A quali enti andranno i fondi per le persone con disabilità #OpenPNRR

L’inclusione sociale dei gruppi più vulnerabili è un obiettivo del Pnrr. Abbiamo ricostruito le graduatorie di un bando specifico sull’autonomia delle persone con disabilità, spesso soggette a discriminazioni.

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Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede alcune misure relative all’inclusione sociale, sostenendo la partecipazione di tutti gli individui alla vita di comunità. Diversi interventi sono rivolti al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle persone con disabilità, spesso al centro di discriminazioni. Dalla mancanza di infrastrutture che gli permettano di usufruire di certi servizi e opportunità, talvolta essenziali, alle carenze che si possono evidenziare a livello scolastico e nell’assistenza sanitaria.

Concentreremo però la nostra analisi su una misura specifica, quella relativa all’autonomia di questa fascia di popolazione più fragile. Abbiamo approfondito gli scopi di questa misura e gli esiti del relativo avviso pubblico, ricostruendo dove sono stati destinati i 500 milioni di euro previsti.

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L’investimento per l’autonomia delle persone con disabilità

L’obiettivo finale di questa misura è quello di rendere le persone più indipendenti permettendo loro di superare barriere di accesso all’alloggio e al mercato del lavoro, anche attraverso la tecnologia. Sarà indirizzato anche a persone con disabilità gravi e a coloro che non possono fare affidamento su una rete genitoriale o familiare. Nel dettaglio, sono previsti degli adeguamenti degli spazi domestici alle esigenze specifiche e l’istituzione di nuove aree abitative. Per queste ultime si considera anche l’assegnazione di immobili confiscati alle organizzazioni criminali. Inoltre si prevede un incentivo al mercato del lavoro attraverso la fornitura di dispositivi Itc e specifica formazione nelle competenze digitali.

Questo è un investimento di titolarità del ministero del lavoro e delle politiche sociali. Gli enti attuatori di questi progetti sono i comuni singoli o in associazione negli ambiti sociali territoriali (Ats). Il coordinamento avviene a livello ministeriale in collaborazione con le regioni. Ogni ente può richiedere fino a 715mila euro per sostenere le spese del proprio progetto.

500 milioni € i fondi previsti dal Pnrr per l’investimento.

Per l’assegnazione di queste risorse sono state pubblicate delle prime graduatorie nel marzo 2022 con il decreto direttoriale (Dd) 98. I progetti ammissibili al finanziamento erano 584 più 10 idonei al finanziamento. In seguito ci sono state 26 rinunce che hanno comportato degli scorrimenti in graduatoria. I termini di avviso sono poi stati riaperti ad ottobre con il Dd 249 per permettere nuove adesioni da regioni fino a quel momento sottorappresentate. Gli ultimi enti sono stati aggiunti con il Dd 320, che comprende anche degli scorrimenti e delle rinunce.

Allo stato attuale, non c’è una graduatoria definitiva comprensiva di tutti i progetti effettivamente ammessi al finanziamento. Nei singoli decreti inoltre, gli interventi sono stati classificati come “ammissibili al finanziamento”. Abbiamo quindi ricostruito la graduatoria considerando questi progetti presenti nei diversi decreti direttoriali pubblicati durante tutto l’iter.

Il bando è stato originariamente aperto per 700 interventi con un totale di 500 milioni di euro previsti. Stando alle attuali graduatorie, sono però 619 i progetti ammissibili al finanziamento sul territorio, muovendo circa 422,42 milioni di euro. Non tutti i fondi sono quindi stati allocati e non è chiaro come verranno redistribuiti.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(consultati: venerdì 24 Febbraio 2023)

La regione che vedrà più interventi è la Lombardia (84) seguita da Lazio (72) e Campania (57). Le aree che invece riportano meno progetti ammissibili sono la provincia autonoma di Trento (6), il Molise (4) e la Valle d’Aosta (2).

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(consultati: venerdì 24 Febbraio 2023)

Circa 57,55 milioni saranno stanziati per i progetti della Lombardia, la regione che risulta la maggiore beneficiaria per questo investimento. Lazio e Campania seguono rispettivamente con 50,48 e 37,61 milioni circa. Gli importi minori si registrano nella provincia autonoma di Trento (4,29 milioni), in Molise (2,86 milioni) e in Valle d’Aosta (1,43 milioni).

Un altro aspetto interessante da analizzare è quello della cosiddetta “quota mezzogiorno”. Allo stato attuale, non risulta infatti rispettata per questo investimento. Agli enti del sud Italia arrivano infatti il 33,14% dei fondi previsti a livello nazionale. Si tratta di circa 140 milioni. Non risulta però presente una clausola di salvaguardia che ha lo scopo di definire cosa fare quando non viene raggiunta la quota del 40%.

Questo aspetto era già stato evidenziato in passato, prima della riapertura del bando. Nella relazione del dipartimento per le politiche di coesione pubblicata il 30 giugno 2022 si riscontravano già delle difficoltà degli Ats nel presentare progetti adeguati, in particolare quelli del sud.

[…] la verifica delle domande presentate, preliminare alla stipula delle convenzioni, sta infatti facendo emergere una difficoltà di concretizzazione delle proposte progettuali e dunque un possibile ulteriore ridimensionamento degli importi dei progetti […]. Tale difficoltà, come già prefigurato dall’Amministrazione, è più diffusa tra gli ATS del Mezzogiorno.

Nella relazione si auspicava il raggiungimento della quota attraverso una riapertura del bando. Procedura che è stata attuata il 15 ottobre e che non ha portato a questo esito. Durante tutto l’iter, ci sono stati degli scorrimenti in graduatoria, con 10 progetti “idonei” che sono diventati “ammissibili al finanziamento”.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(consultati: venerdì 24 Febbraio 2023)

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Sigmundlicenza

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