La povertà educativa colpisce in media più il sud che il nord del paese. Ma in un territorio vasto come la Lombardia, servizi educativi e fenomeni sociali variano molto a livello locale, da provincia a provincia e da comune a comune.
Sono ancora molte le famiglie con figli che non riescono a permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Con conseguenze che incidono sul disagio familiare e sulla qualità della vita dei nuclei.
L'anno che sta per finire, segnato dalla pandemia, ha visto una forte contrazione dell'economia. Nell'ultima crisi economica a pagare furono soprattutto i bambini e le loro famiglie: ora tutti gli sforzi devono impedire che succeda di nuovo.
L'origine sociale può essere un fattore discriminante nell'utilizzo delle nuove tecnologie, persino tra i giovani. Per evitare che disuguaglianze sociali e digitali si saldino definitivamente, è cruciale il ruolo della scuola e della comunità educante.
La connettività non è solo una questione infrastrutturale: la quota di famiglie con internet veloce è inferiore alle potenzialità della rete. Per una digitalizzazione inclusiva, l'estensione della rete deve andare di pari passo con la lotta agli ostacoli economici che limitano l'accesso per bambini e famiglie.
Tra il 2013 e il 2017 il rapporto tra posti disponibili in asilo nido e residenti 0-2 è aumentato da 22,5% a 24,7%. Su questo dato però influisce anche il calo delle nascite.
In diverse regioni i comuni senza asili nido rappresentano la maggioranza. Un problema non solo per lo sviluppo dei bambini ma anche per le loro famiglie.
In Italia e in molti altri paesi europei, la situazione occupazionale delle donne con figli è svantaggiata. Uno degli strumenti per migliorarla è rendere più accessibili alle famiglie i servizi educativi per la prima infanzia.