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Con la pandemia, è stato acquisito nel dibattito pubblico quanto lo sviluppo dell’agenda digitale sia (e sarà sempre più) connesso al contrasto della povertà educativa.

Lo sviluppo di un’agenda digitale è cruciale nel contrasto alla povertà educativa.

Nei mesi di didattica a distanza è infatti emersa tutta la differenza tra chi – pur nelle complicazioni dovute all’emergenza – ha potuto partecipare attivamente alle lezioni e chi invece ha avuto più difficoltà. Questo tipo di divari digitali, ad esempio la presenza di una connessione lenta, o l’assenza di un dispositivo per ciascun membro della famiglia, rischiano di approfondire le disuguaglianze sociali ed educative preesistenti.

Per affrontare questi temi attraverso i dati, il primo indicatore cui fare riferimento è la copertura potenziale della banda larga su rete fissa, veloce e ultraveloce. Da questo punto di vista, la Sicilia mostrava dati anche molto superiori alla media nazionale, già prima della crisi. 

Nel 2019, il 95% delle famiglie risultava raggiunto dalla banda larga di base su rete fissa, una quota in linea con la media italiana. Ma sulle connessioni veloci e ultraveloci la posizione relativa dell’isola è potenzialmente ancora più alta. Il 79% dei nuclei è potenzialmente raggiunto da una connessione di banda larga veloce su rete fissa (pari almeno a 30 Mbps, contro una media nazionale del 68,5%). Nella banda larga ultraveloce (connessioni superiori a 100 Mbps) il dato siciliano (55% delle famiglie potenzialmente raggiunte) supera di quasi 20 punti la media nazionale (36,8%).

18,2 punti di vantaggio della Sicilia rispetto alla media nazionale per quanto riguarda la disponibilità di connessioni ultraveloci. Ma è ampio il divario tra la potenzialità della rete e la quota di famiglie che effettivamente vi hanno accesso.

Allo stesso tempo, però questi dati sono in grado di indicare solo una parte dei divari digitali. La connettività infatti non è solo una questione infrastrutturale: in tutto il paese la quota di famiglie con internet veloce è inferiore alle potenzialità della rete. Questo perché in concreto se una zona è cablata ciò non significa che le famiglie concretamente vi abbiano accesso. Per tanti motivi: dalle preferenze e necessità individuali a un disagio economico che impedisce alla famiglia di potersi permettere una connessione veloce.

Non a caso, sono proprio Calabria e Sicilia (ovvero la seconda e terza regione per incidenza di persone a rischio povertà o esclusione sociale) a vedere il divario più ampio tra quota di famiglie potenzialmente raggiunte dalla banda larga veloce (30 Mbps) e quelle che effettivamente dispongono di tale connessione.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 30 Giugno 2020)

Un aspetto sottolineato da Agcom nell'allegato alla relazione annuale 2020 (dedicato all’impatto del coronavirus sulle comunicazioni). Nel documento viene sottolineato proprio lo iato - particolarmente ampio in alcune regioni meridionali - tra copertura infrastrutturale e diffusione dei servizi.

Nelle regioni meridionali, infatti, la forbice tra copertura (infrastrutturazione) e diffusione (penetrazione) dei servizi broadband e ultrabroadband appare assai maggiore. Infatti, nelle regioni che hanno goduto di investimenti infrastrutturali di stato (come la Sicilia e la Calabria) non si è assistito al successivo decollo (take off) dei servizi.

Di questo aspetto, decisivo, dovremo tenere conto nella lettura dei prossimi dati. Ad oggi infatti, è possibile ricostruire con approfondimento locale solo il lato dell'infrastrutturazione che, come puntualizzato, costituisce solo uno dei punti di vista da mantenere sul fenomeno. Tuttavia, è importante anche monitorare l'aspetto infrastrutturale: perché solo la potenzialità della rete consente di intervenire con politiche di supporto (es. voucher, buoni per i servizi di banda larga etc.). In assenza della rete, politiche di questo tipo non hanno ovviamente esito.

5 le province siciliane che superano la media regionale.

