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Le previsioni sull’aiuto pubblico allo sviluppo 2018

A gennaio, analizzando le tabelle dell’ultima legge di bilancio, avevamo denunciato come i fondi effettivamente stanziati in materia di cooperazione allo sviluppo per il triennio 2019-2021 smentissero le ottimistiche previsioni della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) per gli stessi anni.

Né il NaDef né gli altri recenti documenti di finanza pubblica specificavano però a quale livello si sarebbe assestato l’aps nel 2018. Per trovare una previsione sull’anno passato bisogna ricorrere al Def pubblicato dal governo Gentiloni ad aprile 2017, dove è indicata una previsione corrispondente allo 0,27% aps/rnl.

La legge 125/2014 con cui è stato riformato il settore della cooperazione ha tra le altre cose previsto che con l’approvazione di ciascuna legge di bilancio venga pubblicato un apposito allegato dove sono indicati tutti gli stanziamenti dei diversi ministeri inerenti al settore della cooperazione. Uno degli ultimi atti del governo Gentiloni è stata l’approvazione della legge di bilancio 2018. Dalle tabelle risulta che per quell’anno il governo Gentiloni avesse stanziato 5,02 miliardi di euro.

Mettendo in rapporto i fondi stanziati con l’rnl italiano possiamo stimare quale livello avrebbe raggiunto nel 2018 il rapporto aps/rnl se i fondi effettivamente erogati e rendicontati dall’Ocse fossero stati pari a quelli stanziati dalla legge di bilancio.

0,28% il rapporto aps/rnl che l’Italia avrebbe raggiunto nel 2018 se fossero stati effettivamente erogati i fondi stanziati nella legge di bilancio.

I fondi erogati nel 2018

Purtroppo i dati preliminari Ocse ci raccontano una storia diversa. Lo 0,23% aps/rnl raggiunto dall’Italia nel 2018 (0,24% se si considera il nuovo sistema di rendicontazione Ocse) equivale a circa 4,1 miliardi di euro (4,2 con il nuovo sistema). Rispetto ai fondi stanziati mancano quindi all’appello 867 milioni di euro.

L’art. 14 della legge 125/2014 prevede che il ministero dell’economia predisponga una tabella allegata al bilancio finanziario dello stato in materia di cooperazione allo sviluppo. Questa tabella può essere confrontata solo in maniera indicativa con i dati Ocse. Questo perché non è detto che tutte le voci inserite in tabella siano poi ritenute dall’Ocse conformi ai suoi principi di rendicontazione dell’aps. I dati Ocse utilizzati seguono la metodologia “cash basis” e si riferiscono al rilascio di dati preliminari per il 2018.

FONTE: Elaborazione openpolis su dati Ocse e Mef.
(ultimo aggiornamento: mercoledì 10 Aprile 2019)

Nel confrontare gli importi stanziati in legge di bilancio con i dati Ocse sui fondi erogati bisogna essere consapevoli di star paragonando due aggregati non perfettamente sovrapponibili. Non è infatti scontato ad esempio che i fondi destinati al ministero dell'interno per l'accoglienza dei migranti siano tutti rendicontabili come aps stando ai principi definiti su questa materia dall'Ocse.

1 miliardo di euro, la differenza tra gli importi destinati per il 2018 al ministero dell'interno per l'accoglienza migranti e quelli rendicontati dall'Ocse.

Una differenza di tale entità non può essere ridotta ai diversi modelli di contabilità tenuti dall’Ocse e dal ministero dell’interno.

Infatti da un lato è vero che alcune spese sostenute dal ministero non possono essere riconosciute dall’Ocse come spesa legittima per l’aiuto ai rifugiati. Dall’altro però bisogna tenere presente che nel 2017 la differenza tra i fondi destinati al Viminale per l'accoglienza e quelli contabilizzati dall'Ocse ammontava a poco più di 120 milioni, una cifra non paragonabile al miliardo del 2018.

Scarica il bilancio finanziario dello stato per gli anni

D'altronde non c'è da stupirsi se le spese per l'accoglienza si riducono. È infatti lo stesso Def 2019 a sostenere che la riduzione dell'aps italiano è dovuta "in larga misura al sensibile decremento delle spese destinate all’accoglienza temporanea in Italia dei rifugiati e dei richiedenti asilo".

Restano dunque due punti di domanda. Il primo è dove sono stati allocati i fondi destinati al ministero dell’interno per l’accoglienza dei migranti nel 2018 e perché  non sono stati usati per altri settori della cooperazione?

Nonostante il numero di sbarchi sia drasticamente calato i fondi destinati al ministero dell'interno per l'accoglienza sono rimasti molto alti.

Il secondo quesito è perché nella legge di bilancio 2019, alla luce della drastica riduzione del numero di migranti e richiedenti asilo che approdano nel nostro Paese, si è comunque deciso di destinare al ministero dell'Interno in ambito di cooperazione quasi 1,7 miliardi di euro per l'accoglienza dei migranti? Ovvero un ammontare poco inferiore a quanto destinato dalla legge di bilancio 2017 quando il fenomeno migratorio registrava numeri di tutt'altra entità.

 

Foto Credit: ©FAO/Alessia Pierdomenico

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