10 posti ogni 100 bambini, l’offerta presente sull’isola è poco superiore rispetto a quella della Campania (ultima con il 9,4%) e al di sotto di quella della Calabria (terzultima con l’11%). Le tre grandi regioni del sud si collocano in fondo alla classifica, molto distanti da quelle ai primi posti: Valle d’Aosta (45,7%), Umbria (42,7%), Emilia-Romagna (39,2%), Toscana (36,3%). Ma anche da altre regioni del sud continentale (ad esempio la Puglia, con il 16,8%) e dall’altra isola maggiore (Sardegna, 29,3%).

19 su 20 la posizione della Sicilia rispetto alle altre regioni per quanto riguarda l’offerta di nidi e servizi prima infanzia nel 2018.

Ma il dato medio regionale non è sufficiente per l’analisi. All’interno del territorio infatti ci sono delle significative differenze, da una provincia all’altra e da comune a comune. Occorre quindi approfondire l’analisi a livello locale, partendo dalle differenze tra province. In nessun libero consorzio comunale o città metropolitana siciliana l’offerta si avvicina alla media nazionale (25,5%). Al primo posto Messina, che raggiunge i 17 posti ogni 100 bambini sotto i 3 anni. Seguono Agrigento (13,9%), Siracusa (12,4%) ed Enna (11,7%).

Il dato misura l’offerta di asili nido e di servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)

Nessuno degli altri territori raggiunge i 10 posti ogni 100 bambini, ovvero il dato medio regionale. Le 2 città metropolitane di Catania e Palermo si collocano attorno all'8%. Al di sotto di questa soglia Caltanissetta, con 6,2 posti ogni 100 bambini.

Messina

Con poco meno di 2.400 posti in 85 strutture, pari a 17 posti disponibili per 100 bambini 0-2 anni, la città metropolitana di Messina è prima nella regione per offerta di asili nido rispetto ai residenti. Un dato che, come abbiamo visto, pur superando di 7 punti la media regionale è ancora lontano da quella nazionale (-8,5 punti) e dalla soglia fissata in sede Ue del 33%. Con un'offerta che, peraltro, è fortemente variabile tra i comuni del territorio.

Il capoluogo ad esempio, si colloca al di sotto della media nazionale (25,5%), regionale (10%) e provinciale (17%), con 5,9 posti ogni 100 bambini.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)

Barcellona Pozzo di Gotto supera i 33 posti ogni 100 bimbi.

Il comune di Messina è, all'interno della città metropolitana, quello con più minori di 3 anni residenti (oltre 5.200), seguito da Barcellona Pozzo di Gotto, con un bacino potenziale di circa 1.000 abitanti 0-2 anni. Qui l'offerta appare più ampia del capoluogo, con 35,8 posti ogni 100 bambini. Nel terzo comune con più residenti sotto i 3 anni, Milazzo, i posti sono 22,5 ogni 100 bambini. Nel quarto, Lipari, nelle isole Eolie, l'offerta si attesta in media al 7,5%. Mentre è più elevato il dato di Patti (quinto comune con più 0-2, al 32,5%) e soprattutto quello di Capo d'Orlando (69,1%).

22 su 108 i comuni nella città metropolitana di Messina che raggiungono la soglia del 33%.

Tra i comuni limitrofi al capoluogo, spiccano i dati di alcuni comuni di cintura come Villafranca Tirrena (49,4%), Pace del Mela (46,9%), Scaletta Zanclea (120%). Da notare come siano soprattutto alcuni piccoli comuni periferici, nell'area tra Montalbano Elicona e Montagnareale, a caratterizzarsi per l'offerta potenziale più ampia rispetto ai residenti. Considerazioni analoghe per Santo Stefano di Camastra (27,7%) e Mistretta (ultraperiferico, a quota 35,1%).

Un comune è periferico quando dista oltre 40 minuti dal "comune polo" più vicino, e ultraperiferico ne servono oltre 75 minuti. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

Caltanissetta

Come anticipato in precedenza, il libero consorzio comunale di Caltanissetta è all'ultimo posto in Sicilia per ampiezza dell'offerta di servizi prima infanzia. Secondo i dati 2018, a fronte di oltre 6mila residenti 0-2, il territorio offre meno di 400 posti (6,2 ogni 100 bambini) in servizi educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati. Il comune capoluogo supera di poco la media provinciale, con un dato comunque al di sotto di quella regionale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)

Quasi il 60% dei comuni nisseni non ha nidi sul suo territorio.

Il comune con più residenti 0-2 anni del territorio nisseno è Gela (quasi duemila bambini, contro i 1.500 circa del capoluogo). Qui i posti ogni 100 minori scendono a 3. Tra i comuni con più bambini sotto i 3 anni del territorio, Niscemi figura nelle statistiche 2018 con 0 posti disponibili, mentre San Cataldo ha 4,9 posti ogni 100 minori. Offerta più elevata in piccoli comuni come Campofranco (44 abitanti sotto i 3 anni, 81,6%) e Butera (92 minori, 39,3%).

2 su 22 i comuni nel libero consorzio di Caltanissetta che raggiungono la soglia del 33%.

Accanto ai 2 citati, superano la media regionale siciliana anche altri 3 comuni: Vallelunga Pratameno (21,6%), Mussomeli (17,3%), Serradifalco (16%). Mentre la raggiunge Riesi, con 10 posti ogni 100 bambini.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi ad asili nido e servizi prima infanzia sono di fonte Istat.

Per conoscere quanto è ampia l’offerta di asili nido e servizi per la prima infanzia nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)

Foto credit: Gautam Arora (unsplash) - Licenza

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