Con l’emergenza Covid è tornata a crescere la povertà minorile #conibambini

Le stime preliminari di Istat confermano quanto era purtroppo prevedibile: sale al 13,6% la quota di bambini e ragazzi in povertà assoluta. Da un decennio è ormai stabilmente la fascia d’età più colpita.

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Accanto all’impatto sulla salute, la pandemia ha avuto effetti anche sulla condizione economica e sociale delle persone.

Le prime stime sul calo del prodotto interno lordo erano già chiare nell’indicare una situazione di grave difficoltà per tante famiglie. Sull’esperienza dell’ultima grande recessione (2008-13) era plausibile immaginare che i primi a pagare sarebbero stati i bambini.

Le prime anticipazioni sull’andamento della povertà, pubblicate da Istat giovedì scorso, purtroppo lo confermano.

+1 milione le persone finite in povertà assoluta tra 2019 e 2020.

Si tratta ancora di stime preliminari, e come tali è possibile che le cifre esatte cambieranno nella pubblicazione definitiva, a giugno. Ma quanto anticipato dall’istituto di statistica dà già una misura degli effetti della crisi. Nell’anno dell’emergenza Covid, il numero di poveri in Italia avrebbe raggiunto i 5,6 milioni di persone. Se confermato, si tratterebbe del dato più alto dal 2005. L’effetto in termini sociali sarebbe quindi anche più grave della precedente crisi economica nel decennio scorso.

Una persona si trova in povertà assoluta quando vive in una famiglia che non può permettersi l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano, sono considerati essenziali per mantenere uno standard di vita minimamente accettabile.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Marzo 2021)

In percentuale, significa che quasi un residente in Italia su 10 si trova in povertà assoluta (9,4%). Un dato in crescita di 1,7 punti percentuali rispetto al 2019, quando la quota di persone in povertà era pari al 7,7%. Come conseguenza della pandemia, l'impoverimento ha riguardato tutte le fasce d'età, ma in misura diversa. Sono soprattutto le classi più giovani (0-17 e 18-34) a segnare l'aumento maggiore.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Marzo 2021)

Si allargano ancora i divari tra generazioni.

Tra i bambini e i ragazzi con meno di 18 anni, il tasso di povertà assoluta passa dall'11,4% al 13,6%, un aumento superiore ai 2 punti percentuali in un solo anno, stando a queste stime provvisorie. Tra gli over 65 la crescita sembra essere stata più contenuta (+0,5 punti). Questo fa sì che la distanza tra la fascia d'età più spesso in povertà assoluta (i minori di 18 anni) e quella in cui è meno frequente (le persone con più di 65 anni) sia passata in un solo anno da 6,6 a 8,3 punti percentuali.

13,6% dei bambini e ragazzi si trova in povertà assoluta. Oltre 2,5 volte il tasso rilevato nelle classi più anziane.

Le persone di minore età si confermano purtroppo, ormai dal 2011, la fascia d'età più colpita e vulnerabile. Con un divario che negli anni della crisi è cresciuto, e solo più di recente aveva visto una piccola contrazione. Ma questo calo è stato vanificato dagli effetti della crisi seguita al Covid-19.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Marzo 2021)

Questi dati devono aprire una riflessione. La recessione causata dalla pandemia si abbatte su un tessuto sociale che ancora non aveva recuperato gli effetti della crisi iniziata nel 2008. In particolare per bambini e ragazzi: il tasso di povertà negli under-18 è raddoppiato tra 2011 e 2013, arrivando al 9,9%. Da lì ha continuato a salire, fino a collocarsi tra il 12 e il 13%, per poi flettere all'11,4% nel 2019. Oggi torna a salire, e segna il suo record nella serie storica iniziata nel 2005.

Cifre che testimoniano la gravità del momento, per tutti. Ma che segnalano anche la maggiore difficoltà vissuta dai bambini e dalle loro famiglie in questi mesi.

Foto credit: Kelly Sikkema (Unsplash) - Licenza

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