Come monitorare il rischio di corruzione sul territorio Anticorruzione

Openpolis ha collaborato con Anac allo sviluppo di un progetto di misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale.

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Giovedì 6 aprile si è tenuta a Roma la terza Giornata Nazionale per l’integrità in Sanità organizzata da Transparency International Italia e Re-Act. Per l’occasione è intervenuto anche il presidente dell’autorità nazionale anticorruzione (Anac) Giuseppe Busia.

Nell’ambito di questa giornata è stato affrontato il tema della Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale. Si tratta di un progetto Anac che vede la partecipazione di openpolis attraverso la fornitura di dati e la messa a disposizione di strumenti e metodologie di analisi di network.

Il progetto si concentra sull’ambito sanitario con l’obiettivo di rendere disponibile un insieme di indicatori in grado di misurare il rischio di corruzione nei diversi territori. Un modo per comprendere dove intensificare gli sforzi, massimizzando l’efficienza degli interventi.

L’evento è stato l’occasione per mostrare la dashboard che permette di esplorare nel dettaglio le tre tipologie di indicatori utilizzati per la misurazione:

  • contesto;
  • appalti;
  • comunali.

Gli indicatori di contesto sono costruiti analizzando 18 diversi aspetti legati al territorio, che vanno dall’istruzione, alla presenza di criminalità, al tessuto sociale, all’economia locale e alle condizioni socio-economiche dei cittadini.

Gli indicatori di rischio corruttivo negli appalti si basano sull’analisi dei contratti pubblici disponibili sulla banca dati dei contratti pubblici di Anac (Bdncp). Incrociando le informazioni i bandi pubblici sono classificati attraverso diciassette indicatori che tengono conto di aspetti diversi. Come ad esempio lo scostamento nei tempi o nei costi previsti, la presenza di procedure di scelta del contraente poco limpide o altro.

Infine gli indicatori di rischio a livello comunale raggruppano elementi che possono essere associati alla presenza di fenomeni corruttivi all’interno dell’amministrazione stessa. Questa analisi si è limitata ai comuni con popolazione maggiore di 15mila abitanti concentrandosi su aspetti quali: le dimensioni del comune, la quota di appalti sotto soglia assegnati, eventuali scioglimenti per mafia, la condizione dei comuni limitrofi.

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