Anche alla luce di questa considerazione possiamo affrontare le differenze tra le province in termini di banda larga ultraveloce. Nel libero consorzio di Siracusa e nella città metropolitana di Palermo quasi 2/3 delle famiglie risultano raggiunte dalla banda ad almeno 100 Mbps. Oltre a queste, altre 3 ex province siciliane superano la media regionale: si tratta di Ragusa, Catania e Caltanissetta.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Tutte le altre si collocano tra la media regionale e quella nazionale. In particolare quella con meno famiglie potenzialmente raggiunte dalla rete fissa a 100 Mbps è Trapani (circa 41 su 100).

Siracusa

Con circa 2 famiglie su 3 potenzialmente raggiunte dalla banda larga ultraveloce, il libero consorzio comunale di Siracusa si colloca al vertice nella regione per diffusione della rete fissa con velocità pari o superiore a 100 Mbps. Un dato che tuttavia è piuttosto variabile tra i comuni che compongono la ex provincia.

Il capoluogo, con circa il 75% delle famiglie potenzialmente raggiunte, supera di quasi 10 punti la media provinciale. Tra gli altri comuni più popolosi del territorio siracusano, Augusta sfiora la metà di famiglie raggiunte (48%), mentre ad Avola (67%) e Noto (64%) si attestano sui 2/3 del totale. Lentini supera il dato del capoluogo (77%), così come altri 4 comuni: Sortino (88%), Floridia e Solarino (87%) e Priolo Gargallo (80%).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

9 punti di differenza tra la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel comune di Siracusa e la media provinciale.

Minore copertura nella parte occidentale della provincia.

Appare molto meno raggiunta dalla banda larga ad almeno 100 Mbps la parte occidentale della provincia. Nel libero consorzio di Siracusa sono 5 i comuni dove la copertura raggiunge al massimo il 10% delle famiglie, stando ai dati relativi al 2019. Si tratta di Buccheri, Ferla, Buscemi, Cassaro, Portopalo di Capo Passero. Tutti questi comuni sono classificati come collinari (di cui 4 come collina interna) nella classificazione per zone altimetriche. Tre di questi (Buscemi, Cassaro e Ferla) sono anche gli unici della ex provincia ad essere identificati come totalmente montani nella classificazione per grado di montanità.

Trapani

A Trapani sono circa 41 su 100 le famiglie residenti potenzialmente raggiunte da una connessione su rete fissa di almeno 100 Mbps. Un dato che colloca la ex provincia al di sotto della media regionale di 14 punti. Ma per ricostruire meglio la situazione sul territorio, è utile verificare come la copertura vari tra i 24 comuni che compongono la provincia.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Forti differenze tra i comuni più popolosi.

Se si confrontano i comuni più popolosi della provincia, il dato è fortemente variabile. A Marsala e Trapani circa un terzo delle famiglie residenti risulta potenzialmente raggiunto dalla banda larga ultraveloce. Mentre la quota di nuclei potenzialmente raggiunti è oltre il doppio in comuni come Alcamo (68%), Mazara del Vallo e Castelvetrano (65%). Questi ultimi quindi, oltre a superare la media provinciale, superano anche quella regionale di oltre 10 punti.

32% le famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel capoluogo. Un dato inferiore rispetto alla media provinciale (41%).

Nel libero consorzio di Trapani sono 8, ovvero un terzo del totale, i comuni dove la copertura raggiunge meno del 10% delle famiglie, stando ai dati relativi al 2019. Si tratta di Petrosino, Vita, Poggioreale, Santa Ninfa, Salaparuta, Buseto Palizzolo, Custonaci, Favignana. Si tratta di comuni prevalentemente di area interna: 5 di questi sono infatti intermedi o periferici rispetto al polo più vicino. Altri 3 (Custonaci, Petrosino e Santa Ninfa) sono comuni di cintura.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sulla percentuale di famiglie raggiunte dalla banda larga di rete fissa sono di fonte Agcom.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Foto Credits: Robo Wunderkind (unsplash) - Licenza

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